Ideazione e regia Caterina Mochi Sismondi

Creazione e performance Michelangelo Merlanti, Jonnathan Lemos, Alexandre Duarte, Elisa Mutto

Musica dal vivo e composizione elettronica (a partire da Sequenza V di Berio): Beatrice Zanin

Testi e voce Ivan Ieri

Direzione luci Massimo Vesco

Produzione Centro Nazionale di produzione blucinQue Nice in collaborazione con Fondazione Cirko Vertigo

♦ Meana Sardo, Teatro San Bartolomeo – 20 dicembre ore 21

La messa in scena nasce da un estratto della produzione Heroes della coreografa Caterina Mochi Sismondi che con Why riporta e ripropone in diverse forme lo spettacolo, attraverso segmenti a volte in solo, a volte in trio e, come in questa versione, in quintetto. L’esperimento creativo si sviluppa come una riflessione intima e potente sulla ricerca, la frammentazione e la rinascita. Attraverso corpo, voce e suono, gli interpreti esplorano la domanda universale racchiusa in Why – lo stesso enigmatico warum che ispirò Luciano Berio nella sua composizione Sequenza V, dedicata a Grock, considerato l’ultimo grande clown della storia.

In un evocativo intreccio di movimento, suono e immaginazione, cinque interpreti si muovono sul filo sottile tra comicità e malinconia, evocando frammenti di vita e scene ispirate alla figura metafisica e poetica di Grock. La figura evocata incarna un’anima in perpetua frammentazione e ricreazione, spinta dalla necessità di trovare un senso nel caos dell’esistenza.

L’universo sonoro si costruisce sul dialogo tra basso, voce – ora recitata, ora cantata – ed elettronica dal vivo. Questa trama musicale si nutre di sovrapposizioni e deviazioni, facendo convivere suggestioni tratte dalla musica da film e dal cabaret – da Cabaret a Joker, da Liza Minnelli a Frank Sinatra – con incursioni nella musica pop ed elettronica.
La partitura, ispirata allo spirito di interrogazione e alla libertà creativa di Berio, viene così rivisitata, arricchita e contaminata, abbracciando passato e futuro in una tessitura sonora ibrida e mutevole.

Attraverso la danza e le tecniche del circo contemporaneo, gli interpreti utilizzano il corpo come veicolo espressivo per indagare la trasformazione e la ricerca di senso. Gesti sospesi tra leggerezza e tensione si intrecciano a frammenti vocali, evocando l’eco lontano del clown che tenta di rispondere all’eterno Why.

Why è un omaggio al genio creativo di Berio e di Grock, ma soprattutto una ricerca esistenziale aperta sul significato dell’essere. Tra leggerezza clownesca, coreografie e intensità drammatica, lo spettacolo accompagna il pubblico in un viaggio che mette a nudo la fragilità umana e la sua incessante domanda, sempre senza risposta: Why?