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A Sassari – dopo “Re Lear” – arrivano “Le mille e una notte” del Teatro del Carretto: mercoledì 7 e giovedì 8 gennaio alle 21 al Nuovo Teatro Comunale la storia di Sharazad… e le altre

 

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CeDAC

XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo
GIU’ LA MASCHERA

Sassari – Nuovo Teatro Comunale
Stagione di prosa 2014/2015

COMUNICATO del 03.01.2015

GIU’ LA MASCHERA”: si alza il sipario sulla Stagione di prosa 2014/2015 organizzata dal CeDAC al Nuovo Teatro Comunale di Sassari, nell’ambito del XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo, con otto titoli in cartellone (più uno spettacolo fuori abbonamento) dal 15 dicembre 2014 al 10 aprile 2015 tra immortali capolavori e testi contemporanei, trasposizioni letterarie, raffinate parodie e divertissement teatral musicali. Slogan della stagione – patrocinata e sostenuta dal Comune di Sassari – è un pirandelliano “Giù la maschera” che riconosce al teatro il potere dello svelamento, della messa a nudo della verità celata dietro le maschere dell’ipocrisia e delle convenzioni della società: la scena, luogo della finzione elevata ad arte, diventa lo specchio in cui è possibile riconoscersi e (ri)scoprire umanissimi vizi e virtù.

«Siamo contenti di ospitare la rassegna teatrale Cedac – dichiara il sindaco Nicola Sannain particolare per l’alta qualità dell’offerta e per le compagnie e gli attori che saranno a Sassari. Per noi è importante, perché significa fare cultura ma anche ottimizzare i costi del Teatro comunale».

Sottolinea l’assessore alla cultura del Comune di Sassari Monica Spanedda: «Ancora una volta il Cedac propone al pubblico sassarese una stagione della prosa di livello e si pone da protagonista nel panorama culturale cittadino. La rassegna che registra sempre un pubblico numeroso ci fa capire quanto sia importante investire in cultura, sicuro motore di sviluppo economico. La rassegna inoltre è graditissima al pubblico sassarese che partecipa sempre in maniera sostenuta».

Riflettori puntati sui grandi nomi della scena italiana, da Michele Placido che si confronta con il “Re Lear” di William Shakespeare – meraviglioso dramma elisabettiano sulla vertigine del potere e gli inganni del cuore e della ragione – a Franco Branciaroli, istrionico protagonista dell’“Enrico IV” di Luigi Pirandello, incentrato su un tema caro all’autore dei “Sei Personaggi”, ovvero la follia. Una storia siciliana ma emblematica dell’Italia nel ventennio, “Il bell’Antonio” di Vitaliano Brancati vede protagonisti Andrea Giordana e Giancarlo Zanetti, per la regia di Giancarlo Sepe (in scena anche Luchino Giordana) mentre Lella Costa e Paolo Calabresi – diretti da Emanuela Giordano – raccontano l’imprevedibilità dell’amore adulto, e la gioia e il dolore della vita in “Nuda Proprietà” di Lidia Ravera.

Sotto i riflettori anche un interprete eclettico come Nello Mascia, maestro di saggezza e d’arguzia tra i disastri sentimentali de “Gl’Innamorati” di Carlo Goldoni, insieme alla giovane compagnia de Il Mulino di Amleto mentre lo spirito del burlesque rivive nell’intrigante “Hamlet Travestie”, ovvero un viaggio sul filo della parodia “da John Poole e Antonio Petito a William Shakespeare” firmato Punta Corsara e 369 gradi, con un cast di giovani e bravi attori.

Il fascino orientale de “Le mille e una notte” nella versione immaginifica del Teatro del Carretto, con la regia di Maria Grazia Cipriani e scene e costumi di Graziano Gregori per un ideale viaggio sul filo delle storie – con tre giovani e bravissimi attori, Elsa Bossi, Giacomo Vezzani e Nicolò Belliti – sul tema complesso della condizione femminile in un coinvolgente inno alla vita (“Le mille e una notte” sostituisce l’annunciato “Ti sposerò per allegria”). Eclettica attrice e presentatrice, nonché cantante, Ambra Angiolini è invece la protagonista de “La misteriosa scomparsa di W” di Stefano Benni, pièce ironica e surreale, sul senso di una mancanza che induce a ripensare a tutta la propria esistenza.

