Archivio stagione 2014/2015
“Nuda Proprietà” di Lidia Ravera sbarca nell’Isola sotto le insegne del CeDAC tra Sassari, Nuoro, e Palau
CeDAC
XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo
GIU’ LA MASCHERA!
La contemporanea
Nuda Proprietà
di Lidia Ravera
con Lella Costa e Paolo Calabresi
mercoledì 18 e giovedì 19 febbraio – ore 21.00 – SASSARI/ Nuovo Teatro Comunale
venerdì 20 febbraio – ore 20.30 – NUORO/ Teatro Eliseo
sabato 21 febbraio – ore 21.00 – PALAU/ Cine Teatro Montiggia
L’ironia e la verve di Lella Costa e il l’istrionico talento di Paolo Calabresi – in scena con Claudia Gusmano e Marco Palvetti – per “Nuda Proprietà” di Lidia Ravera: una commedia sull’imprevedibilità del cuore, in tournée nell’isola sotto le insegne del CeDAC (nell’ambito del XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo con lo slogan “Giù la Maschera!”).
La pièce che svela come ci si possa innamorare (anche) a sessant’anni – nell’allestimento de La contemporanea, in coproduzione con Mismaonda, per la regia di Emanuela Giordano – debutterà in prima regionale con un duplice appuntamento mercoledì 18 e giovedì 19 febbraio alle 21 al Nuovo Teatro Comunale di Sassari, per approdare venerdì 20 febbraio alle 20.30 al Teatro Eliseo di Nuoro e infine sabato 21 febbraio alle 21 al Cine Teatro Montiggia di Palau.
“Nuda Proprietà” racconta lo sbocciare di un sentimento che poi si rafforza fino a diventare un legame, tra Iris – una donna indipendente, spiritosa e intelligente, irrimediabilmente caotica e libera dalle convenzioni – e Carlo, psicanalista, sfrattato dal pianoterra e costretto a trasferirsi in una stanza in subaffitto a casa della vicina: l’amore nasce all’improvviso tra questioni immobiliari e disastri pecuniari, tra visite di speculatori senza scrupoli e l’inattesa apparizione della nipote bella e nullafacente della protagonista.
Uno spaccato della società contemporanea tra luoghi comuni sulla cosiddetta terza età contrapposta allo splendore della giovinezza, spietate leggi del mercato e difficoltà di comunicazione: dove la civiltà dell’immagine impone i suoi dogmi, l’apparire conta più dell’essere (agli occhi del mondo) ma riuscire a essere sé stessi e vivere seguendo le proprie regole e il proprio istinto è l’unico modo per conquistare la serenità, se non la felicità.
COMUNICATO del 12.02.2015
Si alza il sipario su “Nuda Proprietà” di Lidia Ravera, in tournée nell’Isola per la Stagione del CeDAC (nell’ambito del XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo con l’imperativo, e pirandelliano, slogan “Giù la Maschera!”): una scoppiettante commedia, affidata all’ironia intelligente e alla vis comica di Lella Costa e Paolo Calabresi, in scena con Claudia Gusmano e Marco Palvetti, per la regia di Emanuela Giordano, per riflettere sulle stravaganze del cuore e sul complicato gioco delle passioni, in ogni età della vita.
Dopo il debutto in prima regionale – con un duplice appuntamento – mercoledì 18 e giovedì 19 febbraio alle 21 al Nuovo Teatro Comunale di Sassari, lo spettacolo approderà venerdì 20 febbraio alle 20.30 al Teatro Eliseo di Nuoro e infine sabato 21 febbraio alle 21 al Cine Teatro Montiggia di Palau.
