/ Archivio stagione 2014/2015

Lucia Vasini e Antonio Cornacchione in “L’Ho fatto per il mio paese” tra Olbia, Macomer e Lanusei

CeDAC
XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo
Stagione di Prosa 2014/2015
GIU’ LA MASCHERA!

International Music and Arts

L’ho fatto per il mio paese

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di Francesco Freyrie e Andrea Zalone (scritto con Antonio Cornacchione)

con Lucia Vasini e Antonio Cornacchione

venerdì 10 aprile alle 21 – OLBIA / CineTeatro Olbia

sabato 11 aprile alle 21 – MACOMER / Teatro Costantino

domenica 12 aprile alle 21 – LANUSEI / Teatro Tonio Dei

Ironia e (fanta)politica a teatro con “L’ho fatto per il mio paese”, una moderna, dolceamara commedia scritta da Francesco Freyrie e Andrea Zalone insieme ad Antonio Cornacchione (attore dalla travolgente vis comica, che ha raccontato l’Italia con il suo “Povero Silvio”), anche protagonista sulla scena insieme a Lucia Vasini, attrice versatile e di grande sensibilità e talento, capace di spaziare tra la satira e il dramma, dal palcoscenico accanto a Dario Fo e Paolo Rossi al set dei film di Marco Ferreri, Gabriele Salvatores e Carlo Mazzacurati a programmi come “ Glob – l’osceno del villaggio” e “Colorado”. La divertente pièce – incentrata sullo strano incontro tra un sognatore disperato (con la lettera di licenziamento in tasca) e un ministro della repubblica (un’illustre docente universitaria che ha accettato l’incarico – a suo dire – per il bene del Paese), con esiti imprevedibili – è in cartellone venerdì 10 aprile alle 21 al CineTeatro Olbia di Olbia, e sabato 11 aprile sempre alle 21 al Teatro Costantino di Macomer e infine domenica 12 aprile alle 21 in Ogliastra, al Teatro Tonio Dei di Lanusei nell’ambito del XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo del CeDAC.

Un’analisi lucida e spietata del presente – e del recente passato – del Belpaese, tra l’acuirsi dei conflitti sociali per effetto della crisi, e la distanza siderale che separa l’élite al potere dai cittadini: i due personaggi incarnano visioni differenti, se non opposte, e inconciliabili del mondo, l’uno costretto a fare i conti con le necessità del quotidiano, in un progressivo impoverimento, e con il limbo degli “esodati”; l’altra del tutto ignara delle difficoltà dei comuni mortali, e incapace di cogliere gli effetti collaterali e pratici di una teoria economica, di vedere oltre l’astrazione.

La realtà supera – a volte – la fantasia e l’incapacità (e forse impossibilità) dei governanti di far fronte a una crisi internazionale, e quindi la rabbia e l’indignazione popolare davanti a palesi ingiustizie producono una situazione potenzialmente “esplosiva”: la commedia descrive con toni surreali e umoristici un immaginario incontro/scontro in cui i ruoli di carnefice e vittima fatalmente si specchiano e capovolgono, e affiorano antichi e nuovi torti e ragioni… in attesa del lieto fine!

COMUNICATO del 07.04.2015

Gli strali pungenti della satira per un ironico e grottesco affresco della società: riflettori puntati su Antonio Cornacchione (attore e comico televisivo – da “Zelig” a “Che tempo che fa” e autore del tormentone “Povero Silvio”) e Lucia Vasini (eclettica e brillante interprete, capace di spaziare fra tragedia e commedia, da Dario Fo a Sinisterra, da Shakespeare al varietà televisivo, dal cinema d’autore al teatro-burlesque), protagonisti di “L’ho fatto per il mio paese”, l’originale e divertente commedia scritta da Francesco Freyrie e Andrea Zalone (insieme allo stesso Antonio Cornacchione) in tournée nell’Isola – sotto le insegne del CeDAC, nell’ambito del XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo, con lo slogan significativo “Giù la Maschera!”.

La scoppiettante pièce incentrata sullo strano incontro tra un sognatore disperato (con la lettera di licenziamento in tasca) e un ministro, o meglio una “ministra” della repubblica (un’illustre docente universitaria che ha accettato l’incarico, a suo dire, per il bene del Paese), con esiti imprevedibili (una produzione International Music and Arts, con regia di Daniele Sala e scenografie di Leonardo Scarpa) sarà in scena venerdì 10 aprile alle 21 al CineTeatro Olbia di Olbia,  sabato 11 aprile sempre alle 21 al Teatro Costantino di Macomer e infine domenica 12 aprile alle 21 approderà in Ogliastra, al Teatro Tonio Dei di Lanusei, dove chiuderà in bellezza la Stagione 2014-15.