Divo del piccolo e del grande schermo, Giuseppe Fiorello sbarcherà infine a Sassari per una serata – fuori abbonamento – con “Penso che un sogno così…”, tra ricordi d’infanzia, gallerie di volti e storie, e un implicito omaggio al grande Domenico Modugno sull’eco delle sue canzoni.

La Stagione di Prosa 2014-15 al Nuovo Teatro Comunale di Sassari, promossa dal CeDAC con il patrocinio e il sostegno dell’amministrazione comunale nell’ambito del XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo (con lo slogan “Giu’ la maschera”), è patrocinata e sostenuta dal MiBAC/ Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Sardegna e dall’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Sassari, con il supporto della Fondazione Banco di Sardegna e uno sponsor prezioso come Sardinia Ferries.

CONTATTI: per l’Ufficio Stampa del CeDAC/ Sardegna:
Anna Brotzu – cell. 328.6923069 – cedac.uffstampa@gmail.com

 

GLI SPETTACOLI

Inaugurerà la stagione al Teatro Comunale di Sassari – lunedì 15 e martedì 16 dicembre alle 21 – il “Re Lear” di William Shakespeare, nell’allestimento di Goldenart Productions con la regia di Michele Placido e Francesco Manetti: protagonista sulla scena, Michele Placido si confronta con uno dei ruoli più affascinanti e complessi del teatro elisabettiano, quello del sovrano che alle soglie della vecchiaia decide di abdicare e rinunciare al potere, affidando il trono alle tre figlie «per tornare uomo tra gli uomini, rifarsi bambino e in pace gattonare verso la morte». Come in una favola crudele, egli però pretende un prova dell’amore delle future regine – e se le sorelle Regana e Gonerilla non esitano a proclamare i sensi più alti del loro affetto, la minore, e preferita, Cordelia preferisce la sincerità priva di orpelli e con semplicità e umiltà dichiara la propria sottomissione e tenerezza filiale. La terrribile ira del padre che offeso la ripudia costringendola all’esilio, per poi scoprire il duro prezzo dell’ingratitudine e ritrovare infine la via della saggezza solo attraverso la follia e il dolore, fa da pendant alla diversa ma speculare vicenda di Gloucester e dei suoi figli; e la duplice tragedia culminerà in amara catarsi, pur nel trionfo della verità.

In scena, accanto a Michele Placido, un convincente Gigi Angelillo e Francesco Bonomo, Federica Vincenti, Francesco Biscione accanto a Giulio Forges Davanzati, Peppe Bisogno, Brenno Placido, Alessandro Parise, Marta Nuti, Maria Chiara Augenti, Mauro Racanati, Bernardo Bruno, Gerardo D’Angelo. Le scene sono di Carmelo Giammello, i costumi di Daniele Gelsi e le musiche originali di Luca D’Alberto.

Dopo il capolavoro shakespeariano – mercoledì 7 e giovedì 8 gennaio alle 21 – sarà la volta de “Le mille e una notte” (invece dell’annunciato “Ti sposerò per allegria”): la fiaba crudele e poetica di Shahrazād, figlia del Visir, che con i suoi racconti – e la sua astuzia – seduce e incanta il Sultano suo sposo inducendolo a desistere dal feroce proposito di ucciderla al termine della prima notte di nozze pur di ascoltare la fine di una storia, diventa visionario spettacolo nella mise en scène del Teatro del Carretto. La regia di Maria Grazia Cipriani riconduce al tempo presente la vicenda della protagonista, il suo personale dramma e il suo trionfo sulla morte, «tra visioni e frammenti di racconti felici o tragici tratti dalla mitologia, dalla fiaba, dalla letteratura e dalla drammaturgia…fino a quelli tratti dalla cronaca dei nostri giorni». Un’antologia in cui s’intrecciano fantasia e realtà, ferocia e malizia, affidata all’interpretazione di Elsa Bossi, Giacomo Vezzani e Nicolò Belliti e impreziosita da scene e costumi di Graziano Gregori: come in un labirinto, ogni novella conduce a un’altra, e poi ad un’altra ancora, con una struttura ora lineare ora rapsodica, fra canti poesie di un magico, e struggente inno alla vita.

