/ Archivio stagione 2014/2015

DATE ANNULLATE per “La misteriosa scomparsa di W” di Stefano Benni con Ambra Angiolini – nel cartellone del XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo

CeDAC
XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo
GIU’ LA MASCHERA!
Stagione di Prosa 2014/2015

La misteriosa scomparsa di W small

Teatro dell’Archivolto

La misteriosa scomparsa di W

di Stefano Benni

con Ambra Angiolini

DATE CANCELLATE

mercoledì 8 aprile ore 21 – ARZACHENA / Auditorium Comunale

giovedì 9 e venerdì 10 aprile ore 21 – SASSARI/ Teatro Comunale

sabato 11 aprile ore 20.30 – NUORO / Teatro Eliseo

Cambio di programma per la Stagione 2014-15 del CeDAC: cancellate le date della tournée isolana de “La misteriosa scomparsa di W” di Stefano Benni nell’allestimento del Teatro dell’Archivolto, con Ambra Angiolini nel ruolo della protagonista, per la regia di Giorgio Gallione. Per gravi problemi di salute dell’attrice salta l’appuntamento con la pièce – un originale e coinvolgente monologo al femminile – in cartellone mercoledì 8 aprile alle 21 all’Auditorium Comunale di Arzachena, giovedì 9 e venerdì 10 aprile alle 21 al Teatro Comunale di Sassari e infine sabato 11 aprile alle 20.30 al Teatro Eliseo di Nuoro per il XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo.

Ambra Angiolini, « molto rammaricata di non poter venire in Sardegna», si rende disponibile per recuperare le date nei teatri in cui era in programma lo spettacolo: il nuovo calendario delle recite – con luoghi e orari – verrà tempestivamente comunicato alla stampa e al pubblico.

*******

La misteriosa scomparsa di W” segna il debutto sul palcoscenico di Ambra Angiolini – dopo il David di Donatello e il Nastro d’Argento come miglior attrice non protagonista per “Saturno contro” di di Ferzan Ozpetek: eclettica artista dà prova di indubbio talento nell’interpretazione di una donna che rievoca, in un lungo flashback, momenti e incontri cruciali del suo passato, per poi soffermarsi sulle questioni etiche e politiche fondamentali.

Il dramma della signora V, improvvisamente consapevole, dopo la fine di un amore, della propria solitudine e di un doloroso senso di perdita, che accomuna persone e oggetti ormai spariti dalla sua vita, s’intreccia – in una funambolica cavalcata tra ricordi e rimpianti – ad una lucida e spietata analisi della realtà tra piccole e grandi ingiustizie, povertà, carestie e guerre, per una riflessione al di là del bene e del male su ciò che è umano, forse troppo umano.

Un vivido affresco della società contemporanea, attraverso lo sguardo innocente di una bambina che mentre si trasforma in adolescente, e poi in giovane donna, prende via via coscienza delle contraddizioni e dei contrasti, delle delusioni e delle sconfitte che fanno parte dell’esistenza – tra una stravagante matematica delle passioni e un’amara contabilità delle vittime dell’avidità e dell’indifferenza, in un racconto incalzante e fantastico che fa sorridere e pensare.

COMUNICATO del 06.04.2015

Cambio di programma per la Stagione 2014-15 del CeDAC: a pochi giorni dal debutto nell’Isola, son state annullate le date della tournée isolana de “La misteriosa scomparsa di W” di Stefano Benni, nella versione del Teatro dell’Archivolto, che vede protagonista una convincente Ambra Angiolini, per la regia di Giorgio Gallione: una grave e improvvisa indisposizione dell’attrice, a causa di delicati problemi di salute, ha reso necessaria la sospensione delle recite.

La pièce – un originale monologo al femminile nello stile comico e surreale dello scrittore bolognese – già in cartellone mercoledì 8 aprile alle 21 all’Auditorium Comunale di Arzachena, giovedì 9 e venerdì 10 aprile alle 21 al Teatro Comunale di Sassari e infine sabato 11 aprile alle 20.30 al Teatro Eliseo di Nuoro, per il XXV Circuito Teatrale Regionale Sardo, potrebbe comunque approdare nell’Isola a breve.

