di Lina Prosa, Tino Caspanello, Turi Zinna
progetto drammaturgico, montaggio e regia Turi Zinna
attori in video 360° stereocopico Barbara Giordano, Marcello Montalto, Chiaraluce Fiorito, Giovanni Arezzo, Valentina Ferrante
attori in scena Valentina Ferrante, Turi Zinna
e con la partecipazione dei piccoli Vittoria Bonanno, Chiara Ciancio, Annalisa Cocuzza, Marina Demetra Doria, Arianna Garaffa, Mattia Garaffa, Elena La Mela, Karola La Mela, Viola Lupoi, Chiara Nicotra, Beatrice Orofino, Giordana Raciti, Giulia Scuderi
musiche originali e ingegneria del suono Giancarlo Trimarchi
regista assistente Federico Magnano San Lio
luci Gaetano La Mela
allestimento scenico Elio Di Franco
costumi Vincenzo La Mendola
D.O.P. Antonio Parrinello
collaboratore compositing Rocco Minore
direzione attori fanciulli Maria Grazia Pitronaci
post produzione esecutiva Retablo Dreamaturgy Zone
produzione Retablo Dreamaturgy Zone
Una Maria che autofeconda in sé un pensiero rivoluzionario; che annuncia la sua Immacolata Concezione a un angelo divenuto ateo. Un Giuseppe pavido e conformista, incapace di comprendere e pronto a divorziare. Un tempio deciso a far strage degli occhi indisponibili a essere programmati. Una Maria che partorirà uno sguardo destinato a liberare il mondo. Una salvezza, non ancora salva, da dover salvare.
Tre lavoratori della parola, Lina Prosa, Tino Caspanello e Turi Zinna, invadono il campo della realtà virtuale per congegnare un’esperienza immersiva multidimensionale che sfuma i confini tra l’intimo e il politico, tra il simulato e il concreto, tra il qui e il lì, tra l’ora e l’allora. Un’esperienza che confonde i confini tra la stessa realtà virtuale e la performance.
Con in mente l’idea di un teatro totale, Turi Zinna accorpa il mondo della drammaturgia, del cinema immersivo tridimensionale a 360°, delle arti visive digitali, della musica elettronica e della tecnica teatrale, grazie a un cast solido di eccellenti attori – Barbara Giordano nel ruolo di Maria, Marcello Montalto nel ruolo di Giuseppe, Chiaraluce Fiorito e Giovanni Arezzo rispettivamente nel ruolo dell’Arcangelo nero e dell’Arcangelo Bianco e Valentina Ferrante nel ruolo di Elisabetta –, agli autori sopra citati, a maestri sopraffini dei vari comparti – Giancarlo Trimarchi per la composizione e l’ingegneria del suono, Antonio Parrinello per la direzione della fotografia.
Una fuga in Egitto è un progetto teatrale interamente sviluppato per visori di realtà virtuale. Il pubblico, indossato il visore, percepirà di essere all’interno e di essere parte dello stesso ambiente nel quale agiscono i personaggi. Attraverso una combinazione di tecnologie all’avanguardia, paesaggi sonori immersivi, profumo e tatto, la piece esplora l’intricata connessione tra memoria, sensi, percezione del mondo, manipolazione e coscienza. Nonché una visione del mondo intrinsecamente femminile inconciliabile con ogni sistema autocratico-patriarcale seppur ultramoderno e tecnologico.