Lunedì 12 dicembre, ore 19:00
Guido Marangoni in dialogo con Marina Boetti presenta “Universi Di-versi” (Sperling & Kupfer, 2022).
L’autore. Per qualche misteriosa ragione il 1970 viene preso dai sistemi informatici come inizio di quello che, con un po’ di superbia, viene chiamato “Tempo Universale Coordinato” (UTC), cioè la data di riferimento per tutti i computers del mondo. In quello stesso anno, a Padova, in uno dei solstizi d’estate più caldi degli anni 70, nasce Guido Marangoni, sposato con Daniela e padre di Marta, Francesca ed Anna, quest’ultima con quel famoso cromosoma in più che tanto spaventa. Ingegnere in informatica, fonda nel 2002 amani.it una IT Company (amani è una parola swahili che significa pace). Si specializza nello sviluppo di app, nella sicurezza informatica e la tutela dei minori on-line facendo conferenze e incontrando nelle scuole studenti, insegnanti e genitori. In amani.it apre anche la sezione education dove progetta numerosi corsi e maturando, come docente, un migliaio di ore in aula. Coltiva la passione per la musica, il teatro, la scrittura e le Sacre Scritture. Nel 2007 mette da parte la balbuzie e decidere di salire sul palcoscenico portando in scena lo spettacolo comico “punti di viSta – Spunti di vita” da lui scritto ed interpretato. Da quel giorno porta i suoi spettacoli nei teatri, presenta eventi, interviene in convegni e seminari o attiva collaborazioni come per esempio con il laboratorio artistico Zelig di Milano. Nel 2015 è stato speaker ufficiale al TEDx con il suo talk “La potenza della fragilità” e apre la pagina Facebook “Buone notizie secondo Anna” con più di 70mila followers e contenuti con milioni di visualizzazioni. Nel 2017 pubblica il suo primo libro “Anna che sorride alla pioggia” con Sperling & Kupfer vincitore del “Premio selezione Bancarella 2018” e nel 2018 è nuovamente speaker al TEDx con un nuovo talk “La fragilità nell’imbarazzo nasconde una nuova speranza”. Con più di 400 incontri nelle scuole, università, aziende e teatri di tutta Italia porta in scena lo spettacolo comico “Siamo fatti di-versi, perché siamo poesia” dove, con leggerezza, racconta la bellezza e la potenza della diversità di ogni essere umano. Lo spettacolo è arrivato a oltre 200 repliche nei teatri e le piazze di tutta Italia registrando spesso il “tutto esaurito”. Sale sul palcoscenico anche come presentatore di eventi o speaker e viene ospitato in trasmissioni radiofoniche e televisive per raccontare buone notizie. Collabora con il Corriere della Sera con la sua rubrica settimanale “Buone notizie secondo Anna”. Nel 2019 pubblica, sempre con Sperling & Kupfer, il suo nuovo libro “Come stelle portate dal vento” e nel 2022 il suo nuovo lavoro “Universi di-versi”. Insegna Informatica al corso di Laurea in Comunicazione all’Università di Padova. Nel 2022 la rivista VITA lo ha inserito tra i 100 influencer da seguire per chi si occupa di tematiche sociali e tra i primi 20 influencer da seguire su temi legati a diversità, inclusione e disabilità.
Sinossi. La solitudine, quella scelta e non imposta, ha un potere straordinario: lavora per sottrazione, riesce a raccontare ciò che non è, che non c’è più e che forse davi per scontato. Dopotutto, ha a che fare con gli altri più di quanto immaginiamo. E Guido lo sa bene. Per il giorno del suo cinquantesimo compleanno, ha deciso di regalarsi un weekend da solo tra le montagne, un’occasione preziosa per meditare su mezzo secolo di vita vissuta. È il solstizio d’estate del 2020 e Guido si perde, in piena notte, tra i boschi delle Dolomiti, a quasi duemila metri di altitudine, con lo smartphone che non ha campo, ma lo zaino carico di parole e ricordi. Il freddo, la paura, i pensieri, la stellata mozzafiato che lo porterà all’alba del giorno più lungo dell’anno gli offriranno numerosi spunti per raccontare incontri meravigliosi e diversità che ci rendono unici, per riscoprire molte domande e per trovare pochissime risposte. Universi di-versi è il racconto di quella esperienza, un riavvolgere il nastro tra ricordi, sogni e desideri, un lungo pellegrinaggio, immerso nella natura, senza una meta precisa. Perché in fondo, si sa, nella vita quello che conta non è la destinazione, ma il viaggio. Ancora di più se si conclude con un ritorno a casa.