La disperazione spesso conduce a gesti folli o irresponsabili, compiuti senza badare alle conseguenze: davanti alla prospettiva di perdere tutto – il lavoro, la casa, forse l’amore – il protagonista elabora l’assurdo piano di rapire un’esponente del governo, per dare più forza alle proprie rivendicazioni o almeno cercare di lasciare un segno nella storia, e magari trasformarsi da anonimo (prossimo) disoccupato in eroe dei diseredati. Uno strano sequestro, realizzato in modo maldestro con tutti gli errori e le ingenuità del dilettante, che rischiano di trasformarlo nell’ennesimo fallimento, con il doppio pericolo per il reo di essere scoperto, smascherato e arrestato o peggio ancora ignorato dai media (con quali conseguenze per l’ostaggio è facile immaginare).

Nel duro e quasi brutale faccia a faccia tra i due – e il progressivo svelarsi della trama e degli antefatti, dei loro caratteri, delle loro debolezze e qualità, e via via delle rispettive esistenze – emergono i punti di contrasto, ma anche gli elementi salienti del contesto, quelle crude ingiustizie e contraddizioni che trasformano il presente in un incubo kafkiano. La legge non più uguale per tutti, i pregiudizi e i privilegi della “casta”, l’impoverimento dei ceti medi e quindi la fine della piccola borghesia, il nuovo proletariato intellettuale, la disoccupazione e il venir meno, nei fatti, dei diritti e della dignità dei lavoratori, il ruolo e il peso della ricchezza, delle “giuste” frequentazioni e amicizie e l’inasprirsi della miseria, e in più l’ombra della crisi sono i sintomi dell’inarrestabile declino dell’Occidente.

L’ex idealista in conflitto con se stesso, la propria etica e i propri valori, dopo aver assistito al crollo delle proprie certezze, e la ministra inconsapevole del dramma del popolo, e anche dei piccoli e grandi problemi di chi stenta ad arrivare a fine mese, costretto ad ardui giochi di equilibrio tra stipendi inadeguati, sacrifici, tentazioni consumistiche e acquisti a rate, instaurano una sorta di dialogo frammentato, fatto di mezze verità, sottintesi e improvvise rivelazioni, in un susseguirsi di colpi di scena che culminano in un finale a sorpresa.

L’ironia – chiave di volta di tutto lo spettacolo, a cominciare dal titolo – “L’ho fatto per il mio paese” che suona come una dichiarazione reboante e perfino un po’ ipocrita, e non basta a mascherare gli impulsi autentici (dalla vanità al desiderio di vendetta) dietro il proclama altruistico e disinteressato – alleggerisce la suspense trasformando la trama di un thriller in un enigmatico gioco delle parti, tra gags esilaranti e piccoli sketches, in un crescendo di imprevisti e confessioni inattese, che culminano in un ennesimo coup de théâtre.

La vita sa essere sorprendente e così la scena, quando prova a raccontarla, rinunciando alla logica e assecondando le fantasie del caso e rimescolando le carte, e mettendo in luce quei tratti grotteschi, e strani che offrono lo spunto per ridere o almeno sorridere – di noi stessi – anche nella catastrofe.

L’idea della commedia – che mette a confronto differenti e contrastanti visioni del mondo, da un lato l’aspirazione a un’equa ripartizione delle risorse, che cancelli la povertà e garantisca uguali diritti e possibilità in nome di un superiore principio di giustizia, dall’altra la difesa del capitale e dei privilegi della classe dominante, a costo di rinunciare alla democrazia in favore di una più salda oligarchia, e di acuire la distanza tra ricchi e poveri, pur di garantire la stabilità del potere – è già di per sé provocatoria.

Diverse scuole di pensiero (politico prima che filosofico) e esperienze di vita non paragonabili, rendono pressoché impossibile la reciproca comprensione tra i due personaggi, ciascuno arroccato sulla propria posizione, e deciso a difenderla al di là di ogni dialettica: tanto più in una situazione estrema in cui i loro destini si rivelano, del tutto involontariamente, indissolubilmente legati.