La pièce della scrittrice (e sceneggiatrice) torinese, già autrice del romanzo cult “Porci con le ali” – nella mise en scène de La contemporanea, in collaborazione con Mismaonda, con scenografie di Francesco Ghisu e musiche di Antonio Di Pofi – racconta la trasgressione a una regola non scritta ma impressa nell’immaginario collettivo, che impone una certa sobrietà e perfino la rinuncia ai sentimenti una volta varcata la soglia della maturità. Il fuoco e l’entusiasmo, le grandi battaglie ideali e i temerari slanci sembrano appartenere soltanto alla giovinezza: innamorarsi dopo i sessant’anni suona folle e un po’ ridicolo, come un’insensata violazione di una legge di natura, un atto quasi indecente da vivere in segreto, sfidando il giudizio della società e di eventuali figli e nipoti davanti all’incongruenza di una passione senile.
La realtà – per fortuna – è ben diversa e le emozioni non ubbidiscono ai diktat del bon ton: nella civiltà dell’immagine, che insegue l’ideale di un’eterna giovinezza attraverso la chirurgia plastica e i miracoli del maquillage e dell’alta moda, non mancano le eccezioni, donne e uomini che scelgono semplicemente di essere se stessi, ribelli ai modelli stereotipati e insulsi offerti dalla pubblicità, decisi a seguire le proprie inclinazioni e il proprio istinto, lasciandosi guidare dal gusto, dalla sensibilità e perfino dai palpiti del cuore.
Iris – la protagonista di “Nuda Proprietà” è una donna libera e anticonvenzionale, ironica e profonda, spiritosa, intelligente, dissipatrice accanita, perfino spregiudicata nelle questioni materiali ma sensibile e attenta alle emozioni; rimasta senza un soldo – e senza pensione – non si limita ad affittare una stanza a Carlo, lo psicanalista sfrattato dal pianoterra, ma decide di vendere l’unico bene di cui dispone, riservandosene l’usufrutto, e per rendere più allettante l’offerta è perfino disposta a fingersi più malandata di quel che non sia.
L’incontro ravvicinato tra Iris e Carlo fa scattare la scintilla fatale e l’una e poi l’altro si ritrovano a fare i conti con un sentimento che li unisce contro ogni logica e buon senso, un’attrazione intellettuale e fisica e un innegabile piacere reciproco nella compagnia dell’altro, fino a fargli modificare progetti e aspettative per il loro futuro. Un amore fuori dagli schemi, ma neppure troppo, significa riscoprire il gusto delle piccole gioie e dei preziosi istanti del quotidiano, con in più la consapevolezza che il tempo non sarà molto e che ognuno reca con sé un patrimonio di ricordi, le tracce di un’esistenza precedente, e le proprie abitudini, la propria indipendenza. Una relazione fatta di passione e umorismo, di lucida consapevolezza e consapevole abbandono, impreziosirà le loro vite, restituendo loro istanti di gioia e serenità e rendendoli più forti di fronte alle avversità.
Una storia d’amore “trasgressiva” , quindi, in cui s’inseriscono l’arrivo della nipote della protagonista, una giovane donna bella e nullafacente e, a ricordare che la bontà e la generosità disinteressata non appartengono a questo mondo, anche uno speculatore senza scrupoli che s’insinua nelle trattative per la vendita della “nuda proprietà” con un’offerta che non si può rifiutare – o magari sì.
L’ombra della crisi, il ruolo sociale e la condizione economica di chi si trova ai margini del mercato del lavoro, la difficoltà di sbarcare il lunario tra spese crescenti e un welfare sempre più inadeguato, affiorano tra le battute di una commedia che mette in mostra vizi e virtù, fragilità e dignità in un affresco tragicomico di varia umanità. Nel tratteggiare un fenomeno sempre più diffuso nel magmatico mondo immobiliare, con l’alienazione parziale di beni che consente, soprattutto agli anziani, di ottenere un piccolo patrimonio con cui affrontar imprevisti e complicazioni legate alla vecchiaia, o perfino pagare le tasse o aiutare i propri figli, Lidia Ravera mostra il lato grottesco e spietato di una compravendita che colpisce un bene simbolico come la casa. Una fotografia di un mondo in cui la sicurezza di un tetto viene inficiata dal progressivo depauperamento di una classe, la piccola e media borghesia, come della miriade di ex artigiani e operai, per cui i risparmi di una vita non bastano ad assicurare la sopravvivenza nella terza età (per non parlare dell’allungarsi della vita media che crea una sorta di limbo economico-sociale, e invece di un vantaggio si rivela paradossalmente essere un problema, causa di un’emergenza sociale).
