danzatori Carlotta Plebs, Midori Watanabe, Emanuela Bonora, Davide Valrosso, Roberto Orlacchio
musiche Pyotr Ilyich Tchaikovsky, Fabio Basile
testi Laura Corradi
assistente alla coreografia Midori Watanabe
disegno luci e allestimento scenico Alberta Finocchiaro
coreografia e regia Laura Corradi
ERSILIADANZA
Estate Teatrale Veronese
Festival DanzaEstate di Bergamo
Teatro Sociale di Trento
Centro Culturale Santa Chiara
Circuito Danza
«E allora mi chiedo quanta parte di mondo oggi è un lago incantato, quante prove dobbiamo ancora superare prima di ricomporre i nostri pezzi, a quando il nostro vivere felici e contenti?»
Il mistero del lago e la fine dell’incantesimo ne “Il lago dei cigni” di Laura Corradi: un racconto che comincia laddove il balletto tradizionale finisce, un viaggio parallelo alla trama e alle sue simbologie. Da una riflessione della coreografa (allieva di Carolyn Carlson e Pina Bausch) sul «significato contemporaneo di questa forma magica di imposizione» che imprigiona la volontà, scaturisce «una danza densa di contraddizioni, di attraversamenti e di ostacoli, di aperture improvvise e ricadute». In scena non più la fiaba notturna delle fanciulle trasformate in cigni ma «le storie di cinque personaggi che non racconterebbero nulla se l’inconscio e il corpo non lo facessero da sé, come per incanto, come per magia».
Un “Lago dei cigni” atipico, quindi in cui l’enigma celato nello specchio d’acqua riflette i labirinti della mente e del cuore, le trasformazioni, le disillusioni e le improvvise rivoluzioni che irrompono nella vita. Il fine dei cinque danzatori, in questa libera elaborazione del balletto classico, è “arrivare al lago”. Il lago con la sua profondità e con il colore delle sue acque è, per la coreografa, un luogo di mistero, di verità nascoste nel profondo.