Ambra Angiolini, infatti, « molto rammaricata di non poter venire in Sardegna», si è dichiarata disponibile per recuperare le date nei teatri in cui era in programma lo spettacolo: il nuovo calendario delle recite – con luoghi e orari – verrà tempestivamente comunicato alla stampa e al pubblico.

********

Ne “La misteriosa scomparsa di W” – funambolico testo scritto da Benni nel 1994 per Angela Finocchiaro, e ancora sorprendentemente attuale e avvincente – Ambra Angiolini (in questi giorni di nuovo sul grande schermo – dopo il fortunato esordio in “Saturno Contro” di Ferzan Ozpetek – ne “La scelta” di Michele Placido, da “L’innesto” di Pirandello, e nella commedia “Ti ricordi di me?” di Rolando Ravello) incarna sulla scena un’incantevole, un po’ svagata, buffa ma anche squisitamente femminile signora V, alle prese con il senso di vuoto, la vertigine e lo smarrimento alla fine di un amore.

La giovane donna – segnata da una nascita favolosa, avvenuta sotto i migliori auspici, e capace di un’infinita meraviglia, di un eterno stupore davanti allo spettacolo dell’universo – è ora costretta dalle circostanze a confrontarsi con l’amara verità: la felicità non è un obiettivo facile da raggiungere, e la sua inquietudine, il senso d’insoddisfazione e di inadeguatezza che la inducono da sempre a cercare fuori di sé il “pezzo mancante”, e quel velo di melanconia che avvolge le sue giornate sono il frutto di una crescente consapevolezza di ciò che la circonda, di una realtà dove vige la regola del più forte, e non si contano le ingiustizie, le sopraffazioni, le guerre ad ogni angolo del pianeta.

Nell’interrogarsi sul presente e sul futuro, l’eroina della storia inventata da Stefano Benni, e narrata nello stile immaginifico dello scrittore e drammaturgo, abile nell’evocare tra le righe con pochi sapienti tratti tutto un microcosmo, ripercorre i momenti salienti del suo pur breve passato, dall’istante in cui venne alla luce, con tutta la forza messianica di una piccola dea portatrice di gioia, e l’energia di una minuscola rivoluzionaria destinata a cambiare le sorti di un’umanità troppo facilmente rassegnata; e quindi a risvegliare sentimenti sopiti e la sensibilità appannata di giovani e anziani. Un’ondata travolgente di vitalità e allegria sembrava sortire con la sua nascita: la Terra intera in festa pareva pronta ad accogliere la tenera e dolce creatura, per avvolgerla con il suo materno abbraccio: l’arrivo di un nuovo cucciolo della specie in fondo dovrebbe suscitare quell’estasi, quel gaudio che fa spesso parte, tra mille aneddoti, di una variegata e fantasiosa mitologia familiare.

L’infanzia – l’età dei giochi – è o dovrebbe essere protetta dal male, da quella che Dostoevskij definì la “sofferenza inutile”, e fiorire nell’alveo protettivo dell’affetto, della dolcezza, della comprensione: in quei primi anni si plasma il carattere della donna futura, dell’uomo di domani; la mente avida di sapere si nutre d’informazioni, fa tesoro delle esperienze, e si forma il primo nucleo di una coscienza privata e civile sulla base dei modelli reali e ideali. Le prime letture, e il cinema, la musica, la danza, schiuderanno nuovi universi meravigliosi davanti agli occhi del fanciullo, o della fanciulla, gli offriranno i loro doni preziosi, gli instilleranno il sentimento della bellezza.

Nella realtà spesso quella quiete viene infranta, l’eco vicina o lontana, talvolta vicinissima, delle guerre sconvolge la quotidianità, moltiplica le ferite sull’anima (e sul corpo), lascia segni profondi, e un seme di tristezza in chi conosce troppo presto il lato oscuro del cuore dell’uomo – e quelle differenze economiche e sociali, politiche e geografiche, sanciscono un’ingiustizia, condannano degli innocenti a scontare le colpe commesse da altri, a pagare a caro prezzo il vizio, la depravazione, l’insensibilità, l’egoismo altrui.

