Archivio stagione 2014/2015
“Beatles Submarine” inaugura la stagione de “La Grande Prosa al Teatro Massimo” di Cagliari
CeDAC
La Grande Prosa al Teatro Massimo
CAGLIARI / Stagione 2014/2015
GIU’ LA MASCHERA
Teatro dell’Archivolto
Beatles Submarine
testo e regia Giorgio Gallione
con Neri Marcorè e la Banda Osiris
mercoledì 19 novembre – ore 20.30 (turno A)
giovedì 20 novembre – ore 20.30 (turno B)
venerdì 21 novembre – ore 20.30 (turno C)
sabato 22 novembre – ore 20.30 (turno D)
domenica 23 novembre – ore 19 (turno E)
OLTRE LA SCENA / INCONTRO CON GLI ARTISTI
venerdì 21 novembre – ore 18.30 al Cinema Odissea di Cagliari (ingresso libero)
SCHERMI E SIPARI lunedì 17 novembre ore 17 e domenica 23 novembre ore 11: proiezione del film “Yellow Submarine” al Cinema Odissea (viale Trieste 84) Cagliari – biglietto 4 euro
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Si alza il sipario sulla stagione 2014-15 de “La Grande Prosa al Teatro Massimo” di Cagliari firmata CeDAC, con il provocatorio e un po’ pirandelliano slogan “Giù la Maschera”: l’inaugurazione mercoledì 19 novembre alle 20.30 è affidata a “Beatles Submarine” del Teatro dell’Archivolto (in cartellone al Teatro Massimo di Cagliari da mercoledì 19 a domenica 23 novembre – da mercoledì a sabato alle 20.30, e domenica alle 19) per un affascinante viaggio nel mondo dei mitici Fab Four in compagnia dell’istrionico Neri Marcorè, attore/cantante e “filosofo assurdista” e degli estrosi professori della Banda Osiris. Tra canzoni indimenticabili, aneddoti curiosi, frammenti biografici e note storiche, accanto alle poesie di Paul McCartney e ai testi surreali di John Lennon, oltre alle suggestioni psichedeliche del film di George Dunning, rivivranno sul palco le atmosfere della Swinging London e la rivoluzione culturale degli Anni Sessanta tra avanguardie artistiche e trionfo del pop.
L’incontro con Neri Marcorè e la Banda Osiris – coordinato da Alessandro Diablo Spedicati (SikitikiS) – per “Oltre la Scena” è in programma venerdì 21 novembre alle 18.30 al Cinema Odissea di Cagliari (ingresso libero); e sempre all’Odissea ha preso il via la rassegna “Schermi e Sipari” con la proiezione del film “Yellow Submarine” (lunedì pomeriggio e domenica mattina).
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“Beatles Submarine” inaugura la stagione 2014-15 de “La Grande Prosa al Teatro Massimo” di Cagliari organizzata dal CeDAC (nell’ambito del XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo), con lo slogan di sapore pirandelliano “Giù la Maschera”: da mercoledì 19 novembre alle 20.30 fino a domenica 23 novembre (tutti i giorni da mercoledì a sabato alle 20.30, la domenica alle 19) sul palcoscenico del Teatro Massimo di Cagliari, il poliedrico Neri Marcorè, attore e cantante nonché (per l’occasione) “filosofo assurdista” e i quattro professori della Banda Osiris (Carlo Macrì, Gianluigi Carlone, Roberto Carlone e Sandro Berti) rievocheranno il mito dei Fab Four.
Le più celebri canzoni della band di Liverpool – dall’immortale “Yesterday” a “Come Together”, alla psichedelica “Strawberry Fields Forever”, da “Eleanor Rigby” a “Lucy in the Sky with Diamonds”, in bilico tra fantasie lisergiche e i nonsenses dei romanzi di Lewis Carroll – si intrecciano a citazioni da Stefano Benni e Allen Ginsberg, nello spettacolo/ concerto ideato, scritto e diretto da Giorgio Gallione che rappresenta un ideale viaggio nell’universo poetico e sonoro creato da John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr e George Harrison.
Le immagini fantastiche e surreali di “Yellow Submarine”, il film d’animazione diretto da George Dunning (quasi una moderna fiaba in cui The Beatles s’imbarcano su un sottomarino per liberare il paese di Pepperland dalla tristezza) ispirano lo scenario per una narrazione che parte dalla creazione del mondo (e dall’invenzione del nome della band inglese) per ricostruire gli esordi e i primi successi dei Fab Four, fino all’esplosione di quella “Beatlemania” che perdura tutt’ora. I testi criptici di John Lennon e i versi di Paul McCartney lasciano il posto alla cronaca del folle gesto di uno sconosciuto, che pose tragicamente fine alla vita di John Lennon, ormai nel pieno di un’intensa carriera da solista, quasi a suggellare l’epopea dei quattro ragazzi del Merseyside.
