Archivio stagione 2013/2014
“La casa di Bernarda Alba” di Federico García Lorca in scena al Teatro Civico di Alghero
CeDAC
XXXIV Circuito Teatrale Regionale Sardo
Questa è la nostra Stagione
Stagione di Prosa 2013-2014
L’Effimero Meraviglioso
La casa di Bernarda Alba
di Federico García Lorca
venerdì 11 aprile ore 21 – ALGHERO/ Teatro Civico
COMUNICATO del 09.04.2014
La crudele bellezza del dramma ne “La casa di Bernarda Alba” di Federico García Lorca, in tournée nell’Isola sotto le insegne del CeDAC per il XXXIV Circuito Teatrale Regionale Sardo: la celebre pièce, nell’allestimento de L’Effimero Meraviglioso con la regia di Maria Assunta Calvisi (già in cartellone a dicembre al Teatro Eliseo di Nuoro e al Teatro Costantino di Macomer) sbarcherà venerdì 11 aprile alle 21 al Teatro Civico di Alghero per l’ultimo appuntamento della Stagione di Prosa 2013-14 nella città catalana.
Quasi un ritratto di famiglia in un interno tra gioie e amarezze di un piccolo universo al femminile, l’opera del poeta e drammaturgo spagnolo mette a nudo l’animo delle protagoniste, prigioniere di una visione moralistica e soffocante che stigmatizza ogni anelito di libertà e condanna ferocemente le trasgressioni. Fotografia della Spagna degli Anni Trenta “La casa di Bernarda Alba” diventa anche metafora di un regime autoritario e repressivo, quasi un presagio della dittatura: scritta da Lorca nel 1936, pochi mesi prima del suo assassinio per mano dei falangisti seguaci di Francisco Franco, e rappresentata per la prima volta solo nel 1945 a Buenos Aires, la pièce compone, con “Nozze di sangue” e “Yerma” un trittico sulla condizione della donna nella società iberica, e in particolare nella civiltà rurale.
Lo sguardo e il giudizio dei vicini diventano metro e misura di un comportamento irreprensibile, l’unico possibile, rispondente a regole ferree e quindi inumane: in una sorta di matriarcato con salde radici mediterranee alle donne è affidato il governo della casa, in cui posson essere regine, ma nessuno spazio è concesso alle ragioni del cuore. I matrimoni si basano sull’interesse e la tutela del patrimonio, e le differenze di classe e di censo possono diventare barriere insormontabili, tra pregiudizi e timori di una discesa nella scala sociale. Lo spettacolo de L’Effimero Meraviglioso, impreziosito dagli inserti video di Giovanni Coda, trasporta la vicenda in una Sardegna arcaica e senza tempo, con forti analogie con la Spagna di Lorca: il canto funebre diventa così un toccante “attitidu” interpretato (sullo schermo) da Elena Ledda e Rossella Faa; si riconoscono le architetture e gli spazi di una casa campidanese, celata al mondo dall’alto muro esterno; e costumi e scene di Marco Nateri rievocano atmosfere e gusto di un’epoca, tra il nero del lutto e un candore quasi virginale.
Imperiosa e severa, Bernarda Alba “governa” sulle sue figlie, cinque sorelle (o meglio sorellastre) ormai in età da marito, e tiene presso di sé l’anziana madre (dalla mente ormai smarrita), e poi la servitù, tra cui spicca la Ponzia, in realtà una “protetta” che è in qualche modo una confidente, il suo vero legame con il mondo esterno. L’ardore della giovinezza e l’ansia di libertà, perfino l’allegria e la gioia di vivere delle figlie sono destinati a spegnersi dentro le mura di una casa-prigione, sotto il velo nero del lutto; ma sullo schermo, come uno specchio dell’inconscio, si riflettono i segreti pensieri, i desideri, i sogni (e gli incubi) di quelle donne condannate a una sorta di laica clausura. La storia farà il suo corso, tra l’esplodere di tensioni sotterranee, invidia e antipatie che alimentano antichi e nuovi rancori, finché la verità verrà alla luce in un amaro finale.
Info & Prezzi
ALGHERO/ Teatro Civico
Biglietti
Platea: €15– ridotto €13
palco: int. €13 – rid €10
loggione: €7
info: tel: 349 4127271
per l’Ufficio Stampa del CeDAC/ Sardegna:
Anna Brotzu – cell. 328.6923069
cedac.uffstampa@gmail.com
SCHEDA DELLO SPETTACOLO
L’Effimero Meraviglioso
La casa di Bernarda Alba
di Federico García Lorca
con Miana Merisi e Cristina Maccioni
e con Rita Atzeri, Luana Brocato, Anna Brotzu, Francesca Cara,
Renata Manca, Carla Orrù, Marta Proietti Orzella
e con la partecipazione di Rossella Faa e Elena Ledda (in video) per “l’attitidu”
impianto scenico e costumi Marco Nateri
elaborazioni visuali Giovanni Coda
editing video Nicola Ambu
musiche originali Corrado Aragoni
ideazione e regia Maria Assunta Calvisi
Lo spettacolo
Quando Federico García Lorca scrisse “La casa di Bernarda Alba”, nel 1936, non immaginava che la realtà descritta potesse essere calata pari pari nella Sardegna di allora.
