Teatro di Napoli / Teatro Nazionale – Marche Teatro – Carnezzeria – FOG
Triennale Milano Performing Arts – TPE / Teatro Piemonte Europa
Brevi interviste con uomini schifosi
di David Foster Wallace
traduzione di Aldo Miguel Grompone e Gaia Silvestrini
con Lino Musella, Paolo Mazzarelli
foto di scena Marco Ghidelli
regia e drammaturgia Daniel Veronese
produzione Teatro di Napoli / Teatro Nazionale – Marche Teatro – Carnezzeria – FOG
Triennale Milano Performing Arts – TPE / Teatro Piemonte Europa
con il sostegno di Teatro di Roma – Teatro Nazionale e di Timbre 4 Madrid
Il drammaturgo e regista Daniel Veronese, maestro indiscusso del teatro argentino e nel continente latino-americano, porta in scena le Brevi interviste con uomini schifosi di David Foster Wallace, dando vita, con sguardo feroce e molto humor, a uno zibaldone di perversioni e meschinità, che ritraggono il maschio contemporaneo come un essere debole, che ricorre al cinismo se non alla violenza come principale modalità relazionale con l’altro sesso.
L’ironia irresistibile di Wallace tratta la natura umana con una suprema abilità nel descrivere il
quotidiano; il suo è uno humor talmente intriso di drammaticità da rasentare il sadismo.
Attraverso una rosa di racconti tratti dalle Brevi interviste con uomini schifosi, Veronese traccia
una propria linea drammaturgica che racconta di uomini incapaci di avere relazioni armoniche con
le donne, e ci invita a osservarli da vicino.
C’è l’uomo che insulta la moglie che lo sta lasciando, la disprezza e la deride, come una cosetta
incapace di vivere senza lui accanto a sostenerla; c’è l’uomo che vanta la propria infallibilità nel
riconoscere la donna che ci sta senza fare storie; c’è quello che usa una propria deformazione per
portarsi a letto quante più donne gli riesce; quello che rimorchia in aeroporto una giovane in lacrime
perché appena abbandonata dall’amato: una galleria impietosa di mostri.
Daniel Veronese traspone queste voci, scritte da Wallace in forma di monologo al maschile, in
dialoghi tra un uomo e una donna. In scena però chiama a interpretarli due uomini, che si alternano
nei due ruoli maschile e femminile, in una dialettica che mette in luce tutte le fragilità, le gelosie, il
desiderio di possesso, la violenza, il cinismo insiti nei rapporti affettivi. Il risultato è comico e
disturbante al tempo stesso.
durata 80 minuti