Uno spettacolo di Roberto Abbiati, Claudio Morganti e Johannes Schlosser
con Roberto Abbiati
Prodotto da Gli Incamminati centro di produzione teatrale e BAM
Si ringrazia Fondazione Armunia per la residenza artistica
e per l’allestimento realizzato da: Filippo Tranbusti e Fabio Giommarelli.
in collaborazione con Teatro Ruggeri di Guastalla
Teatro Asioli di Correggio, Duel
♦ Cagliari, Teatro Massimo (sala m2) 9 marzo, ore 20.30
Un vecchio marlin e un vecchio pescatore s’incontrano al largo dell’oceano.
Non si conoscevano prima, non si erano mai incontrati prima. Si studiano, cercano di capire cosa pensa l’altro, cosa ragiona il pescatore e come pensa il marlin. Gia questo fa sorridere, un pesce che cerca di capire cosa sta pensando il pescatore.
Poi come in un romanzo d’avventura decidono d’esser epici, e si danno battaglia con un gran sciabordio d’acqua e sussulti d’onda, ma lo fanno più per il pubblico o se fosse un romanzo, più per il lettore.
Lo fanno mettendosi d’accordo, come in un gioco, lo fanno per far
bella figura tutt’e due. Così saranno per sempre un grande marlin e un nobile pescatore.Note alla regia di Claudio Morganti
In realtà ciò che gli artisti fanno è illudersi.
Pensano di riuscire a rendere il mondo un luogo migliore.
Evidentemente non ci riescono, ma non possono fare a meno di continuare a provarci.
Il vecchio e il marlin, per quanto mi riguarda, è anch’esso un tentativo di migliorare il mondo.
Ecco cos’è.
Poi se vogliamo, si può dire anche qualcosa intorno allo spettacolo in sé, ma qualunque cosa si dica è cosa manifesta ed evidente se si assiste allo spettacolo.
Si può dire per esempio, che è anche la storia di un piccolo uomo che mette in gioco la sua vita nel tentativo di catturare un grande pesce. Ma quell’uomo è anche un clown. Ed è quel clown pieno di dignità e di grazia, che gli uomini giusti vedono quando si guardano allo specchio. E’ un vecchio, piccolo clown pescatore, fratello di un grande e nobile pesce. Il pesce, a tratti, fa sentire la sua voce. E’ la voce del mondo che rimbomba nelle nostre teste, quella che preferiamo non ascoltare.
Nello spettacolo invece, la voce del marlin, semplicemente aiuta a contestualizzare tutto ciò che accade in un piccolo “circo H”.
(dove H naturalmente sta per Hemingway)