Parigi, 28 nov. 1899. Una serata con Sebastian Melmoth (Oscar Wilde)
di John Gay
traduzione, regia e interpretazione Daniele Pecci
costumi Alessandro Lai
musiche originali Patrizio Maria D’Artista
TSA – Teatro Stabile d’Abruzzo/ in collaborazione con Shakespeare & Co e Teatro Maria Caniglia
♦ Ozieri, Teatro Civico Oriana Fallaci – 20 febbraio ore 21
♦ Lanusei, Teatro Tonio Dei – 21 febbraio ore 21
♦ Meana Sardo, Teatro San Bartolomeo – 22 febbraio ore 21
♦ Macomer, Teatro Costantino – 23 febbraio ore 20.30
♦ Sanluri, Teatro Akinu Congia – 24 febbraio ore 20.30
“Divagazioni e Delizie” è il testo teatrale di John Gay, autore statunitense recentemente scomparso. E’ formato totalmente da scritti di Oscar Wilde, siano essi romanzi, brevi racconti, commedie, saggi, lettere o semplicemente aforismi. La bravura dell’autore è stata quella di inventare il presupposto per cui Wilde, nell’ultimo anno della sua vita (1899), uscito dal carcere ed esule in Francia, stanco, grasso, malato e completamente in bancarotta, per cercare di tirare avanti, affitti piccole sale teatrali per dar spettacolo di sé, presentandosi al pubblico parigino come il ‘mostro’, ‘lo scandalo vivente’. Una sorta di conferenza autobiografica, a tratti interrotta da piccoli colpi di scena, happenings e contrasti con i due inservienti/macchinisti del teatro. Seppur velata da una costante malinconia e da un sarcasmo feroce, la prima parte del testo scivola via fra vecchi ricordi, aneddoti, e racconti spesso molto divertenti. La seconda parte invece, attinge a piene mani dal quel doloroso e terribile atto d’accusa che è il De Profundis. Il fatale amore per Lord Alfred Douglas, il processo, il carcere, gli ultimi anni esule tra la Francia e Napoli, la malattia e il presagio della morte ormai imminente. Scritto negli anni ’70 e interpretato con enorme successo a Broadway e poi in tutto il mondo da Vincent Price, in Italia è famoso per una fortunata edizione di Romolo Valli del 1978 per la regia di Giorgio De Lullo. Daniele Pecci ne fa, oggi, uno spettacolo straordinario, poetico, ironico, pieno di bellezza e malinconia, una prova d’attore indimenticabile.