Archivio stagione 2014/2015
GIU’ LA MASCHERA! – si apre il sipario sulla Stagione di Prosa 2014-15 del CeDAC al Teatro San Bartolomeo di Meana Sardo nell’ambito del XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo
CeDAC
XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo
GIU’ LA MASCHERA!
Meana Sardo – Teatro San Bartolomeo
Stagione di prosa 2014-15
Il fascino di una fiaba orientale e un mito dello sport, un incontro fra due sconosciuti che potrebbe cambiare il loro destino e un poetico omaggio a Joyce Lussu: si alza il sipario sulla Stagione di Prosa 2014-15 organizzata dal CeDAC al Teatro San Bartolomeo di Meana Sardo (nell’ambito del XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo, all’insegna dello slogan “Giù la Maschera!” che allude al potere svelante dell’arte della scena) e realizzata con il patrocinio e il sostegno del Comune di Meana Sardo. Quattro titoli in cartellone – dal 10 gennaio al 18 aprile 2015 – per un focus sulla drammaturgia contemporanea, in cui affiorano antichi miti e favole crudeli e il tema scottante e purtroppo attuale della violenza sulle donne, insieme a un tributo alle moderne sciamane capaci di interpretare e trasformare il mondo; e poi gli ideali e lo spirito di sacrificio degli atleti, il gusto della vittoria e l’amarezza della sconfitta, e una riflessione sull’imprevedibilità dell’esistenza e la possibilità di reinventarsi un futuro.
Sotto i riflettori – accanto all’attrice Beatrice Visibelli – anche un campione della pallavolo come Andrea Zorzi detto “Zorro” – cui s’ispira “La leggenda del pallavolista volante”; mentre il giornalista e scrittore, nonché editorialista “cult” Beppe Severgnini è il protagonista de “La vita è un viaggio”. Sapienti intrecci fra letteratura e teatro – come la trasposizione de “Le mille e una notte” in chiave contemporanea del Teatro del Carretto,che inaugura la stagione; e un intrigante percorso nell’universo femminile con l’inedito “Sios-Boulé/ …di Joyce Lussu e altre Sibille” di e con l’attrice e cantante Isabella Carloni, in scena con Rita Atzeri.
Il sipario del Teatro San Bartolomeo si aprirà – sabato 10 gennaio alle 21 – su “Le mille e una notte” del Teatro del Carretto, con drammaturgia e regia di Maria Grazia Cipriani e le evocative scenografie e i costumi di Graziano Gregori: il raffinato e immaginifico spettacolo interpretato da un’intensa Elsa Bossi accanto a Giacomo Vezzani e Nicolò Belliti s’ispira alla storia di Shahrazad, per affrontare il dramma della violenza e degli abusi sulle donne attraverso miti e archetipi, frammenti di teatro e poesia. La figlia del Visir, che con la malìa dei suoi racconti induce lo sposo, il sultano Shahriyar, deciso a vendicarsi sull’intero genere femminile del tradimento della prima moglie, a rinunciare al suo proposito e a concederle salva la vita, è ella stessa vittima di un mondo feroce in cui alla donna non è data libertà di scelta. La versione del Teatro del Carretto conserva l’espediente narrativo, la struttura “a labirinto”, ma invece delle maliziose novelle orientali rievoca le figure di Arianna, abbandonata da Teseo, ed Eco, respinta dal bellissimo Narciso, accanto alle eroine shakespeariane Ofelia e Desdemona – entrambe “morte d’amore”. La fatale gelosia di Otello, l’offensiva freddezza di Amleto, ma pure la pazzia di Orlando, invaghito di Angelica e la passione di Apollo per la ninfa, che non accetta dinieghi, anticipano le moderne cronache sulla crudeltà di belve in forma umana a fronte della natura ferina e mostruosa del Minotauro. La letteratura, il teatro e la poesia son pieni di rimandi a una cultura patriarcale e maschilista che sancisce la presunta “superiorità” dell’uomo, riducendo la donna a sua proprietà e oggetto del suo piacere. Son qui le radici di un orrore che si fa cronaca quotidiana, un cerchio insanguinato cui “Le mille e una notte” risponde con un fiducioso inno alla vita.
Sarà poi la volta – sabato 28 febbraio alle 21 – de “La leggenda del pallavolista volante” della compagnia Teatri d’Imbarco, scritta a quattro mani da Nicola Zavagli (che firma anche la regia) e da Andrea Zorzi – detto “Zorro” – campione della Nazionale di pallavolo, un esponente di quella “generazione dei fenomeni” che sotto la guida di Julio Velasco prima, Bebeto e Andrea Anastasi poi ha trionfato nei principali tornei del mondo. La pièce (quasi) autobiografica ripercorre la vicenda umana e la carriera sportiva di un ragazzino dall’insospettabile talento, con il suo aspetto da gigante buono e uno strepitoso Palmarès, fino alla delusione olimpica, e la voglia di ricominciare: sotto i riflettori lo stesso Andrea Zorzi, insieme a Beatrice Visibelli, per una partita a due in cui lo sport diventa metafora della vita. “La leggenda del pallavolista volante” ricostruisce l’epopea di un campione ma anche la sua fragilità, i successi in campo e la vicende private, gli incontri fondamentali che hanno segnato la sua vita, la famiglia e la scuola, l’adolescenza complicata di uno che sembrava non dover mai smettere di crescere.