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Tra i protagonisti della pièce, dalla cifra volutamente ironica e leggera, un’attrice e performer come Lella Costa, spesso di scena nell’Isola con recitals e spettacoli, dall’omaggio a Sergio Atzeni in “Passavamo sulla terra leggeri” a “Ferite a Morte” di Serena Dandini, anche in virtù di importanti collaborazioni con artisti come Paolo Fresu; interprete di eroine dell’immaginario come “Alice”, o la “Traviata”, creatrice di partiture di parole (e note) in “Arie” e testimone del nostro tempo con “Stanca di guerra”, e poi doppiatrice, conduttrice e ospite di programmi televisivi, autrice di testi, specialmente monologhi, teatrali l’artista milanese in “Nuda Proprietà” presta corpo e voce a Iris, icona di una femminilità moderna, emancipata, consapevole scialacquatrice che affronta le avversità a testa alta con coraggio, passione e senso dell’umorismo.
Attore di teatro e cinema, e volto noto del piccolo schermo grazie alla serie “Boris” (nei panni di Augusto Biascica) e a “Le iene”, Paolo Calabresi – lo psicanalista Carlo – ha esordito sulla scena interpretando grandi classici, da Euripide a Pirandello, da Puskin a Strindberg, da Shakespeare a Molière, da Sofocle a Brecht, e a Brusati, sotto la guida di registi come Giorgio Strehler, Luca Ronconi e Massimo Castri, e di Giorgio Albertazzi. Al cinema spazia da “Il talento di Mr Ripley” di Anthony Minghella (con un piccolo ruolo) a “Diaz” di Daniele Vicari, da “I viceré” di Roberto Faenza a “Smetto quando voglio” di Sydney Sibilia, e a “Una famiglia perfetta” e “Tutta colpa di Freud” di Paolo Genovese; è sua la voce narrante del documentario “ Sangue e cemento” firmato Gruppo Zero, sulle speculazioni edilizie a L’Aquila e la tragedia del terremoto.
Completano il cast Claudia Gusmano (miglior attrice al Roma Fringe Festival 2014, con “Taddrarite”), attrice dalla spiccata vocazione teatrale, già nel cast di “Alice delle Meraviglie”, “Le invisibili” e “La commedia di Orlando”; e Marco Palvetti (Salvatore Conte nella serie “Gomorra”), attore dalla solida formazione artistica, diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, che ha lavorato con registi come Luca Ronconi, Lorenzo Salveti, Eimuntas Nekrosius, Valerio Binasco, Michele Placido, Nicolaj Karpov, Lilo Baur, Wyn Jones, Sergio Rubini.
La regia di “Nuda Proprietà” è firmata da Emanuela Giordano – figura di spicco del teatro italiano, impegnata sul fronte del teatro civile – da “Italiani alla guerra” a “Roma Città prigioniera”; e poi “Le ragazze del Ponte”, il “Processo di Norimberga”; “Ascoltami Bene”, dedicato ad Hetty Hillesum e “The Vagina monologues” di Eve Ensler, con nove allestimenti in tre anni, e il coinvolgimento delle più importanti e famose attrici italiane. Autrice e regista di commedie come “Madri e Figli” , “Giglio e le altre”, “Cuori sconosciuti”, “Ciranà” e “Abbracciami”, la Giordano ha diretto in teatro “Più o meno alle tre” di Andrej Longo e “Monty Python” di Terry Gillians. Autrice e conduttrice radiofonica (“Un certo discorso” e “Va’ pensiero” su Radio3 e “Civiltà dello spettacolo” per Radio2), la regista – dal 2013 direttrice della Casa dei Teatri e della Drammaturgia Contemporanea – si è cimentata anche con la decima musa: dai cortometraggio “Appunti di questi giorni 1943 1944” (Premio Sacher e Cinema della resistenza; presentato al Festival di Torino, al N.I.C.E di N.Y., al Festival di Locarno e al Festival di San Francisco) e “Visioni”, sul tema dell’utopia, a “Le ragazze del ponte” (mediometraggio), presentato a Novecento Donna; poi il documentario “Dall’Utopia alla realtà” e il lungometraggio “Due volte nella vita”.