Se la scelta del ministro di assumersi, insieme agli oneri di rappresentanza, la responsabilità di governare il Paese, appare ai suoi stessi occhi come un gesto patriottico e generoso, un impegno che – oltre a distoglierla dai propri problemi personali e forse dalla noia di una routine consolidata, sia pure tra comodità e lusso – per il suo antagonista, al contrario, l’emanazione di leggi che trasformano i cittadini in numeri, i lavoratori in esodati, ha il gusto amaro della tragedia personale. Però il gesto di lui – a metà tra la rabbia cieca e un’inutile vendetta – rovescia gli equilibri, costringe a ripensare i ruoli, e induce ciascuno a interrogarsi su se stesso, la propria vita, le proprie azioni e decisioni, perfino le proprie inconfessate paure e incertezze, le debolezze, i tradimenti.

L’ho fatto per il mio paese” è – vuol essere – dichiaratamente una commedia, e accogliendo il noto principio del castigat ridendo mores, riesce a disegnare un vivido ritratto dell’Italia di oggi e di ieri, forse di domani, in cui l’individualismo prevale rispetto al bene comune e ognuno, indipendentemente dalla sua condizione, fa prevalere il proprio interesse rispetto alle istanze della collettività; e – duole dirlo – i difetti dei governanti spesso riflettono quelli degli stessi cittadini. Una fotografia – agrodolce – del Belpaese, per divertirsi, ridere… e pensare.

CONTATTI / per l’Ufficio Stampa del CeDAC/ Sardegna:

Anna Brotzu – cell. 328.6923069 – cedac.uffstampa@gmail.com

INFO & PREZZI

OLBIA

Biglietti

intero €15 – ridotto €13

info: tel: 0789 28773 – cell. 328.2397198 – www.cedacsardegna.it

MACOMER

Biglietti:

primi posti: intero €15 – ridotto €13

secondi posti: intero €13 – ridotto €10

studenti € 5

INFO: cell. 3478777538 – www.cedacsardegna.it

LANUSEI

Biglietti

platea primi posti: intero €14 – ridotto €12

platea secondi posti: intero €12 – ridotto €9

galleria: € 8

info: tel: 3388727641 – annarosapistis@yahoo.it – www.cedacsardegna.it

SCHEDA DELLO SPETTACOLO

L'ho fatto per il mio paese 7662_credit Lidia Bagnara_800x533

International Music and Arts

L’ho fatto per il mio paese

di Francesco Freyrie e Andrea Zalone
(scritto con Antonio Cornacchione)

con Lucia Vasini e Antonio Cornacchione

scenografia Leonardo Scarpa

regia Daniele Sala

Lo spettacolo

“Immaginatevi un uomo candido e incasinato, capace di sogni sconfinati, che parlano di libertà uguaglianza e felicità per tutti. Un donchisciotte sempre comicamente in lotta con gli spigoli che la vita, senza soldi, con la disdetta dell’affitto in una tasca e la lettera di fine rapporto di lavoro nell’altra, artefice di un gesto folle e disperato: rapisce il Ministro che ha deciso il provvedimento e lo nasconde in cantina.

Lo fa per sé, per la sua pensione ma soprattutto lo fa per il suo paese

Unite la tragicommedia di una donna Ministro, stimata docente universitaria, sposata con un finanziere ricchissimo, che vive in case raffinatissime secondo valori solidissimi e che è scesa in politica solo per fare un favore al suo paese … ma un po’ anche a se stessa, nella speranza di colmare una solitudine assai più rara di tutte le specie rare che popolano la foresta pluviale del Borneo”.

Immaginate ora l’urto di questi due mondi … e l’inferno terrestre che si scatena vi regalerà la commedia più appassionata, folle e contemporanea a cui abbiate mai assistito dai tempi dell’ultima crisi di Governo”

Francesco Freyrie

Gli autori:

Francesco Freyrie

Scrittore e drammaturgo, fecondo autore televisivo e sceneggiatore, Francesco Freyrie ha anche collaborato con il mensile 2000 Incontri, è stato capo-redattore del settimanale Mongolfiera e collaboratore de La Repubblica (pagine di Bologna). Ha pubblicato racconti e testi teatrali, da “Batman” a “Martino Cavazza detto Freccia” e “Il colore del miele”, “Le favole del Grande Zurlof” e (per l’Arena del Sole) “Il Bertoldo”, “Don Camillo e il Signor Sindaco Peppone” e “Totò il buono ovvero un miracolo a Milano”. Le riprese de “La responsabilità civile dei bidelli durante le vacanze estive” e “Il grande caldo” sono uscite in dvd per il Corriere della Sera e Il Resto del Carlino. Per il teatro firma “La scuola del Fossatone” e “I sogni son desideri” nel 1988; poi seguiranno “L’Omino dei Lupini” e “Fulmini”, “Mosca Cieca” e “Se perdo te” (con regia di Daniele Sala); “Puccini Horror Comic Show” e “Compagni di Niente” (regia Gianfranco Rimondi), “Donchisciotte” e “Piume”, con regia di Salvatore Samperi; e ancora “Splendori e Miserie della famiglia Tormiento” e “Il Colore del Miele”, “Colpi di fulmine”, “Decathlon” e lo spettacolo storico su “Il Trionfo del popolo bolognese nell’agosto del 1848” per la regia di Gabriele Marchesini. Marco Baliani firma la regia de “Il Bertoldo” (2001) e Lorenzo Salveti quelle di “Don Camillo e il signor sindaco Peppone”, cui seguiranno pièces surreali e ironiche fin nel titolo, da “Il ritorno di Re Tamarro” a “The Roncofritto Global Show” fino a “La constatazione amichevole nei tamponamenti tra mietitrebbia”. In teatro collabora con Gianni Morandi e Gabriele Cirilli, con Vito (da Il Grande Caldo a Stella Rossa, Segno Zodiacale Operaio e Vita e Miracoli di un commesso viaggiatore ) e Gene Gnocchi per il suo “ Cose che mi sono capitate”. Intensissisima la sua attività di autore televisivo, da un lontano Telebontà negli anni ’90, cui seguono Ruvido Show, Tutti i colori del Cielo su Rai 2, uno Speciale scherzi a parte per Canale 5 e Dillo a Wally, con Gene Gnocchi, su Italia 1 nonché La Zanzara d’Oro (special guest Alberto Sordi ) e Cocco di Mamma con Carlo Conti, Meteore e perfino lo Zecchino d’Oro, Rido e Perepepè, Quelli che il calcio, Artù (con Gene Gnocchi); e poi Crozza Italia Live e i vari Italialand, ma anche Victor Victoria con Victoria Cobello.

Andrea Zalone

Attore, doppiatore e autore televisivo, Andrea Zalone ha collaborato con Giorgio Gori, Gregorio Paolini, Enrico Bertolino, Caterina Guzzanti, la Gialappa’s Band, Victoria Cabello e Geppi Cucciari sia in veste di autore che di attore, attualmente lavora con il comico Maurizio Crozza. È il creatore di Un colpo di sole e di Piloti.

Ha ideato diversi spettacoli teatrali e programmi televisivi, tra i quali Ciau Bale, striscia comica quotidiana in onda su Quartarete TV in Piemonte. Il programma è firmato in collaborazione con altri comici piemontesi come Germana Pasquero, Giampiero Perone, Donato Sbodio, Manlio Paglierocon la partecipazione del gruppo Torinese I Soggetti (ovvero Leandro Agostini, Carlo Barbero, Simonetta Benozzo, Marta Columbro, Gennaro De Leo, Antonio Spadaro) e Gianni Carretta Pontone che ne cura anche la regia. Visto il grande successo, il programma è diventato anche uno spettacolo teatrale.

I protagonisti

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Lucia Vasini ha iniziato a fare teatro a 17 anni con una compagnia di Ravenna mettendo in scena uno spettacolo satirico sulla stampa italiana scritto da Daniele Panebarco. Ha frequentato la Civica Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano dove si è diplomata. Ha fondato insieme a un gruppo di amici, tra gli altri Bebo Storti, Schmidt e Daniele Abbado, la compagnia del Teatro verticale. Ha preso parte all’“Historie du soldat” di Dario Fo dove ha conosciuto Paolo Rossi, con cui ha iniziato un lungo sodalizio artistico e professionale.

Nel 1988 nasce la compagnia Les Italiens con Paolo Rossi e Giampiero Solari, con spettacoli come “Le visioni di Mortimer” con Gianni Palladino e la “Commedia da 2 lire”. Seguono spettacoli come “Valeria e gli uccelli di Sinisterra” con la regia di Gianpiero Solari; “Festa d’anime” di Cesare Lievi, e “Re Lear” di Shakespeare con la regia di Andrèe Ruth Shammah.