«La narrazione de “Le mille e una notte” risale ad un millennio fa e pur il suo tema appare più attuale e moderno che mai: in boscaglie intricate, o nel bagagliaio di un’automobile, o in un sinistro vigilare di porte segrete e serrature che custodiscono scempi e orrori, tale disumana efferatezza permane e rischia di crescere ovunque». Il teatro s’inoltra nel lato oscuro, racconta la paura, il dolore e la speranza, dà corpo all’indicibile ma anche suggerisce, con la forza dell’immaginazione, una via di fuga dall’incubo, in una presa di coscienza collettiva per iniziare a pensare e costruire un mondo migliore.

Spazio a un classico del Novecento: lunedì 19 e martedì 20 gennaio alle 21 al Nuovo Teatro Comunale di Sassari va in scena l’ “Enrico IV” di Luigi Pirandello, diretto e interpretato da un inarrivabile Franco Branciaroli, per un’indagine avvincente sul sottile confine tra ragione e follia. La pièce svela il dramma di un personaggio, vittima di un incidente durante una festa in maschera, e quindi imprigionato per anni , per effetto di un fatale colpo alla testa, nel costume e nel ruolo dell’imperatore tedesco umiliato dal papa a Canossa; e poi quasi costretto a far di necessità virtù per sopravvivere in un mondo inevitabilmente cambiato, ingannando gli altri e se stesso, chiudendosi irrevocabilmente dentro la sua finzione. Affascinante – e inquietante – gioco di specchi, l’ “Enrico IV” mostra quanto sia difficile distinguere tra “normalità” e delirio, e insieme come la logica irrefutabile di un ragionamento celi la profondità di un dolore mai sopito, l’eco di un trauma, il sospetto di un tradimento.

Sulla scena con Franco Branciaroli, nello spettacolo prodotto da CTB Teatro Stabile di Brescia e dal Teatro de Gli Incamminati, spiccano Melania Giglio, Giorgio Lanza, Antonio Zanoletti, Valentina Violo, Tommaso Cardarelli e Daniele Griggio, accanto a (in ordine di apparizione) Sebastiano Bottari, Andrea Carabelli, Pier Paolo D’Alessandro, Mattia Sartoni. Scene e costumi portano la firma di Margherita Palli, il disegno luci è di Gigi Saccomandi.

Viaggio nei labirinti della mente e del cuore, l’ “Enrico IV” mette a nudo la verità dei sentimenti, ponendo a confronto il passato e il presente, l’entusiasmo e la fragilità della giovinezza e il disincanto dell’età matura, fino all’ultimo, forse inevitabile, coup de théâtre.

Sarà poi la volta – giovedì 5 e venerdì 6 febbraio alle 21 – de “Il bell’Antonio”, trasposizione teatrale del celebre romanzo di Vitaliano Brancati, firmata dalla figlia, Antonia Brancati, e da Simona Celi, in cui si narra la storia a suo modo emblematica di un uomo la cui straordinaria avvenenza – unita a un’assoluta mancanza di talenti – lo costringe a un destino contrario alla sua natura. Protagonisti sulla scena, Andrea Giordana e Giancarlo Zanetti faranno rivivere, per la regia di Giancarlo Sepe, le atmosfere della Sicilia – e dell’Italia – durante il ventennio fascista, in una sottile e graffiante satira di una società legata a miti e valori, come l’esaltazione della virilità, che nascondono le più intime contraddizioni e debolezze della natura umana. La vicenda grottesca – già portata sul grande schermo da Mauro Bolognini, nell’omonimo film con Marcello Mastroianni – svela tra le righe (e sulla scena) la temperie culturale e politica di un’epoca, insieme al tragico dilemma del protagonista – interpretato da Luchino Giordana – costretto a confrontarsi con i pregiudizi e la rigida mentalità dei suoi concittadini, e a recitare il ruolo impostogli dalla sorte, e dalla società, fino all’auspicata e insieme temuta caduta delle maschere.

