Liberamente tratto dal romanzo “La madre” di Grazia Deledda
Di Giovanni Carroni Con Monica Corimbi, Noemi Medas, Andrea Carroni
Regia e scene di Giovanni Carroni
Il romanzo“ La madre” di Grazia Deledda narra dell’amore proibito e impossibile di Don Paolo ed Agnese, sacerdote ventottenne lui e giovanissima vedova lei. Tra i due, la madre di Paolo, Maria Maddalena, rimasta troppo presto vedova, che veglia incessantemente sul figlio, indirizzato dalla madre forzatamente al sacerdozio. Madre che incombe e sovrasta sul figlio e che, col suo amore, diventa gabbia che toglie l’aria e la libertà.
Paolo ha paura di ferire e deludere la Madre, perciò la sua relazione con Agnese sarà nel continuo nascondimento, con la frustrazione di un amore mai completo che non può esistere alla luce del sole e tanto meno può sperare in una paternità.
Agnese, si rivela invece donna matura e determinata, non vuole assolutamente rinunciare a questo amore, e sfida con forza sia la madre di Paolo e le paure di quest’ultimo, sia la mentalità chiusa dell’intera comunità, poiché a un amore così forte e profondo non si deve rinunciare e “si può radicare comunque nel nome del Signore”.
Una continua lacerazione dell’anima che vede Paulo in un continuo allontanamento e avvicinamento ad Agnese, come in balia di un vento feroce, protagonista sonoro della vicenda (così come nel romanzo), che lo “spinge e respinge” verso la sua amata.
Paolo sa, più della madre, che in questo paesino sperduto dell’interno della Sardegna, un amore clandestino tra lui ed Agnese, sarebbe segnato a dito dalla comunità e destinato alla condanna pubblica se rivelato. Ma la pertinacia e l’amore di Agnese lo porteranno a una nuova consapevolezza, a una presa di coscienza di se stesso e alla responsabilità delle scelte rispetto ai veri desideri e bisogni.
Ancora una volta dunque, come nella maggior parte delle opere della scrittrice nuorese, una donna protagonista. Donne speciali che rivelano una Grazia Deledda femminista ante litteram.