“Beatles Submarine” mette in scena la straordinaria avventura umana e musicale iniziata nella chiesa di St. Peter a Liverpool nel lontano 1957 con l’incontro fra Lennon e McCartney, ed entrata nel vivo dopo la tournée amburghese dei primi Anni Sessanta e soprattutto il fatidico incontro con il manager Brian Epstein e l’uscita, per la EMI, del singolo “Love Me Do”, e poi di “Please Please Me”, subito in vetta alla Hit Parade britannica. La storia della band – ormai consolidata – prosegue in crescendo, tra dischi e concerti, come la celebre esibizione al Royal Variety Performance alla presenza della famiglia reale, e le tournées in Gran Bretagna, in Svezia e infine negli States, dalla Carnegie Hall di New York al Washington Coliseum di Washington D.C. ma anche nella vetrina mediatica dell’Ed Sullivan Show; e perfino a Roma e Milano, per il breve tour italiano. Accolti e seguiti – con tanto di rocambolesche fughe – da folle di fans in delirio, i Fab Four nel 1965 (insigniti del titolo di Membri dell’Ordine dell’Impero Britannico dalla regina), diventano baronetti, ma non rinunciano al loro stile ribelle e provocatorio (infrangendo anche il rigoroso cerimoniale di corte). Nuove tournée, in Estremo Oriente e ancora in America, tra successi e polemiche, e il ritorno in sala d’incisione: dopo “Beatles for Sale”, è la volta di “Help!” che segna una prima svolta e poi del raffinato “Rubber Soul”, cui seguiranno i fortunati e celeberrimi “Revolver” e “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”, e il film (e il disco) del “Magical Mystery Tour”. Dopo la scomparsa di Epstein, nasce la Apple Records ed esce il “White Album” e, preludio della fine, l’ultimo disco del gruppo di Liverpool, “Abbey Road”.
La storia dei Beatles comincia (e termina) sullo sfondo di quella Swinging London magistralmente raccontata da Michelangelo Antonioni in “Blow Up”: la capitale inglese vive una fervida stagione, in cui fa da catalizzatore per le inquietudini delle periferie metropolitane e delle aree industriali, e l’avvento di nuove tendenze nella moda e soprattutto nell’arte. Londra è il fulcro di una rivoluzione culturale che giunge oltre Manica e oltreoceano, e si diffonde soprattutto tra i giovani: dalla pop art alle minigonne, dalla psichedelia al trionfo del rock, con la variante beat e psichedelica dei Beatles, dalla vena sottilmente ironica, in cui la critica sociale assume toni surreali e quella più graffiante e volutamente antitetica dei Rolling Stones.
“Beatles Submarine” – basato sull’alchimia tra l’istrionico talento di Neri Marcorè e la cifra ludica e irriverente della Banda Osiris, con tanto di capovolgimento di ruoli, per cui il primo fa (anche) il cantante e gli altri si trasformano in veri e propri attori – è un omaggio alla leggenda imperitura dei Fab Four, e anche l’occasione per riscoprire un’epoca straordinaria, in cui esplose (per mai più spegnersi) il fenomeno della Beatlemania. Un magnifico divertissement impreziosito dalle immagini di Daniela Dal Cin e dai video di Francesco Frongia, con i variopinti costumi di Guido Fiorato e il disegno luci di Aldo Mantovani: la regia di Giorgio Gallione ricompone i diversi elementi in un’unica trama, dando forma a «una fantasmagoria giocosa e coloratissima, a dimostrazione che il fenomeno Beatles (a 50 anni dalla sua incredibile esplosione) non è stato una moda, ma una vera e propria cultura, fatta di rabbie dolci e speranze di fantasia al potere».
INCONTRO CON GLI ARTISTI – Per la rassegna “Oltre la Scena/ gli artisti raccontano…” Neri Marcorè e la Banda Osiris – insieme al musicista Alessandro Diablo Spedicati – incontreranno il pubblico venerdì 21 novembre alle 18.30 al Cinema Odissea (in viale Trieste 84) a Cagliari (ingresso libero).