La deliziosa signora V -al contrario – non obbedisce alle normali regole della convivenza umana, e, ignara di quella naturale legge darwiniana, la sua esistenza si è svolta con leggerezza e insolita grazia, pur tra mille ansie e paure; la sua indole gentile ha vinto apparentemente sul regno delle ombre, le sue stravaganze, la sua ricerca di un’inarrivabile perfezione, il suo istintivo bisogno di compiutezza, hanno lasciato il segno. Eppure, incapace di pensare il male, ella non si è accorta delle bassezze, delle viltà, degli inganni, e ha continuato a danzare, lieve, sulla linea del tempo.

Il suo sorriso non poteva che essere luminoso, la sua bellezza radiosa, la sua giovinezza splendente; tuttavia in un angolo di quel giardino incantato che era la sua vita si celava, quieta, la malinconia, frutto in parte della consapevolezza della durata effimera dell’esistenza, con il ricordo di persone care sparite troppo presto, e del perduto orsetto, e ora quello dell’indegno fidanzato. Il trauma inatteso della fine della storia d’amore – non proprio esaltante, a dir la verità – con lo scomparso Wolmer (ancora in vita ma certo dimenticabile) risveglia in V il bisogno di capire e di comprendere se stessa, le proprie ambizioni, i desideri più autentici, i sogni e le aspirazioni più intime e segrete, ma anche l’ansia di verità e giustizia.

Una donna “normale” ma non (più) una donna qualunque: nell’indagare il rapporto tra sé e il mondo, V riscopre quella purezza originaria, quell’innocenza non ancora deturpata dell’infanzia, insieme al senso di responsabilità di una persona finalmente adulta e in grado di affrontare delle scelte, di seguire il proprio istinto e la propria ragione, di far la propria parte per cercare di realizzare un mondo migliore – senza troppo illusioni ma senza arrendersi al disincanto.

La misteriosa scomparsa di W” è quindi un affascinante viaggio nella psiche femminile, e più in generale nell’animo umano, alla maniera satirica e irriverente di Stefano Benni, che restituisce un affresco tragicomico di quel che siamo (o che avremmo potuto essere), attraverso un monologo sorprendente, divertente, perfino commovente, in cui affiorano valori e ideali dimenticati, e la libertà di sognare ad occhi aperti una società civile e più giusta, di lasciarsi guidare dalla luminosa visione dell’utopia.

CONTATTI / per l’Ufficio Stampa del CeDAC/ Sardegna:

Anna Brotzu – cell. 328.6923069 – cedac.uffstampa@gmail.com

INFO & PREZZI

ARZACHENA

Biglietti

Posto unico: intero €14– ridotto €11

info: tel:328 6996706 – aliver94@gmail.com – gianpiero@cinemaolbia.it

www.cedacsardegna.it

SASSARI

Biglietti:
platea primi posti: intero €18 – ridotto €15

platea secondi posti e galleria: intero €15 – ridotto €13

info: cell. 3391560328 – circuitoteatralesardo@gmail.com

www.cedacsardegna.it

NUORO

Biglietti

primi posti: intero €16 – ridotto €14

secondi  posti: intero €14 – ridotto €11

info: 329.0708812 – p.altea@tiscali.it

www.cedadcsardegna.it

SCHEDA DELLO SPETTACOLO

La misteriosa scomparsa di W small

Teatro dell’Archivolto

La misteriosa scomparsa di W

di Stefano Benni

con Ambra Angiolini

scene e costumi Guido Fiorato

musiche Paolo Silvestri

regia Giorgio Gallione

Lo spettacolo

Una donna qualsiasi, di nome V, nata in modo funambolico «e in quell’attimo, miracolo, per la gioia a tutti i parenti ricrebbero i capelli, e una suora cresimino si spogliò dalla sua palandrana rivelando un corpo stupendo, abbronzato, nato per l’amore…» ripercorre, follemente, comicamente, la sua vita, alla ricerca del suo pezzo mancante W.

