Edizioni Il Maestrale 

Coordinatrice: Francesca Spano

Due narrazioni costruite su due diverse linee temporali si alternano ne “La bambina del vetro”. Entrambe hanno la voce di Étienne che, ora con gli occhi innocenti di un dodicenne e ora con il cuore pesante di un ventiseienne, racconta dell’invasione nazista della Francia nell’estate del 1940 e del cammino, intrapreso quattordici anni dopo, per ritrovare un’amica scomparsa nel caos della guerra. In quel caos che ha il lezzo di case bruciate e il suono di fucili e carrarmati per le strade, Étienne conosce una bambina a cui mancano le parole. Aili è ebrea, non ha più una famiglia ed è affetta da afasia. Costretta al silenzio, ha trovato modi nuovi per comunicare. Étienne imparerà da lei che con le sfumature del vetro si possono raccontare storie senza voce. Tempo dopo, nel 1954, la lettera lasciata da un soldato tedesco che aveva rischiato la propria vita per aiutare i due ragazzi, riapre un cassetto della memoria mai davvero chiuso. Fa scattare in Étienne l’impulso a una ricerca che si era ripromesso di non intraprendere. È l’inizio di un’indagine piena di sorprese, ritrovamenti e rivelazioni dove s’intrecciano i fili di legami misteriosi fra Aili e il soldato generoso, e dove saranno ancora le sfumature delle vetrate a dare senso a un passato che sembrava solo da dimenticare.

Edizioni Il Maestrale 

Coordinator: Francesca Spano

Two narratives built on two different timelines alternate in “The Girl of Glass”. Both have the voice of Étienne who, now with the innocent eyes of a 12-year-old and now with the heavy heart of a 26-year-old, recounts the Nazi invasion of France in the summer of 1940 and the journey he undertook fourteen years later, to find a friend who disappeared in the chaos of war. In the chaos of burning houses and the sound of guns and tanks on the streets, Étienne knows a child who lacks words. Aili is Jewish, no longer has a family and is suffering from aphasia. Forced to silence, she found new ways to communicate. Étienne will learn from her that with the shades of glass you can tell stories without a voice. Some time later, in 1954, the letter left by a German soldier who had risked his life to help the two boys, reopens a drawer of memory never really closed. It triggers in Étienne the impulse to a research that he had promised not to undertake. It is the beginning of an investigation full of surprises, discoveries and revelations where the threads of mysterious ties between Aili and the generous soldier are intertwined, and where the nuances of the windows will still give meaning to a past that seemed only to be forgotten.