SCHERMI E SIPARI – Con la proiezione del film di George Dunning “Yellow Submarine” (lunedì 17 novembre alle 17 e domenica 23 novembre alle 11) prenderà il via la rassegna “Schermi e Sipari” al Cinema Odissea (in viale Trieste 84) a Cagliari che arricchisce con visioni a tema la stagione de “La Grande Prosa al Teatro Massimo” – biglietto 4 euro
I biglietti per “Beatles Submarine” costano per la platea 37 euro (primo settore) e 32 euro (secondo settore) e 20 euro per la loggia. Per gli studenti universitari 6 euro (con tagliando ERSU). La Biglietteria del Teatro Massimo di Cagliari sarà aperta esclusivamente nei giorni di spettacolo a partire dalle 17
contatti: per l’Ufficio Stampa del CeDAC/ Sardegna:
Anna Brotzu – cell. 328.6923069 cedac.uffstampa@gmail.com
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SCHEDA DELLO SPETTACOLO
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Teatro dell’Archivolto
Beatles Submarine
testo e regia Giorgio Gallione
con Neri Marcorè
e la Banda Osiris
(Carlo Macrì, Gianluigi Carlone, Roberto Carlone, Sandro Berti)
immagini Daniela Dal Cin
video Francesco Frongia
costumi Guido Fiorato
luci Aldo Mantovani
Lo spettacolo
“Immagina te stesso tra alberi di mandarino e cieli di marmellata. Una ragazza con occhi di caleidoscopio ti chiama, mentre gente sui cavalli a dondolo si apre un varco in mezzo a fiori che crescono incredibilmente alti” (John Lennon)
“Beatles Submarine” è la beatlemania in palcoscenico, rivisitata dal talento bizzarro e stralunato di Neri Marcorè, cantante e filosofo assurdista e dei quattro professori della famigerata Banda Osiris, musici iconoclasti e ipercreativi.
Uno spettacolo concerto alla gioiosa, fantastica esplorazione dell’universo della più leggendaria band beat / pop / rock di sempre. Un “Magical Mystery Tour” che raccoglie e reinventa suggestioni, musiche, frammenti biografici, canzoni e racconti dei favolosi Beatles. Un tessuto narrativo che utilizza i brani più famosi e si ispira alle caleidoscopiche magie visive di “Yellow Submarine”, ai surreali racconti di John Lennon, alle poesie di Paul McCartney e si alimenta degli infiniti rimandi che le canzoni e gli scritti dei Beatles hanno reso eterni: dalle pagine dell’Alice di Lewis Carroll alle magie surrealiste dell’avanguardia pop, dalle filastrocche per bambini alla poesia lisergica e visionaria.
“Beatles Submarine” crea così una fantasmagoria giocosa e coloratissima, a dimostrazione che il fenomeno Beatles (a 50 anni dalla sua incredibile esplosione) non è stato una moda, ma una vera e propria cultura, fatta di rabbie dolci e speranze di fantasia al potere.
Durata: un’ora e 20 minuti senza intervallo
I Beatles
The Beatles hanno segnato un’epoca, tra il 1960 e il 1970, scatenando una vera rivoluzione culturale non solo in ambito musicale, incidendo profondamente nel costume, nella moda e nella pop art: lo storico gruppo rock britannico, originario di Liverpool, rappresenta uno dei simboli della Swinging London.
John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr hanno incarnato lo spirito di una generazione, diventando parte dell’immaginario collettivo, di una tensione giovanile verso i linguaggi della modernità e di un nuovo edonismo, quasi un simbolo di una ritrovata libertà di espressione.
Diventati un fenomeno di comunicazione di massa di proporzioni mondiali, a distanza di vari decenni dal loro scioglimento ufficiale – e dopo la morte di due dei quattro componenti – i Fab Four contano ancora un enorme seguito, con numerosi fan club in ogni regione del pianeta.
La dichiarata citazione di “Yellow Submarine” – titolo di una canzone dei Beatles, e anche del celebre film d’animazione di George Dunning, tra suggestioni fiabesche e psichedeliche – rimanda all’idea di un viaggio nell’universo del mito dei Fab Four, tra aneddoti interessanti e curiosi, e indimenticabili melodie.
I protagonisti
Neri Marcorè
Attore, imitatore, comico, conduttore, cantante, doppiatore, Neri Marcorè è una delle figure più versatili dello spettacolo italiano. Ha recitato al cinema con registi come Enrico Oldoini, Carlo Virzì, Davide Ferrario, Sergio Rubini; è stato candidato al David di Donatello per la sua interpretazione nei film di Pupi Avati Il cuore altrove e La seconda notte di nozze. In televisione è stato il protagonista delle fiction E poi c’è Filippo, Papa Luciani e Tutti pazzi per amore; dal 2001 al 2011 ha condotto insieme a Piero Dorfles il telequiz per ragazzi Per un pugno di libri; ha lavorato a fianco di Corrado Guzzanti, Sabina Guzzanti, la Gialappas, Serena Dandini in trasmissioni come il Pippo Kennedy Show, l’Ottavo Nano, Mai dire domenica, Parla con me.