V è una parte che cerca il suo tutto e in questo monologo paradossale, ridicolo e doloroso, si interroga sul senso di infelicità e incompletezza. Nel farlo indaga su povertà e guerra, amicizia e intolleranza, giustizia e amore: «sono stata con Wolmer 6 anni e 2 mesi. Abbiamo totalizzato 12.346 baci e 854 coiti con una media di orgasmi per lui del cento per cento, per me del sedici per cento, media complessiva, secondo lui, del cinquantanove per cento, che non è male.» Tutto sembra sfaldarsi attorno a lei: scompare il coniglietto Walter, viene a mancare il nonno Wilfredo, sfuma l’amicizia con la compagna di scuola Wilma e si chiude squallidamente la storia d’amore con il fidanzato Wolmer.

In questo testo la parola di Benni, agile e dissacrante, è sostenuta dall’interpretazione di Ambra Angiolini, per la prima volta sola in palcoscenico, dopo il David di Donatello e il Nastro d’Argento per il film “Saturno contro”. V ci racconta la lotta e la rabbia che sta dentro la necessità di sopravvivenza e la difesa dello spirito critico, in un copione teatrale dove il comico è un tocco di magica follia che trasforma l’angoscia in risata liberatoria.

Durata un’ora e 20 minuti

L’autore

Scrittore raffinato, inventore di storie surreali e personaggi un po’ stralunati, Stefano Benni è nato a Bologna il 12 agosto 1947 (ma da diversi anni ha pure salde radici nell’Isola, nell’Oristanese); autore di romanzi e racconti, dai suoi testi affiora, tra visioni di mondi immaginari e situazioni al limite del paradosso, un lucido e impietoso ritratto dei vizi e dei difetti dell’Italia contemporanea, sempre venato di sottile, pungente ironia. Dopo libri “cult” come “Bar Sport”, “Elianto”, “La compagnia dei celestini”, “Baol” e “Saltatempo” (Premio Bancarella 2001), “Margherita Dolcevita” e “Il bar sotto il mare”, e la raccolta di poesie satiriche “Prima o poi l’amore arriva”, è con il romanzo satirico-fantascientifico “Terra!” che Benni si pone all’attenzione della critica europea. Dopo la parentesi de “I meravigliosi animali di Stranalandia” con i disegni di Pirro Cuniberti, è la volta di “Comici spaventati guerrieri”. Per Feltrinelli ha diretto la collana “Ossigeno”. Ha scritto pièces e monologhi teatrali, e nel 2011 è uscito “Le Beatrici”, una raccolta di otto monologhi al femminile con la nota cifra tragicomica.

Stefano Benni ha curato la regia e la sceneggiatura del film “Musica per vecchi animali”, tratto da “Comici spaventati guerrieri” e interpretato da Dario Fo, Paolo Rossi e Viola Simoncioni; sua anche la sceneggiatura di “Topo Galileo” di Francesco Laudadio, interpretato da Beppe Grillo e musicato da Fabrizio De André e Mauro Pagani. Ha recitato nel film “Sleepless”, diretto da Maddalena De Panfilis; e con Paolo Damiani ha realizzato lo spettacolo di poesia e jazz “Sconcerto”.

Autore di brillanti articoli, Benni ha collaborato con i settimanali L’espresso e Panorama, con Cuore e Tango, i mensili Il Mago e Linus, i quotidiani La Repubblica e il Manifesto. Dall’incontro con Daniel Pennac, è scaturita la serata “Bennac”.

La sua più recente fatica letteraria, dopo “Di tutte le ricchezze”, è “Pantera”, una favola moderna”.

La misteriosa scomparsa_7

La protagonista

Conduttrice televisiva, un glorioso passaggio nel mondo della musica che ha raggiunto il pubblico latino-americano, sostenitrice dell’amore omosessuale e presentatrice radiofonica che affronta liberamente il tema del sesso, Ambra Angiolini sembra aver fatto dell’eclettismo la chiave di volta della sua carriera, con lusinghieri successi d’attrice in teatro come sul piccolo e sul grande schermo, tra commedie e film d’autore.

