Uno show di e con Andrea Mirò ed Enrica Tesio
Siamo tutti vittime di una stanchezza pressoché cronica. O crediamo di esserlo. Non molti anni fa perfino il Papa decise di mollare, perché troppo stanco. Nessuno di noi, invece, può dimettersi dalle proprie quotidiane stanchezze. È il punto di partenza dell’esplorazione che Enrica Tesio, blogger e autrice, compie in “Tutta la stanchezza del mondo” (Bompiani, 2022), ironico diario privato di fatiche collettive: la fatica delle madri, quella da social, la stanchezza della burocrazia, del diventare adulti, perfino la stanchezza della bellezza. Dalla pagina al palcoscenico il salto è breve, e obbligato. Perché noi siamo il popolo del multitasking che diventa “multistanching”. Siamo quelli che scorrono le pagine dei social per misurare le vite degli altri, quelli che riempiono di impegni i figli per paura di non stimolarli abbastanza, quelli che la sera si portano il computer in camera da letto per guardare una serie e intanto rispondere all’ultima mail. Quelli che, per riposarsi, si devono concentrare. Il settimo giorno lui si riposò, io no non è soltanto uno spettacolo: “è una seduta di autoaiuto, un monologo sulla vita di una donna come tante, ma con occhiaie uniche nel suo genere!”. A fare da contrappunto alle parole argute e piene di humour di Enrica Tesio sono le musiche eseguite dal vivo da Andrea Mirò: una selezione di musiche originali e brani di grandi autori in cui la visione slow della vita si interseca, e si contrappone, alla frenesia dei tempi moderni esprimendo una prospettiva totalmente diversa, avulsa, distante e, probabilmente, salvifica. Da Rino Gaetano a Giorgio Gaber, da Enzo Del Re a Niccolò Fabi, fino a Lucio Dalla passando attraverso i brani della stessa cantautrice astigiana: una trama fatta di sonorità raffinate e suggestioni poetiche per celebrare, in musica, un elogio alla lentezza. Il racconto, a due voci, di due donne straordinariamente talentuose per uno spaccato, attualissimo e incredibilmente ironico, del nostro tempo.
A show by and with Andrea Mirò and Enrica Tesio
We are all victims of almost chronic fatigue. Or we think we are. Not many years ago even the Pope decided to give up, because he was too tired. None of us, however, can resign from our daily fatigue. It is the starting point of the exploration that Enrica Tesio, blogger and author, accomplishes in “Tutta la stanczza del mondo” (Bompiani, 2022), ironic private diary of collective efforts: the fatigue of mothers, the social, the fatigue of bureaucracy, of becoming adults, even the weariness of beauty. From the page to the stage the jump is short, and obliged. Because we are the people of multitasking that becomes “multistanching”. We are the ones who scroll through the social pages to measure the lives of others, those who fill their children with commitments for fear of not stimulating them enough, those who in the evening bring the computer in the bedroom to watch a series and meanwhile respond to the last email. Those who need to concentrate to rest. On the seventh day he rested, I was not just a show: “it is a self-help session, a monologue about the life of a woman like many, but with unique dark circles!”. To act as a counterpoint to the witty and humorous words of Enrica Tesio are the live music performed by Andrea Mirò: a selection of original music and songs by great authors in which the slow vision of life intersects, and is opposed to the frenzy of modern times expressing a totally different perspective, detached, distant and, probably, salvific.
From Rino Gaetano to Giorgio Gaber, from Enzo Del Re to Niccolò Fabi, up to Lucio Dalla passing through the songs of the same singer-songwriter Asti: a plot made of refined sounds and poetic suggestions to celebrate, in music, a praise to slowness. The story, in two voices, of two women extraordinarily talented for a split, current and incredibly ironic, of our time.