Giovedì 24 marzo alle 18.00.

Mauro Tetti in dialogo con lo storico e scrittore Luciano Marrocu presenta “Nostalgie della terra” (Italo Svevo Edizioni, 2021).

 

L’autore. Mauro Tetti è nato nel 1986 a Oristano. Nel 2010 la compagnia Riverrun ha portato in scena il suo monologo teatrale Adynaton. Nel 2013, con la raccolta di racconti Bestiario ha vinto il premio Gramsci. Altri suoi racconti sono apparsi su diverse riviste, tra cui «Flanerí», «minima&morali» e «Nazione Indiana». Nel 2016 ha pubblicato il romanzo A pietre rovesciate (Tunué).

 

Sinossi. Glauco, vecchio pescatore, e Maddalena, con il corpo tatuato di mappe, sono morti tanto tempo fa, o forse non sono mai esistiti. Eppure la loro presenza è ingombrante, perché custodiscono segreti che risuonano ancora nella Sardegna a cui Mauro Tetti dà voce. Una Sardegna piena di storie e leggende, dove ogni isola rappresenta una tappa verso un tesoro misterioso. Ed è proprio per cercare questo tesoro che il protagonista senza nome, dopo aver lasciato il Villaggio Pescatori di Giorgino in cui è nato, si mette in viaggio, insieme alla sua strana ciurma. Lo guidano dei diari che ha ereditato e il fascino del mare. Nostalgie della terra è un romanzo di sogni e avventure, che accompagna il lettore in una sorta di etnografia fantastica di isola in isola, complici una lingua primordiale e visionaria e un immaginario che ricorda quello omerico. Ho incontrato Salif nella stanza di un appartamento vicino alla periferia e lontano dalle mura. Per i ragazzi che abitavano nella casa, lui era un’ombra qualsiasi, strappata alle viuzze e imprigionata in camera da letto. Usciva ogni sei mesi, con le unghie lunghe e smaltate. Puzzava di coperta vecchia e cane bagnato, raccoglieva insetti e dava loro dei nomi, recitando in qualche antico dialetto Mediterraneo: Kurrigurri, diceva, ed era il millepiedi; Sennoredda era la libellula; Babbayòla era la coccinella; Brabetta era la blatta; Lucilugenti, e indicava la lucina della lucciola.