L’adolescenza e l’esplosione in Tv. Ultima di tre figli, Ambra si iscrive a una scuola di danza di Roma all’età di nove anni. Mentre sta frequentando il liceo linguistico, l’insegnante di ballo le consiglia di partecipare a dei provini organizzati dalla Fininvest per adolescenti talentuosi. Grazie a queste selezioni, viene presa per Bulli & pupe ideato da Gianni Boncompagni e condotto da Paolo Bonolis e Antonella Elia, dove Ambra si fa notare per l’esibizione canora (doppiata da una corista del programma) della canzone “Poster” di Claudio Baglioni. La vivacità dell’interpretazione viene premiata qualche mese più tardi quando viene chiamata a prendere parte alla seconda edizione di Non è la Rai, diretta nuovamente da Boncompagni. Tra le tante ragazze presenti in studio Ambra spicca per maturità e sfacciataggine, così tanto che, dopo il successo del “Gioco dello zainetto”, le viene affidata la maggior parte della conduzione del programma (edizioni dal ’92 al ’94). A soli quindici anni è una vera scoperta che viene consacrata con il Telegatto come personaggio rivelazione dell’anno.

Ma la sua popolarità mediatica, malgrado l’età, viene velocemente sfruttata in diversi ambiti: Blob le dedica un cartone animato, alcune case editrici pubblicano libri che omaggiano il suo personaggio (il più famoso è “Voglio sposare Ambra” di Lorenzo Lorenzi), un corteo di ragazze in sciopero scrive su uno striscione la frase “Non siamo Ambranate, siamo studentesse laureate!”.

Musica e ancora Tv. Conclusa l’esperienza di Non è la Rai, per Ambra comincia un periodo di intensa attività nel mondo della musica. Il suo primo album intitolato “T’appartengo” vende solo in Italia 370.000 copie e non passa molto tempo prima di iniziare un tour oltreoceano in Sud America con la versione spagnola del disco. Nel 1995 partecipa al Festivalbar con la canzone “L’ascensore”, dopodiché recita nel film tv Favola diretto dal regista Fabrizio De Angelis, andato in onda con un clamoroso seguito di 6 milioni di telespettatori davanti allo schermo.

Da questo momento in poi, la carriera di Ambra non si ferma un attimo. È l’animatrice di Generazione X, trasmissione giovanile che affronta i problemi dell’adolescenza, affianca Pippo Baudo nella conduzione del DopoFestival di Sanremo e nel 1996 presenta il programma musicale Super e Non dimenticate lo spazzolino da denti con Gerry Scotti, risultato però un flop di audience. L’anno successivo lavora con successo assieme a Mike Bongiorno in Sanremo Top e quando viene chiamata per Carosello sotto la direzione di Enrico Ghezzi e Tatti Sanguineti, ritornano le polemiche sulla sua spudoratezza. Per questo motivo Ambra decide di allontanarsi dal mondo della tv per un po’ di tempo.

Il periodo che segue non è dei più brillanti: accumula esperienze sia nel mondo televisivo che in quello musicale senza riuscire ad eguagliare il buon esito degli esordi. L’unico spazio in cui può esprimersi liberamente senza censura sembra essere la radio, in particolare RadioDue, e piano piano comincia anche a farsi strada nel mondo del teatro.

Finalmente attrice. Il 2000 è l’anno della svolta: riceve finalmente ottime critiche dalla stampa per l’interpretazione nella commedia “Menecmi” di Plauto, spettacolo teatrale diretto da Nicasio Anselmo. A seguito di questa positiva prova di recitazione, Ambra diventa un’attrice di fiction e la vediamo in sceneggiati molto amati dal pubblico come Una donna per amico 3 e Maria Maddalena con Maria Grazia Cucinotta. Malgrado gli impegni, non trascura il teatro; è protagonista de “La duchessa di Amalfi”, del musical “Gianburrasca” di Rita Pavone e di “Emozioni” diretto da Sergio Japino.