Nel cast dello spettacolo – prodotto da LuxTeatro: Elena Callegari, Simona Celi, Michele De’ Marchi, Natale Russo, Alessandro Romano; le scene e i costumi sono di Carlo De Marino e le luci di Franco Ferrari.

Riflettori puntati – mercoledì 18 e giovedì 19 febbraio – su Lella Costa e Paolo Calabresi, protagonisti accanto a Claudia Gusmano e Marco Palvetti, di “Nuda Proprietà” di Lidia Ravera (al suo debutto nell’Isola) nell’allestimento de La contemporanea, in coproduzione con Mismaonda, per la regia di Emanuela Giordano (scene di Francesco Ghisu e musiche di Antonio Di Pofi). Una pièce ironica, ma con toni e rivalazioni anche drammatici, che affronta il tema dell’amore adulto, una passione improvvisa e imprevista sbocciata tra persone consapevoli di aver giù vissuto, sperimentato e superato le incertezze della giovinezza, ma comunque disposte a rimettersi in gioco pur preservando la conquistata indipendenza e la propria personalità. La commedia fatta di incontri e scontri, e (ri)scoperta delle emozioni, offre lo spunto per una riflessione sulle trasformazioni della società, sul mutare delle prospettive, e dei bisogni nei diversi momenti dell’esistenza, e la necessità di assecondare l’evoluzione e la crescita personale, con l’unica certezza che nella vita non vi siano certezze cui aggrapparsi, e tutto possa essere sempre rimesso in discussione, perfino se stessi. Intelligenza e humour trasformano la trama, apparentemente leggera, della nascita di un amore, nell’indagine sui sentimenti, e la loro capacità di cambiare inavvertitamente ma radicalmente il mondo.

Un’unica data – martedì 3 marzo alle 21 (fuori abbonamento) – per Giuseppe Fiorello al debutto nell’Isola con “Penso che un sogno così…”, un affascinante itinerario nella memoria, tra ricordi d’infanzia e volti, personaggi e storie della sua Sicilia, seguendo il filo delle note. Uno spettacolo denso di suggestioni, tra l’eco delle canzoni di Domenico Modugno, che hanno disegnato la colonna sonora di un’epoca, e le strampalate e quasi incredibili – ma vere – vicende avvenute sotto gli occhi di un bambino, poi ragazzo e giovane uomo, e che hanno lasciato una traccia indelebile, autandolo a crearsi la propria visione del mondo. Le musiche eseguite dal vivo da Daniele Bonaviri e Fabrizio Palma, e la sapiente regia di Giampiero Solari trasformano questo privato amarcord in un coinvolgente affresco del Belpaese, tra un pizzico di nostalgia per quel che eravamo, e i sogni e le speranze nel futuro: scritto dallo stesso Giuseppe Fiorello insieme a Vittorio Moroni, e prodotto dal Nuovo Teatro di Marco Balsamo con Ibla Film, “Penso che un sogno così…” si snoda come un avvicente racconto, un diario che parte dall’età dell’innocenza, quando lo sguardo è ancora pieno di stupore e incanto.