La sua collaborazione con il Teatro dell’Archivolto data dal 2006, anno in cui ha debuttato con il monologo di Daniel Pennac La lunga notte del Dottor Galvan, con la regia di Giorgio Gallione, che successivamente l’ha diretto anche in Un certo Signor G, dedicato al teatro canzone di Gaber e Luporini, Terra padre di Roberto Saviano ed Eretici e corsari.
Ha appena terminato le riprese della fiction Questo nostro amore 70, seguito della fortunata serie diretta da Luca Ribuoli, in onda in autunno su RaiUno.
Banda Osiris
Capaci di fondere musica, teatro e comicità in una formula che sin dagli esordi ha riscosso un immediato successo, i quattro Professori della Banda Osiris – Sandro Berti (mandolino, violino, trombone), Gianluigi Carlone (voce, sax), Roberto Carlone (trombone, pianoforte), Giancarlo Macrì (percussioni, batteria, bassotuba), hanno portato in scena negli anni numerosi spettacoli, da Storia della Musica vol. 1 e 2 (regia di Gabriele Salvatores) a Le Quattro Stagioni da Vivaldi (regia di Gabriele Vacis), da Sinfonia Fantastica (regia di Maurizio Nichetti) a Roll Over Beethoven con il Quartetto Euphoria, da Guarda che Luna con Enrico Rava, Gianmaria Testa e Stefano Bollani, a Banda.25. Nel 2009 insieme a Ugo Dighero sono stati i protagonisti dello spettacolo del Teatro dell’Archivolto Italiani, italieni, italioti, con la regia di Giorgio Gallione.
Hanno partecipato a numerose trasmissioni televisive – da Maurizio Costanzo Show a Per un pugno di libri a Parla con me con Serena Dandini e Dario Vergassola, solo per citarne alcune. Proficuo anche il rapporto con i tre canali radiofonici della Rai che ha visto la Banda impegnata nel doppio ruolo di autori e conduttori in diverse trasmissioni, e in quello di compositori di sigle per trasmissioni quali Caterpillar, Catersport, Sumo, Un giorno da pecora e altre ancora. Attivi anche come compositori di colonne sonore per il cinema, hanno vinto l’Orso d’argento e il David di Donatello per Primo Amore di Matteo Garrone.
Hanno appena pubblicato per Ponte alle Grazie il libro Le Dolenti note.
Teatro dell’Archivolto
Il Teatro dell’Archivolto è diretto dal 1986 da Pina Rando e Giorgio Gallione. Fin dai suoi esordi ha operato nel settore del teatro di prosa e del teatro ragazzi con un indirizzo artistico, drammaturgico e stilistico assolutamente originale, rivolto all’inseguimento di nuovi territori e nuove forme di espressione teatrale, la cui ispirazione può essere di volta in volta la letteratura o la musica, il cinema o il fumetto, sempre e comunque nella direzione del nuovo, dell’inconsueto e dell’inedito.
In questi quasi venticinque anni di attività ha prodotto più di 100 spettacoli, presentati in tutta Italia e premiati tra l’altro con il Biglietto d’oro conferito dall’Agis nel 91 per Angeli e soli di Calvino e nel 2008 per Un certo Signor G di Giorgio Gaber e Sandro Luporini . Tra gli spettacoli più significativi degli ultimi anni, Monsieur Malaussene, La buona novella di Fabrizio De Andrè, I bambini sono di sinistra, La lunga notte del Dottor Galvan, Eretici e corsari, La donna che sbatteva nelle porte. Tra i protagonisti degli spettacoli dell’Archivolto, Claudio Bisio, Neri Marcorè, Marina Massironi, Giorgio Scaramuzzino, Eugenio Allegri.
Dal rapporto privilegiato con la letteratura coltivato dal direttore artistico Giorgio Gallione sono nate collaborazioni con scrittori come Stefano Benni, Daniel Pennac, Luis Sepulveda, Michele Serra, Roddy Doyle, Ian McEwan e molti altri. Da segnalare anche la collaborazione con disegnatori come Altan, che ha dato vita recentemente a un nuovo spettacolo, Tinello italiano.