Archivio stagione 2014/2015
Donne dell’Underground a Palau per la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne
CeDAC
con il patrocinio e il sostegno del Comune di Palau
GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
Donne dell’Underground
liberissimo adattamento da Stefano Benni, Sergio Atzeni e Copi
PALAU / Cine/Teatro Montiggia
martedì 25 novembre – ore 21
Ironia in nero con “Donne dell’underground” di e con Marta Proietti Orzella – in scena con Carla Orrù (sound designer Alessandro Aresu) – in cartellone martedì 25 novembre alle 21 al Cine/Teatro Montiggia di Palau: da “La topastra” di Stefano Benni alla “Storia della monaca” di Sergio Atzeni e “La notte di Madame Lucienne” di Copi, uno spettacolo divertente e coinvolgente (con una punta d’amaro) per riflettere sulla condizione femminile tra emarginazione e voglia di riscatto nella serata firmata CeDAC con il patrocinio e il sostegno del Comune di Palau, in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne.
COMUNICATO del 22.11.2014
“Donne dell’underground” scritto e diretto da Marta Proietti Orzella – liberamente tratto da monologhi, testi teatrali e racconti di Stefano Benni, Sergio Atzeni e Copi – in cartellone martedì 25 novembre alle 21 al Cine/Teatro Montiggia di Palau offre lo spunto per una riflessione sulla condizione femminile, fra tranches de vie e storie “ai margini”, sotterranee e nascoste, in un evento speciale firmato CeDAC con il patrocinio e il sostegno del Comune di Palau, in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne.
Uno spettacolo ironico e coinvolgente, con venature “noir”, interpretato dalla stessa Marta Proietti Orzella e da Carla Orrù, che evocheranno creature surreali e stravaganti, nate per la pagina e per la scena, in un sorprendente e vivido affresco di varia umanità tra i paesaggi sonori creati da Alessandro Aresu per un viaggio tra la bellezza (e l’orrore) di ciò che è invisibile agli occhi.
La penna graffiante di Benni, che ne “La topastra” dà voce al popolo numeroso e prolifico che abita sotto le città, nutrendosi dei rifiuti e degli avanzi degli umani, mettendo in luce l’ipocrisia e la crudeltà di un sottile antagonismo tra specie, evoca l’immagine apocalittica di una guerra planetaria, quando orde di roditori esasperati usciranno allo scoperto e divoreranno il mondo.
Sapido ritratto di famiglia tra pettegolezzi e (finti) sospiri, la “Storia della monaca” di Sergio Atzeni, tratto da “I sogni della città bianca”, mette in scena le piccole e grandi rivalità tra sorelle e amiche, e il contrasto fra i sogni di emancipazione e i tentativi di ribellione contro le convenzioni, e le immancabili critiche, il ferreo controllo sociale in seno alla comunità e al gruppo più ristretto dei parenti, tra avidità, egoismo e “naturali” gelosie.
Riflettori puntati infine sulla Donna delle pulizie, grottesca e inquietante apparizione ne “La notte di Madame Lucienne” di Copi (al secolo il drammaturgo e fumettista Raúl Damonte Botana), pirandelliana commedia sull’universo teatrale e i suoi riti, e la strana fauna fatta di primedonne e sedicenti artisti, registi e drammaturghi in cerca d’ispirazione, ma anche maschere, custodi e addetti alle pulizie, il cui sguardo getta nuova luce sull’arte effimera della rappresentazione.
Tre “pezzi facili” in bilico fra letteratura e teatro, tra arte e vita, per un divertissement che privilegia la leggerezza e la comicità per mostrare ingiustizie e contraddizioni della società, con una pungente satira dei costumi e dell’ipocrisia perbenista: le storie e gli inediti o quanto meno insoliti “punti di vista” dei personaggi permettono di scoprire aspetti non considerati della realtà, di soffermarsi sui singoli gesti compiuti quasi inconsapevolmente, nell’ambito della routine del quotidiano. “Donne dell’underground” mette l’accento sul lato umoristico dell’esistenza, ma lascia intuire, dietro il sorriso, il segreto dramma, le paure e le ansie dei protagonisti, e in fondo, la terribile “banalità del male”, quella che si cela dietro l’apparente bonomia, la finta “tolleranza” o l’insofferenza verso la diversità.
Una variopinta galleria di creature dell’immaginario, ciascuna con quel lato “umano, troppo umano” che induce necessariamente a confrontarsi e riconoscersi, o ritrovare un frammento di verità, tra l’animazione di un mercato e la solennità di un funerale o il silenzio di uno spazio vuoto, inseguendo la corsa veloce dei pensieri, ascoltando le emozioni, ricercando il vero senso della vita.
Il Comune di Palau dimostra ancora una volta una profonda attenzione e sensibilità verso i problemi sociali e aderisce, insieme al CeDAC, alla Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, scegliendo la chiave dell’ironia, e uno spettacolo declinato interamente al femminile, per affrontare la questione delicata e urgente della violenza di genere, e delle discriminazioni – economiche e sociali, culturali e politiche – contro le donne.
La realtà degli abusi – fisici o psicologici – spesso celata dietro le mura di casa, ma presente anche negli uffici e nei negozi, per strada o negli autobus è lo specchio del lato oscuro della mente, di quei labirinti del cuore in cui l’affetto si traduce in possesso, e sboccia così il seme della violenza, e della follia distruttiva contro la bellezza e quella forma così fragile che è l’amore.
Biglietto unico: 3 euro
per informazioni e prenotazioni: cell. 3317607446 – e-mail: michela.zedde@gmail.com
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