S’intitola “Hamlet Travestie / da John Poole e Antonio Petito a William Shakespeare” lo spettacolo di Punta Corsara e 369gradi, in cartellone mercoledì 11 e giovedì 12 marzo alle 21 al Teatro Comunale di Sassari: scritto a quattro mani da Emanuele Valenti (che firma anche la regia) e Gianni Vastarella, rappresenta un trasversale omaggio al genio del Bardo inglese e al suo “Amleto”, tra burlesque e commedia partenopea. La celebre e divertente parodia del dramma elisabettiano di John Poole, uno dei maestri del genere farsesco tra Settecento e Ottocento, si intreccia alle umanissime vicende narrate nel “Don Fausto” di Antonio Petito, e la storia del principe di Danimarca diventa «il canovaccio di un’improbabile tragedia redentiva, una fallimentare distribuzione di ruoli e di pesi, in una famiglia fuori di sesto». Un gioco di teatro nel teatro, in cui la solitudine di Amleto, il “figlio senza padre”, suggerisce la presenza di una profonda inquietudine sotto l’apparenza rassicurante di una tranquilla (o quasi) quotidianità.

Nel cast: Giuseppina Cervizzi, Christian Giroso, Carmine Paternoster, Valeria Pollice oltre agli stessi Emanuele Valenti e Gianni Vastarella; il disegno luci è di Giuseppe Di Lorenzo, e si segnala la collaborazione artistica di Mirko Calemme.

Peculiare anche la storia della compagnia: Punta Corsara nasce a Napoli nel 2007 con la direzione artistica di Marco Martinelli, come progetto speciale presso il Teatro Auditorium di Scampia, con la volontà di attivare percorsi artistici per il quartiere e per la città, coinvolgendo adulti e adolescenti.

Un classico del Settecento – “Gl’Innamorati” di Carlo Goldoni – in programma mercoledì 25 e giovedì 26 marzo alle 21 (in prima regionale) – dimostra tutta la sua modernità nell’interessante allestimento della compagnia Il Mulino di Amleto (coprodotto dalla Fondazione del Teatro Stabile di Torino) per la regia di Marco Lorenzi, che insiste sulla difficile costruzione di un amore, con il veleno della gelosia a suscitar litigi e dispetti, e la dimensione, fisica e psicologica, della “stanza commune” in cui si svolge tutta la vicenda. Nel cast spicca il nome di Nello Mascia, artista eclettico, capace di confrontarsi con la commedia partenopea – dagli esordi accanto ad artisti come Pupella Maggio e Eduardo De Filippo alla riscoperta e valorizzazione dell’opera di Raffaele Viviani – come con la drammaturgia del Novecento, da Eugène Ionesco a George Bernard Shaw, spaziando dalla “Tempesta” di Strehler ai “Dieci Comandamenti” di Martone. In scena anche un gruppo di giovani e bravi attori – Marco Lorenzi, Fabio Bisogni, Barbara Mazzi, Maddalena Monti, Raffaele Musella – per dar vita a una commedia insieme divertentissima e crudele, in cui la tenerezza e il disincanto, la passione e la paura di amare provocano baruffe ed equivoci, fino a sfiorare la tragedia. Scene e costumi sono di Gaia Moltedo, le luci di Monica Olivieri e le musiche originali portano la firma di Davide Arneodo (Marlene Kuntz).

Chiuderà in bellezza la Stagione di Prosa 2014-5 del CeDAC al Nuovo Teatro Comunale di Sassari – giovedì 9 e venerdì 10 aprile alle 21“La misteriosa scomparsa di W” di Stefano Benni, nella mise en scène del Teatro dell’Archivolto, per la regia di Giorgio Gallione, che vede protagonista una convincente e istrionica Ambra Angiolini. La storia surreale e sorprendente, nello stile dello scrittore emiliano, di un perder(si) e ritrovarsi, costruita in forma di monologo, offre l’occasione per un’intensa prova d’attrice alla poliedrica artista, presentatrice e cantante, dopo il successo e i premi (il David di Donatello e il Nastro d’Argento) per la sua interpretazione nel film “Saturno contro” di Ferzan Ozpetek. Sulla scena Ambra Angiolini interpreta una donna contemporanea, forte e fragile, impegnata a ripercorrere la propria storia, dalla nascita straordinaria, con tanto di effetti speciali, alle imprevedibili alchimie e la strana matematica dell’amore, fino al momento in cui la realtà intorno a lei ha cominciato a sfaldarsi, a perdere contorni e significato. Un flusso di coscienza – alla maniera di Benni – in cui affiorano temi fondamentali e piccoli dettagli del quotidiano, la rabbia e lo stupore, la lotta per la sopravvivenza e la resistenza dello spirito critico, in una moderna, epica cavalcata tra pensieri in libertà (con un po’ di sana e catartica follia).

