CAGLIARI – Teatro Massimo, Sala M1

5 novembre ore 20.30 – TURNO A

6 novembre ore 20.30 – TURNO B

7 novembre ore 20.30 – TURNO C

8 novembre ore 19.30 – TURNO D

9 novembre ore 19.00 – TURNO E

Durata: 90 minuti

Settore I intero € 35

Settore I ridotto € 30

Settore II intero € 30

Settore II ridotto € 27

Loggione e palchi € 15

TURNO P: prezzo unico € 15

 

Possessori di Carta Giovani Sardegna € 15

Universitari UNICA € 5

uno spettacolo musicale di
Mathias & Julien Cadez
con Mathias e Julien Cadez
e con Anthony Rzeznicki e
Anthony Coudeville
costumi di Dominique Louis

distribuzione a cura di Live Arts Mgmt

Un solo pianoforte… per due pianisti.
È attorno a questo fil rouge che si dipana la fantasia de Les Virtuoses, tra musica, magia e umorismo. Due personaggi divertenti e accattivanti, pronti a tutto pur di emergere vincitori di un recital esplosivo.
Uno spettacolo unico nel suo genere, che mescola i mondi della musica classica, della magia e della commedia in stile Chaplin. Uno spettacolo senza parole, che si esprime con poesia visiva emusicale, dove il meraviglioso convive con lo spettacolare.
Con quattro mani esperte e maliziose, Les Virtuoses si scatenano nel mondo classico con deliziosa stravaganza, si divertono con Vivaldi, Mozart e tanti altri…Musicisti, attori, maghi, i fratelli Cadez accettano la folle sfida della riconciliazione tra fantasia e
serietà, per portare la grande musica a tutto il pubblico, in una celebrazione onirica e universale.

Mathias e Julien Cadez

Due fratelli che hanno la musica sulla punta delle dita e la magia nel sangue. Mathias e Julien Cadez imparano a suonare il pianoforte e si formano al Conservatorio di Lille.
Le loro carriere da concertisti erano già tracciate ma i due fratelli non riescono a stare fermi davanti alla tastiera: appena Bach si volta, si divertono a invertire le melodie, suonare a testa in giù… Oppure, come degni eredi di una famiglia di illusionisti, a far apparire colombe dal loro libro di spartiti.

«Cullati dagli spettacoli di magia dei nostri genitori, abbiamo sempre vissuto la musica attraverso l’esperienza del palcoscenico, dietro le quinte o nascosti dietro il sipario. Ognisera, davanti ai nostri occhi di bambini, i trucchi di magia restavano inafferrabili. Ogni sera, la stessa musica risuonava. Presto bastarono poche note di quella musica per farci rivivere quell’emozione, mescolata a orgoglio e timore, che saliva in noi all’apertura del sipario.
Diventati musicisti, abbiamo voluto ritrovare quella sottile alchimia tra suoni, immagini, movimento… Abbiamo voluto che il pianoforte si librasse in volo e si posasse su un palcoscenico teatrale. Le corde hanno subito fatto vibrare le assi del palco. Due personaggi sono emersi, in bianco e nero, come i tasti del pianoforte. E la musica ha preso possesso di quella magia che viveva in noi, come un nuovo mondo in cui potesse esprimersi.»