«Dalla biografia di un campione esemplare, un progetto drammaturgico per raccontare la filosofia e la fascinazione dello sport, al di là degli imperativi tecnici, economici e mediatici. Come la nobiltà e la bellezza del gesto atletico possano riaprire la nostra vita verso quelle pulsioni primarie o semplicemente naturali, e riaccendere, forse chissà, il nostro potenziale umano.»
Sbarca nella Barbagia di Belvì – venerdì 27 marzo alle 21 – Beppe Severgnini con “La vita è un viaggio” in cui l’incontro casuale tra un uomo e una donna in un aeroporto diventa per entrambi l’occasione per riflettere sulla propria esistenza passata e futura e ridefinire obiettivi, aspirazioni e sogni. Lo spettacolo – prodotto da Sosia & Pistoia – per la regia di Francesco Brandi vede in scena, accanto al giornalista e scrittore, editorialista del “Corriere della Sera” e opinionista “cult”, l’attrice Marta Isabella Rizi e la cantante Elisabetta Spada (che firma anche le musiche originali sotto il nome d’arte Kiss & Drive). In una sorta di appuntamento con il destino, due vite si sfiorano, e i protagonisti, imprigionati in una sorta di non-luogo in attesa del loro volo, iniziano una conversazione che li porterà a confrontare le loro diverse esperienze e visioni del mondo, ma anche a scoprire, oltre le differenze d’età, cultura, provenienza, argomenti e interessi comuni
Superata l’iniziale diffidenza, iniziano a discutere di temi come il talento e la tenacia, la capacità di cogliere il momento giusto; il ruolo della paura, che si manifesta in abito lavorativo come in privato, ed è forse inevitabile; e l’importanza di riscoprire il gusto della semplicità.
«Il tempo scorre, la notte passa. Finché arriva l’alba, l’aeroporto riapre. È il momento di partire: ognuno per la propria destinazione, forse diversa da quella che aveva immaginato. Una notte cambia molte cose, a tutte le età.»
Suggellerà la Stagione di Prosa di Meana Sardo – sabato 18 aprile alle 21 – “Sios-Boulé/ …di Joyce Lussu e altre Sibille” di e con Isabella Carloni, in scena con Rita Atzeri: un intrigante percorso tra i pensieri della poetessa e scrittrice, compagna di vita e di lotta di Emilio Lussu, scopritrice e traduttrice di poeti, sempre impegnata sul fronte dei diritti civili e in difesa degli oppressi. La nuova produzione de Il crogiuolo e Rovine Circolari segue il fil rouge dell’indagine dedicata da Joyce Lussu alla figura della Sibilla, e alle moderne incarnazioni di quella virtù profetica che permette di andare oltre il volto del reale, per comprenderne il significato più profondo, in un’anticipazione di futuro. «La tesi di Joyce, condivisa dall’autrice, è che le leggende attorno alle Sibille non siano semplici fiabe o storie fantastiche, ma raccontino di un’antichissima cultura, attaccata alla vita in ogni sua manifestazione, alla cura per l’ambiente e a un’idea di civiltà basata sulla convivenza e la solidarietà, dove etica e politica non sono separate, ma contribuiscono a una cultura di pace, di giustizia e di rispetto per l’altro. Stimolato dalle acute sollecitazioni dell’opera di Joyce Lussu lo spettacolo ricerca così, nelle trame di dialoghi tra sibille contemporanee, a volte dolenti, a volte ironiche, combattive o surreali, le tracce nascoste di un altro punto di vista e di un’altra sapienza, alla quale guardare come risorsa vitale per la nostra società disorientata».
La Stagione di Prosa 2014-15 al Teatro San Bartolomeo di Meana Sardo, organizzata dal CeDAC con il patrocinio e il sostegno dell’amministrazione comunale (nell’ambito del XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo con lo slogan “Giù la maschera!”), è patrocinata e sostenuta dal MiBACT/ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, e dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport della Regione Sardegna, con il supporto della Fondazione Banco di Sardegna e uno sponsor prezioso come Sardinia Ferries.
CONTATTI: per l’Ufficio Stampa del CeDAC/ Sardegna:
Anna Brotzu – cell. 328.6923069 – cedac.uffstampa@gmail.com
CeDAC
XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo
GIU’ LA MASCHERA!
Meana Sardo – Teatro San Bartolomeo
Stagione di prosa 2014-15
10 gennaio
Teatro del Carretto
Le mille e una notte
con Elsa Bossi, Giacomo Vezzani, Nicolò Belliti
drammaturgia e regia Maria Grazia Cipriani
28 febbraio
Teatri d’Imbarco
La leggenda del pallavolista volante di Nicola Zavagli e Andrea Zorzi
con Andrea Zorzi e Beatrice Visibelli
regia Nicola Zavagli
27 marzo
Sosia & Pistoia
La vita è un viaggio
di e con Beppe Severgnini
regia Francesco Brandi
18 aprile
Il crogiuolo – Rovine Circolari
Sios-Boulé
….di Joyce Lussu e altre Sibille
di e con Isabella Carloni
e con Rita Atzeri
INFO & PREZZI
Abbonamenti 4 spettacoli:
posto unico: €30 – ridotto €25
Biglietti:
Posto unico: intero €10 – ridotto €7
INFO: tel: 340.7956549
www.cedacsardegna.it