giu la maschera 2014

CeDAC

XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo
GIU’ LA MASCHERA

Sassari – Nuovo Teatro Comunale

Stagione di prosa 2014/2015

15-16 dicembre

Goldenart Production
Re Lear di William Shakespeare
con Michele Placido
e Gigi Angelillo
e con Francesco Bonomo, Federica Vincenti, Francesco Biscione
regia Michele Placido e Francesco Manetti

 

 

7-8 gennaio

Teatro del Carretto
Le mille e una notte
con Elsa Bossi, Giacomo Vezzani, Nicolò Belliti
regia Maria Grazia Cipriani

 

 

19-20 gennaio

CTB Teatro Stabile di Brescia – Teatro de Gli incamminati
Enrico IV di Luigi Pirandello
con Franco Branciaroli
e Melania Giglio, Giorgio Lanza, Antonio Zanoletti, Tommaso Cardarelli, Valentina Violo, Daniele Griggio
regia Franco Branciaroli

 

 

5-6 febbraio

LuxT
Il bell’Antonio di Vitaliano Brancati
con Andrea Giordana e Giancarlo Zanetti
regia Giancarlo Sepe

 

 

18-19 febbraio

La contemporanea
Nuda proprietà di Lidia Ravera
con Lella Costa e Paolo Calabresi
regia Emanuela Giordano

 

 

3 marzo (fuori abbonamento)

Nuovo Teatro e IBLA Film
Penso che un sogno così… di Giuseppe Fiorello e Vittorio Moroni
con Giuseppe Fiorello
musiche eseguite dal vivo da Daniele Bonaviri e Fabrizio Palma
regia Giampiero Solari

 

 

11-12 marzo

Punta Corsara – 369 gradi
Hamlet Travestie
da John Poole e Antonio Petito a William Shakespeare
drammaturgia Emanuele Valenti e Gianni Vastarella
regia Emanuele Valenti

 

 

25-26 marzo

Fondazione del Teatro Stabile di Torino/ Il Mulino di Amleto
Gl’Innamorati di Carlo Goldoni
con Nello Mascia
regia Marco Lorenzi

 

 

9-10 aprile

Teatro dell’Archivolto
La misteriosa scomparsa di W di Stefano Benni
con Ambra Angiolini
regia Giorgio Gallione

INFO & PREZZI

Abbonamenti a otto spettacoli – turno A – B

platea primi posti: intero 130 euro – ridotto 110 euro
platea secondi posti e galleria: intero 110 euro – ridotto 90 euro

studenti universitari €65 (con contributo e.r.s.u.€ 30)
studenti scuole superiori €60

Gruppi fuori sede euro 70

 

Biglietti

Biglietti platea primi posti: intero €18 – ridotto €15
Biglietti platea secondi posti e galleria: intero €15 – ridotto €13

 

*** spettacolo fuori abbonamento

PENSO CHE UN SOGNO COSI’... di e con Giuseppe Fiorello

biglietti per abbonati:
platea primi posti: intero 16 € – ridotto € 14

platea secondi posti e galleria: intero 14 € – ridotto € 10

per studenti ersu € 8

 

biglietti per tutti gli altri

platea primi posti: : intero 23 € – ridotto € 20

platea secondi posti e galleria: intero 20 € – ridotto € 16

 

info

cell. 3391560328 – circuitoteatralesardo@gmail.com

www.cedacsardegna.it