di e con Gene Gnocchi

Luna di miele produzioni

 

 

 

 

 

Come un’illuminazione che cambia lo sguardo, l’improvvisa consapevolezza di aver trascurato una parte fondamentale dell’esistenza spingerà un benestante e già più che maturo personaggio ad affrontare con altro piglio la realtà. E allora diventeranno importanti i dettagli, le minuzie, gli elementi più strani del quotidiano. Un viaggio nella memoria e nei ricordi, salvo poi interrogarsi, con la complicità del pubblico, se davvero quegli episodi siano accaduti, quelle sensazioni corrispondano a qualcosa di diverso da un sogno o da un’allucinazione. Atmosfere surreali e tanta ironia per le”Cose che mi sono capitate… ancora” di e con Gene Gnocchi: un one man show in cui l’artista sciorinerà le sue arti di affabulatore, nel raccontare ciò che è tanto improbabile da sembrare la verità. Se poi la sequenza dei giorni fosse troppo monotona, che male ci sarebbe a fantasticare su altre storie possibili? Specie quando dubbi ontologici e facezie culinarie fanno parte della stessa visione del mondo.

Dopo un consulto medico, un attempato signore della “middle-up-class” , esaminandosi intimamente, si rende conto di non aver esternato mai nessuna emozione, alcun sentimento. Da questa inquietante analisi ne esce una risposta sconcertante: lui sta benissimo, ma nella sua vita si è sempre tenuto tutto dentro. La sua quotidianità è una lastra grigia, senza sobbalzi, caratterizzata da piccole cose, minuzie, facezie: il baluginio della squama di un cefalo , il rumore del vento che si incanala tra i dirupi. Ma sarà poi proprio tutto vero? Che dire allora di quella volta che entrando in un auto-lavaggio fu rapito dalla mafia? Quella volta che Sarkozy al telefono gli affidò una missione impossibile, o ancora quando , partecipando al concorso di bellezza per l’uomo più bello del mondo, si rese conto che i partecipanti erano solo due, lui e il suo gemello bello. Con questo spettacolo Gene Gnocchi, fingendo di ripercorrere asetticamente la sua esistenza fatta di giornate noiose e banalità, in realtà mette a nudo il fondamentale dilemma della vita…E’ nato prima l’uovo o la gallina? In questo caso: è meglio mangiare prima e poi andare a teatro o prima andare a teatro e poi mangiare?