Archivio stagione 2013/2014
Il Presepe del Guercino e il ricordo di Luca Coppola a La Notte dei Poeti
CeDAC
“La Notte dei Poeti”
Fra teatro e arte – in ricordo di Luca Coppola: il restauro de “Il Presepe” del Guercino.
Presentata alla Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Corsini a Roma la versione restaurata del dipinto attribuito a Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino. L’intervento per riportare l’opera all’antica bellezza è stato finanziato dalla Fondazione Luca Coppola – Giancarlo Prati, votata alla promozione dei talenti della scena e alla valorizzazione della cultura e del patrimonio artistico
comunicato stampa
Il restauro de “Il Presepe” del Guercino, per ricordare il regista Luca Coppola. La breve e folgorante carriera del giovane regista, dal fortunato debutto a Nora con “Elettra o la caduta delle maschere” alla tragica fine, rivive nella conferenza/ evento a Roma.
Il 21, 22 e 23 agosto del 1986, andò in scena, al Teatro Romano di Nora, per il 4° Festival “La Notte dei Poeti”, il capolavoro di Marguerite Yourcenar “Elettra o la caduta delle maschere”, che, interpretato da Remo Girone, Benedetta Buccellato e Piero Di Iorio, vedeva affacciarsi alla regia uno dei talenti più promettenti del teatro italiano, Luca Coppola.
Circa due anni dopo, nel luglio del 1988, Luca Coppola trovava la morte, assieme all’amico attore Giovanni Prati, sulla spiaggia di Selinunte, colpito da una ignota mano assassina, che, non si è mai capito per quale ragione, privò la cultura italiana di due talenti precocissimi, unanimemente rimpianti.
Per continuare a farli vivere almeno nella memoria, gli amici, attori, intellettuali, scrittori, giornalisti, istituirono nel maggio del 1989 la Fondazione Luca Coppola e Giancarlo Prati, con lo scopo di sostenere, con un premio annuale, la formazione e l’attività di giovani artisti operanti in campo teatrale.
La cerimonia di assegnazione della prima edizione del Premio si svolse proprio al Teatro Romano di Nora, nel 1990, alla presenza dei genitori di Coppola e con la partecipazione di importanti personaggi della cultura italiana, che, commossi, coinvolsero il pubblico con la loro emozione.
Dopo alcuni anni il Premio si è fermato, ma non l’opera della Fondazione, che, ancora per non dimenticare, ha legato il nome dei due, che amavano con grande consapevolezza e trasporto l’arte, alla restaurazione di un’opera d’arte.
Quest’anno il contributo della Fondazione Luca Coppola e Giancarlo Prati è stato utilizzato per il restauro de “Il Presepe” delGuercino: mercoledì 18 dicembre alle 17.30 presso la Galleria Corsini, in Via della Lungara 10, a Roma, il restauro è stato presentato – – sotto l’egida del MiBACT/ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – in una conferenza stampa impreziosita da letture di brani dell’opera teatrale di Marguerite Yourcenar, a cui hanno partecipato molti artisti ed intellettuali che non hanno dimenticato i due giovani tragicamente e prematuramente scomparsi.
L’opera
Il Presepe, come opera del Guercino, compare per la prima volta negli inventari Corsini nel 1771, ma successivamente, nel 1794 e nel 1812, viene riferita al nome di Bartolomeo Schedoni. La critica moderna, pur avendo inizialmente accettato l’attribuzione al Guercino, è attualmente propensa a considerarla opera di “scuola”.
Il restauro, finanziato dalla Fondazione Coppola – Prati ed eseguito da Elda Mariotti, Mireille Rivière e Roberta Nadali, della E.M. Conservazione, con indagini diagnostiche condotte da MIDA di Claudio Falcucci, ha in gran parte risolto questo enigma, tanto da indurre a considerare il Presepe un’opera in gran parte autografa di Guercino con il possibile intervento di aiuti.
La presentazione del restauro è stata accompagnata da letture di brani tratti dall’opera teatrale di Marguerite Yourcenar tradotti per Bompiani da Luca Coppola e Giancarlo Prati.
Nell’occasione è stato anche presentato il volume dedicato al restauro dell’opera: ne hanno discusso Giorgio Leone, Direttore della Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Corsini; Angela Negro – ex Direttrice della Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Corsini, Claudio Falcucci ed Elda Mariotti.
L’artista
Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, – Pittore (Cento 1591 – Bologna 1666).
Ritenuto uno degli artisti più rappresentativi della fase matura del barocco, la sua abilità tecnica e l’originalità del tocco ebbero notevole influsso sull’evoluzione delle decorazioni nel XVII secolo. La produzione del Guercino, del tutto scevra dalle pesantezze e opacità che intralciano alcuni artisti coevi, è caratterizzata da forti contrasti di luce e da ombreggiature ariose che, pur non divenendo mezzo per ottenere valori costruttivi come nel Caravaggio, creano una freschezza e una trasparenza caratteristiche. Tra le sue opere più significative si ricordano il San Guglielmo d’Aquitania (1620, pinac. di Bologna) e il Cristo che appare alla Maddalena (1630, pinacoteca di Cento).
Luca Coppola (Bombay 1957 – Mazara del Vallo 1988, regista e traduttore) ha firmato la regia di pochi spettacoli, fra i quali Elettra o la caduta delle maschere (1986), Dialogo nella palude di Marguerite Yourcenar (1987), che gli aveva riservato l’esclusiva delle traduzioni dei suoi testi, e Dialogo di Natalia Ginzburg (1987). Delle grandi scrittrici femminili contemporanee era appassionato frequentatore, a cominciare da Elsa Morante. Stava lavorando alla messinscena della Pasifae di Henry de Montherlant, quando fu ucciso in circostanze misteriose su una spiaggia della Sicilia occidentale, assieme a Giancarlo Prati, anch’egli attore e traduttore. La vivacità e la curiosità intellettuali avevano fatto conoscere Coppola, nonostante la giovanissima età, al di là e prima di quei pochi spettacoli. Era stato assistente di Giancarlo Cobelli e Carlo Cecchi, e aveva conosciuto il lavoro di Luca Ronconi attraverso il sodalizio con Prati, interprete di quasi tutti gli spettacoli del regista romano (a partire dal Candelaio di Giordano Bruno nel 1968). Insieme avevano firmato la traduzione di Tutto il teatro di Yourcenar. Coppola aveva scritto diversi saggi di argomento letterario e teatrale, apparsi tra l’altro sulla rivista “Paragone” diretta da Cesare Garboli.
Giancarlo Prati (Roma 1943 – Mazara del Vallo 1988), attore, diplomato all’Accademia d’arte drammatica “Silvio D’Amico” a Roma, ha debuttato con la regia di OrazioCosta, nel 1969. Poco dopo ha iniziato a lavorare con Luca Ronconi, recitando nei suoi spettacoli più noti: Il candelaio (1978) , Orlando Furioso (1970), XX ( 1971 ), Utopia ( 1975 ) , Calderón (1978), La Torre (1978), L’uccellino azzurro ( 1979 ) , La serva amorosa (1989), in cui ha disegnato un inedito personaggio di Arlecchino, che lo ha reso famoso anche all’estero. È stato diretto da Chéreau, Cobelli, Branciaroli, dai fratelli Lievi. Ha svolto anche una attività cinematografica di forte rilievo: Tre passi nel delirio di Fellini, Una stagione all’inferno di Risi, La Certosa di Parma di Bolognini. È stato ucciso misteriosamente sulla spiaggia di Mazara del Vallo.