Negli anni Ottanta inizia anche la sua carriera televisiva con la chiamata di Diego Abatantuono a Diego 100%. Nel 1986 nasce l’idea di un trio comico femminile, Le sisters (a Buona Domenica e proffimamente no stop). Nel 1992 il successo di Su la testa con Paolo Rossi, e l’anno dopo la conduzione del Cantagiro.

Ha curato un programma sui libri per la Televisione Svizzera Italiana ; e in teatro ha interpretato “Plaza suite” di Neil Simon; “Tutta casa letto e chiesa” di Dario Fo e Franca Rame e I monologhi della vagina di Eve Ensler, con Lella Costa e Agnese Nano; “Provaci ancora Sam” di Woody Allen con Iachetti e “Come cucinarsi il marito” con Bebo Storti.

Per il cinema ha lavorato con Marco Ferreri ne “La casa del sorriso” ed ha partecipato a “Musica per vecchi animali” di Stefano Benni, “Kamikazen” di Gabriele Salvatores e “Il Toro” di Carlo Mazzacurati; e ancora “A.A.A Achille” di Giovanni Albanese, “Ricordati di me” di Gabriele Muccino e “Tommaso è andato via” di Alberto Negro.

Nel 2004 debutta in “Orco Loco” di Andrea G. Pinketts con la regia di Michele de Marchi e le canzoni di Francesco Baccini; nel 2005 nasce “Bonjour, Madame. Bonne nuit, Monsieur – Il Cielo visto dalla Terra”. Nel 2008 e nel 2009 partecipa a “Glob – l’osceno del villaggio” con Enrico Bertolino su Rai3; nel 2009 a “Colorado”, condotto da Rossella Brescia e Beppe Braida.

Antonio Cornacchione small

Antonio Cornacchione nasce a Montefalcone nel Sannio (Campobasso) nel 1959. Lascia il Molise da bambino con la famiglia, per vivere tra Pavia, Como e Milano. Inizia la carriera artistica come autore delle sceneggiature di alcuni fumetti, come “Topolino” e “Tiramolla”, poi si indirizza verso il mondo del teatro e del cabaret. Debutta in televisione con il programma “Su la testa” di Raitre; nel 1991 approda al teatro Zelig di Milano con Paolo Rossi, Gianni Palladino, e Aldo, Giovanni e Giacomo. Con il citato trio, nel 1999, recita una piccola parte nel loro spettacolo “Tel chi el telùn” (di Aldo, Giovanni e Giacomo).

Durante il 1992 Cornacchione è spesso ospite del Maurizio Costanzo Show; nello stesso anno vince il premio Forte dei Marmi per la satira politica. Nel 1994 è, con Claudio Bisio, su Rai Tre in seconda serata con “Cielito Lindo”. Tra il 1996 e il 1997 lavora in tv su TMC (“Retromarch”) e su Italia 1 (“Scatafascio”, con Paolo Rossi). Nel settembre del 1998 entra a far parte nel cast della sit-com “Casa Vianello”, dove interpreta la parte del portiere di casa.

Nel 2002 partecipa allo spettacolo satirico “Cult”, prodotto da Zelig. Si aggiungono partecipazioni televisive a “Zelig Off” e “Che tempo che fa” (su Raitre, condotto da Fabio Fazio) e ancora “Zelig Circus”. Gli anni di Zelig sono quelli che lo consacrano a livello nazional-popolare, soprattutto grazie al tormentone “Povero Silvio!”, satira sulla bontà incompresa di Silvio Berlusconi, che diviene non solo un libro… bensì due: “Povero Silvio” (2004) e “Povero Silvio Bis. Chi perde paga le tasse!” (2005), entrambe editi da Kowalski. Nel 2006 uscirà invece “Sia lodato Silvio. Chi si loda s’imbroda” (con dvd, edito da Rizzoli).

Nel 2005 Adriano Celentano lo vuole con sé nel suo “Rockpolitic”, in onda su Rai Uno. Passa poi dal palco del Festival di Sanremo 2007 come ospite comico, dalla trasmissione “Crozza Italia” su La 7 (di Maurizio Crozza, dove Cornacchione impersona George Washington, detto “il dollaro”, della banconota americana), per poi tornare nel 2009 al fianco di Fabio Fazio su Rai Tre con “Che tempo che fa”.