Jack Cordoba: Omar Soddu
Guenda Alvarez: Valentina Aru
Algernon Herrera: Davide Maringiò
Cecilia Castillo: Francesca Puddu
Zia Augusta Alvarez: Carla Calabrò
Letizia Santos: Simona Lisci
Reverendo Rodriguez: Marco Martinetti
Carmen: Eleonora Aru
Lucita: Denise Concas
Fonico: Mauro Concu
Luci: Music Factory
Regia Anna Pina Buttiglieri
L’importanza di chiamarsi Ernesto, a volte conosciuto come L’importanza di essere Franco, L’importanza di essere Costante o L’importanza di essere Onesto, è una commedia teatrale di Oscar Wilde scritta nel 1895, riletta in chiave contemporanea dalla regista Anna Pina Buttiglieri che sposta l’ambientazione da Londra a Buenos Aires in un’epoca immaginaria. I personaggi “argentinizzati” non perdono lo spessore caratteriale datogli dal loro creatore, ma acquisiscono ulteriori sfumature ironiche che permettono di godere del nonsense e dell’assurdo che impregna il testo del grande drammaturgo irlandese. In questo libero adattamento la scelta registica vuole creare un momento di evasione nel vero senso della parola. Algernon Herrera e Jack Cordoba, alias Ernesto, sono due amici di vecchia data. Il primo abita in città ed il secondo in campagna, ed entrambi vivono una “vita segreta”; Jack ama Guenda Alvarez, cugina di Algernon, e vorrebbe sposarla. La donna ricambia il sentimento, ma desidera fermamente ed esclusivamente sposare un uomo di nome Ernesto. Anche Cecilia ha la stessa fissazione e il suo spasimante, Algernon, è
costretto a ricorrere allo stesso stratagemma di Jack, ovvero fingere di chiamarsi Ernesto. Inganni, equivoci, scambi di identità sono all’ordine del giorno e si susseguono con ritmo incalzante in un intreccio brillante e divertente dove sono protagoniste le passioni amorose.