di Gipo Di Napoli

con la Bandakadabra

regia Alessandro Mori

Sinossi

Quadri, figure, figurini. Un susseguirsi di “immagini musicali”, di piccoli atti unici legati tra di loro dal meccanismo dell’associazione mentale, della citazione, delle scatole cinesi, o molto più semplicemente da un accordo in Si bemolle. 

La Bandakadabra, estrosa formazione di fiati e percussioni torinese, una “fanfara urbana” secondo l’efficace definizione di Carlin Petrini, nata sulla strada, in mezzo alla gente che si sa, in quelle situazioni, è tutta da conquistare, fa un ulteriore passo avanti nella sua carriera e si cimenta in uno spettacolo comico-teatral-musicale dai toni vagamente surreali e dadaisti, capace, all’occasione, di abbattere la quarta parete e creare un flusso di comunicazione con gli spettatori seduti in platea. A fare da fil rouge naturalmente la musica, l’unica capace di unire immaginari, situazioni e temi tra loro apparentemente inconciliabili: un riferimento alle atmosfere western e alle colonne sonore di Ennio Morricone si trasforma presto in un brano dei Beatles che a sua volta diventa l’occasione per riflettere ironicamente sulla “tossicità” degli smartphone e sulla sfortunata vita amorosa dei musicisti di “insuccesso”.

Ma tutto, qui, è anche un qualcos’altro: gli strumenti “suonano” ma posso diventare oggetti di scena, la musica non è solo da ascoltare ma anche da vedere.  In questo continuo gioco di rimandi e mutamenti, i “figurini” della Bandakadabra provano sempre a costruire un dialogo con il pubblico, perché lo spettacolo sia anche un’occasione per scambiarsi qualcosa. Proprio come si faceva da bambini, giocando con le figurine, quando sui “celo celo, manca” si costruivano amicizie indissolubili e grandi passioni”.

Scheda artistica in pdf

La Bandakadabra

Sette fiati. Due percussioni. Rocksteady, balkan, swing una vera orchestra da passeggio che unisce l’energia delle formazioni street al sound delle big band anni Trenta.

Nata a Torino, la Bandakadabra vanta una frenetica attività live che l’ha portata a esibirsi sia in Italia che nel resto d’Europa e a guadagnarsi una crescente attenzione da parte degli appassionati, grazie a una combinazione riuscita di musica e cabaret e a uno spettacolo capace di conquistare qualsiasi tipo di pubblico.

Dall’Edinburgh Jazz & Blues Festival al Paleo Festival, passando per Jazz sous le pommiers, Suoni delle Dolomiti e il Premio Tenco, in soli quattro anni la Bandakadabra si è esibita centinaia di volte in tutta Europa, tra manifestazioni musicali, teatri, rassegne di strada, affermandosi come una realtà artistica unica nel suo genere.

Con la pubblicazione del disco-live Entomology Vol I, il gruppo inizia a diffondere la propria musica anche sui network radiofonici nazionali e internazionali. Oltre a essere “disco della settimana” su Fahrenheit (Radio Rai Tre), Entomology vol. I viene trasmesso da Battiti (Radio Rai Tre), L’altra Europa, e in svariate trasmissioni in giro per il mondo: dagli Stati Uniti (Splinter and candy, WKR) alla Repubblica Ceca, dalla radio nazionale svizzera, (Tenera è la notte, Rsi) a quella serba (Rts), finendo per essere incluso in diverse compilation di ska e rocksteady.

Negli anni, inoltre, la Bandakadabra ha avuto modo di dialogare creativamente in veste di backing band e di dividere il palco con artisti provenienti da generi diversi: Vinicio Capossela (Quando la banda passò, 2015), il poeta Guido CatalanoSamuel, il rapper Willie Peyote (Festival Proxima, 2017).