/ Archivio stagione 2010/2011

Lady Gray

di Will Eno

con Isabella Ragonese

traduzione di Elena Maria Battista

regia di Isabella Ragonese

in collaborazione con Silvio Peroni

BAM TEATRO e INFINITO srl

in collaborazione con MITTELFEST 2011

XX edizione “Identità e Nazioni”

con il contributo del

Festival “La Notte dei Poeti” XXIX edizione

PRIMA REGIONALE

Lady Gray rappresenta l’unicità della vita raccontata da una ragazza come tante.

In un accattivante monologo, capace di sondare e scandagliare la vera identità femminile, la protagonista si mette a nudo come aveva fatto ai tempi della scuola, quando la maestra chiedeva di portare in classe qualcosa di importante, un oggetto, un animale domestico, una foto, che servissero a farsi conoscere.

La protagonista preferisce mostrarsi nel profondo, spogliandosi del superfluo, delle cose materiali. Non ha bisogno di orpelli o sovrastrutture. Così le lascia cadere per mostrarsi per quella che è, svelando la sua identità.

Un gioco sottile di autenticità che passa attraverso sensazioni altalenanti.

Superare l’apparire, per concedersi con umiltà alla sua vera natura di donna, provoca una sferzante e positiva energia che si disperde nella rutilante dimensione del quotidiano, che tutto tende a sopire.

L’immaginazione come il desiderio di sperimentare e di mettersi continuamente alla prova. Le continue riflessioni online casino che non danno tregua alla mente, come le paure e i sudori notturni, disegnano un sorprendente realismo del vivere a tratti sprezzante, a tratti disarmante.La protagonista si concede al suo pubblico attraverso la condivisione di stati d’animo, che racconta e descrive con minuzia, cattura la complicità e coinvolge con lo sguardo. Impossibile per gli spettatori sottrarsi alle continue sollecitazioni e abbandonarsi all’ipnosi delle parole. Una doccia esistenziale scivola lenta sul corpo senza ostacoli, come i movimenti scenici impercettibili, tipici della corrente minimale cui l’autore appartiene.

La densa prosa dell’americano Will Eno, finalista al Premio Pulitzer per la sezione Teatro 2005, scorre rapida e ritmata, fluttua sul palco e avvolge il teatro, sprigionando sensazioni contrastanti di amore, perdita e umorismo.