Nel 2003, in occasione del Gay Pride, presenta il “Pride Concert” in piazza Bocca della Verità a Roma: l’avvenimento è sotto i riflettori della stampa, soprattutto per il bacio finale tra Ambra e l’attrice Jane Alexander, presente anche lei alla manifestazione. Nel frattempo la vita sentimentale di Ambra si stabilizza; incontra il cantante Francesco Renga (con il quale avrà due figli, Jolanda e Leonardo) e va a vivere con lui a Brescia. Gli impegni di lavoro diminuiscono e così riesce a trovare un equilibrio tra la vita privata che protegge con riservatezza e quella esposta del mondo dello spettacolo; viene chiamata soprattutto a presentare concerti importanti come il Cornetto Freemusic Festival o ad affiancare grandi personaggi televisivi come Renzo Arbore o Michele Mirabella nella conduzione di programmi d’intrattenimento.

Sul grande schermo. A fine febbraio 2006 il debutto sul grande schermo: è nel cast di Saturno contro di Ferzan Ozpetek dove dimostra ancora una volta la capacità istrionica di vestire panni diversi a seconda dell’occasione che le viene offerta. Nel film è infatti una tossicodipendente, vittima di piccole nevrosi che le impediscono di affrontare serenamente la vita; un personaggio intenso che spicca nella coralità della pellicola e premia Ambra con il Nastro d’Argento e il David di Donatello come miglior attrice non protagonista, oltre che con il Ciak d’Oro e il Globo d’Oro come attrice rivelazione dell’anno.

Dopo essere stata invitata, tra accese polemiche, a presentare la giuria della Mostra del Cinema di Venezia, il 2007 la vede nuovamente protagonista della commedia Bianco e nero di Cristina Comencini, dove interpreta la parte di una giovane donna, seria mediatrice culturale nei confronti degli stranieri in Italia, che si ritrova a dover fare i conti con i pregiudizi più insospettabili quando il marito (Fabio Volo) comincia una relazione con una donna africana (Aïssa Maïga). Nel 2009 la si vede in veste di co-protagonista accanto a Lorenzo Balducci e Stefania Sandrelli nel film di Luciano Melchionna Ce n’è per tutti, un’ambiziosa e originale commedia sul tema della famiglia e della crescita. Seguono poi Notizie degli scavi (2010) di Emidio Greco, Immaturi (2010) di Paolo Genovese, Anche se è amore non si vede, commedia degli equivoci di Ficarra e Picone dove interpreta la fidanzata storica di quest’ultimo, e il sequel Immaturi – Il viaggio (2012). Lo stesso anno è la figlia del politico corrotto (Placido) nella commedia di Massimiliano Bruno Viva l’Italia. La ritroviamo poi nella commedia di Carlo Vanzina Mai stati uniti e in quella di Alessio Maria Federici Stai lontana da me.

Ambra è diventata un’attrice a tutto tondo e fa parte di quel gruppo di artisti che con intelligenza affronta i ruoli più disparati. In fondo, il travestimento ha caratterizzato da sempre la sua carriera: è stata una pestifera ragazzina prodigio ed ora riesce ad essere un’ottima interprete di personaggi difficili e ricchi di sfaccettature.

Premi & Nomination

David di Donatello 2013: Nomination miglior attrice non protagonista per il film “Viva l’Italia” di Massimiliano Bruno

David di Donatello 2007: Premio miglior attrice non protagonista per il film Saturno contro di Ferzan Ozpetek; Nastri d’Argento 2007: Premio miglior attrice non protagonista per il film Saturno contro di Ferzan Ozpetek

SULLA STAMPA

La donna di oggi macina tutte le sue contraddizioni in un nirvana svitato e ovattato o invece assembla a colpi netti i pezzi che non combaciano? Messa di fronte a questo dilemma, Ambra Angiolini non ha dubbi. Al suo debutto teatrale assoluto con un monologo, che con il piglio di chi conosce bene il pubblico trasforma in “one woman show”, l’attrice dimostra di non essere un tipo da mezze tinte e da mezze misure”. Silvana Zanovello – Il Secolo XIX

Davanti a un pubblico rapito, Ambra Angiolini con talento ed entusiasmo fa rivivere una donna fragile e combattiva” Chiara Delfini -La Gazzetta di Mantova