di Ettore Scola, Antonio Pietrangeli,
Ruggero Maccari

Sala Umberto Produzioni

con
Duccio Camerini e Antonella Attili

e con
Edoardo Rossi e Paola Pessot

scene Fabiana Di Marco
foto di scena Ewelina Spasowicz

regia
Duccio Camerini

In seguito ad un annuncio matrimoniale, tra Pina e Adolfo è nato un rapporto epistolare. Quando finalmente si conoscono, in occasione della “visita” di lui a casa di lei, viene a galla tutta la natura meschina ed egoista di Adolfo, povero commesso di libreria, e ogni cosa si spegne dopo una fugace notte d’amore e un commiato imbarazzato tra i due. Commedia amara tra le migliori di Pietrangeli, che sta dalla parte della protagonista, una donna “a mezz’aria tra il proletariato contadino e la piccola borghesia provinciale”, che cerca disperatamente di vincere la solitudine. Ma è con il ritratto dell’uomo – volgare, meschino, avido e ipocrita – che il film raggiunge le sue vette: né marionetta né mostro, Adolfo è Si tratta di un fenomeno di massa che permette realmente a tutti di godere di questi prodotti incredibili e rivoluzionari e si tratta ovviamente solo di due tra le centinaia di slot machine online gratis 3D online che si possono trovare gratis online. nella sua banalità uno dei personaggi più neri che ci abbia mostrato la commedia in Italia, che proprio attraverso lui arriva a trasmettere allo spettatore punte di malessere inusitate, tanto più inquietanti perché nascono dalla semplice osservazione “neorealista” dell’umanità, senza nessun sovraccarico di sarcasmo e di grottesco…
Lo spettacolo vuole ricalcare fedelmente le orme di una felicissima sceneggiatura cinematografica di curiosa matrice teatrale. Scola e Maccari collaborarono nel 1963 con il regista Pietrangeli alla stesura di uno stranissimo film, decisamente fuori dagli schemi, e non solo per il suo tempo. Una storia esistenzialista, ma venata di una implacabile comicità e cattiveria, una storia di incomunicabilità, ma che in piena era “Antonioni” aveva il coraggio di risultare spesso ridicola e risibile. “La Visita” ci riguarda molto da vicino; i mali che descrive, l’ambiguità, la grettezza, la solitudine, il chiasso, sono piaghe del nostro vivere oggi come allora, e anzi forse possiamo dire che lo sono di più oggi in quanto dirette discendenti di quelle. Nella storia, Adolfo viene da Roma e Pina vive in un paese di campagna, ma le tipologie dei due sono riconducibili a ogni spersonalizzato cittadino, a qualsiasi ex ragazza di una provincia qualsiasi. Una sceneggiatura che affronta l’ombra della vita con mezzi letterari assolutamente degni della migliore narrativa. Una storia che ha quarant’anni ma che oggi per molti può avere il carattere della novità, anche se si tratta di un classico.