Il matriarcato delle donne sarde è un concetto che esprime in maniera calzante la figura di Bernarda: donna forte per necessità, castrante e a sua volta castrata. La realtà sociale, qui come in Spagna, sanzionava comportamenti e relegava ai margini chi non rispettava le regole stabilite dalla comunità; un lutto, soprattutto se a restare erano le vedove, durava anni di segregazione. Il sesso, e quindi il proprio corpo, erano vissuti, o meglio non vissuti, come qualcosa da negare e quindi da nascondere. Ecco perchè il testo di García Lorca si può mettere in scena in un paese sardo senza timore di forzature, e in un qualsiasi paese europeo dove si riscontrano condizioni sociali analoghe.
Lo spettacolo è infatti inserito nel progetto “Bernarda talks to the world” che ha avuto il riconoscimento della Comunità Europea, e di cui L’Effimero Meraviglioso è capofila, e partners Tomcsa Sandor Theatre (Romania), Academy of Humanities and Economies (Polonia) e Boga Net (Spagna).
Lo spettacolo rientra inoltre in una proposta di innovazione di linguaggi espressivi in quanto utilizza in maniera inusuale le immagini video che non sono, in questo caso, un contributo al “teatro”, ma parte integrante del racconto teatrale e a volte racconto di per se stesse, oltre il testo teatrale. Il funerale del marito di Bernarda, i sogni inconfessabili, le angosce delle figlie, le scene d’amore rubato o negato, la dimensione onirica della vecchia madre, rientrano a pieno titolo nella drammaturgia dello spettacolo anche se non esplicitate nel testo di García Lorca.
Teatro e cinema dunque in un connubio stretto e necessario per uno spettacolo dove l’assenza entra prepotentemente nella dimensione della presenza e il non visto e il non detto pesano come macigni.
Un testo forte, potente, duro, che non lascia scampo, che dipinge senza indulgenze il disperato bisogno di libertà di chi vive una esasperata costrizione che alimenta sentimenti morbosi e segreti e di fronte alla quale si presentano due percorsi possibili: la follia o il suicidio.
“Voglio andarmene di qui, Bernarda, a sposarmi in riva al mare” dice la vecchia madre ormai “fuori” dall’osservanza delle regole e dal conformismo e libera quindi di andare in riva al mare con il suo desiderio.
“Ci annegheremo tutte in un mare di lutto” dice invece Bernarda, senza appello alcuno nel finale quando ormai è spenta ogni scintilla di speranza e il dramma si è tutto consumato.
E ancora “Silenzio, ho detto, silenzio!”. E il silenzio cala sulle vite di queste donne come cala sull’autore che verrà fucilato due mesi dopo aver scritto quest’ultimo testo. Questo silenzio invece ha suscitato parole, pensieri, azioni, poiché “La casa di Bernarda Alba”, un capolavoro della drammaturgia contemporanea, continua a raccontare sui palcoscenici di tutto il mondo questa temperie di emozioni che è di nessun luogo ma di tutti i luoghi, di nessun tempo ma di tutti i tempi.
Oggi, in modo e con forme diverse, continuiamo a vivere sulla nostra pelle la ricerca della libertà e della autenticità del nostro essere. Bernarda ci riguarda ancora.
Maria Assunta Calvisi
L’autore
Federico García Lorca – Poeta e drammaturgo spagnolo (Fuente Vaqueros 1898 – Víznar, Granada, 1936). Voce tra le più originali del Novecento spagnolo, amico di Salvador Dalí e Luis Buñuel, García Lorca partecipò ai vari tentativi modernisti, specialmente impressionisti. Morì durante i primi giorni della guerra civile, fucilato dai franchisti. Cantore dell’Andalusia attraverso raccolte come il Romancero gitano (1928), suo primo successo popolare, García Lorca attinse alle diverse suggestioni della tradizione spagnola seicentesca e delle moderne avanguardie. Tra le sillogi spicca anche il “Poeta en Nueva York” (scritto tra il 1929 e il 1930 e pubblicato, postumo, nel 1940); tra le pièces teatrali, accanto alle celeberrime “Bodas de sangre” (Nozze di Sangue, 1933), l’icastico ritratto della Spagna nella “Casa de Bernarda Alba” (La casa di Bernarda Alba, scritta nel 1936, pochi mesi prima della morte).