28 dicembre ore 20.30 – Teatro Massimo di Cagliari Sala M1

29 dicembre ore 16.30 – Teatro Massimo di Cagliari Sala M1

 

SPETTACOLO FUORI ABBONAMENTO 

Biglietti:

platea primo settore intero € 30 ridotto € 27

platea secondo settore intero € 25 ridotto € 22

loggia e palchi € 20

 

Durata: 100 minuti (compreso l’intervallo)

Lo Schiaccianoci
nuovo allestimento 2023
Regia e coreografia Massimiliano Volpini
Musiche P. I. Čajkovskij
Scene e costumi Erika Carretta
Light designer Emanuele De Maria
azioni coreografiche Kevin Castillo

Dopo aver portato per anni in scena lo Schiaccianoci di Mario Piazza, nella stagione 2017/2018 il Balletto di Roma ha prodotto una nuova versione de Lo Schiaccianoci, balletto simbolo della tradizione natalizia, a firma di Massimiliano Volpini, su musica di P.I. Čajkovskij, con scene e costumi di Erika Carretta, per il 2023 riallestita con nuovo cast. La rilettura del coreografo è uno stimolo ecologico a riflettere sulla condizione delle persone-rifiuto, sullo smarrimento d’identità sociale e sui mille volti del nostro “essere”. Alla ricca e festosa Casa Stahlbaum, ambientazione originale del primo atto, si sostituisce un’immaginaria periferia metropolitana abitata da senzatetto. Un imponente muro separa questa zona dal centro della città. Babbo Natale diviene, qui, un misterioso benefattore di quartiere e lo Schiaccianoci, il suo dono più atteso, rappresenta l’eroe, colui che ce l’ha fatta, ha superato le barriere
della povertà per catapultarsi nelle meraviglie della ricchezza. Il secondo atto riaggancia ambientazioni e personaggi della tradizione, in un viaggio tra le danze del mondo in compagnia di personaggi bizzarri. Da una scena di mattoni, crepe e graffiti si passa, improvvisamente, a un luogo incantato, fuori dal tempo. Ma il binomio realtà-sogno lascia spazio alla riflessione, lucida e poetica, sui risvolti terreni di una società contemporanea multiforme.
Una coreografia dinamica e innovativa, arricchita oggi dalla presenza di azioni di urban dance curate da Kevin Castillo. Ridimensionando la misura dello sfarzo pur senza perdere di impatto emotivo, la coreografia di Volpini realizza – nel rispetto del repertorio – una versione moderna, fresca e vitale di un testo fondamentale del balletto russo.