CONTATTI: per l’Ufficio Stampa del CeDAC/ Sardegna:
Anna Brotzu – cell. 328.6923069 – cedac.uffstampa@gmail.com
INFO & PREZZI
SASSARI
Biglietti:
platea primi posti: intero €18 – ridotto €15
platea secondi posti e galleria: intero €15 – ridotto €13
info
cell. 3391560328 – circuitoteatralesardo@gmail.com
NUORO
Biglietti:
primi posti: intero €16 – ridotto €14
secondi posti: intero €14 – ridotto €11
info: 329.0708812 – p.altea@tiscali.it
www.cedadcsardegna.it
PALAU
Biglietti:
intero €15 – ridotto €12
INFO: cell. 3317607446 – cedacpalau@tiscali.it
Fb: cedacpalau www.cedacsardegna.it –
SCHEDA DELLO SPETTACOLO
La contemporanea
in coproduzione con Mismaonda
Nuda Proprietà
di Lidia Ravera
con Lella Costa e Paolo Calabresi
e con Claudia Gusmano e Marco Palvetti
scene Francesco Ghisu
musiche Antonio Di Pofi
regia Emanuela Giordano
Lo spettacolo
Innamorarsi a 60 anni è una sfida, una forma d’arte, un capolavoro. E’ la vittoria della libertà contro gli stereotipi. Iris contro ogni logica si innamora di Carlo e Carlo di Iris. Lui dopo un po’, ma va bene così. Tutto comincia con una stanza in subaffitto. Iris la offre a Carlo, psicanalista sfrattato del pianoterra. Intanto lei, rimasta senza un soldo, vende in nuda proprietà la casa.
Dissipatrice accanita, senza pensione, non ha altra scelta che cedere il suo unico bene al miglior offerente, fingendosi molto più malandata di quello che è.
Il miglior offerente è senza scrupoli e una nipotina bella e nullafacente fa irruzione proprio quando Iris e Carlo capiscono che sta succedendo qualcosa di imprevedibile.
Mentre Carlo scopre di essere malato Iris si accorge che non può più fare a meno di lui, della sua intelligenza, della sua ironia, della sua capacità di decifrare la vita per quello che è. Carlo è affascinato da questa donna incasinata e vitale, che si espone, si dichiara, senza farsi mortificare dalle convenzioni. Decidono di vivere insieme tutto quello che resta da vivere. In due riescono a guardare in faccia la realtà, a chiamare per nome tutte le loro paure e a riderci sopra.
Lella Costa è Iris, per l’evidenza dell’affinità fra lei e il personaggio; Lella, spiritosa e serissima, impegnata e leggera, allegra benché intelligente, libera dentro. Lella Costa è entrata dentro Iris con la grazia dei talenti naturali. Quando si è sentita sufficientemente posseduta, ha trovato il suo Carlo. Paolo Calabresi, perfetto nei tempi nel timbro nei sottotesti nei silenzi nel ritmo… un essere maschile superiore, di quelli che sogni di incontrare ad una festa e farli innamorare. Uno di quelli che non smetti mai di sognare.
Noi rideremo con loro e piangeremo per loro, a scene alterne e anche nella stessa scena.
Usciremo da questa commedia più leggeri e agguerriti, con il sorriso sulle labbra, felici di aver celebrato tutti insieme un rito propiziatorio, una festa alla forza e alla fragilità umana.
Durata 1 ora e 20 minuti
L’autrice
Scrittrice e giornalista, Lidia Ravera (torinese, classe 1951) dopo gli studi al liceo classico Vincenzo Gioberti, ha raggiunto la notorietà nel 1976 con il romanzo “Porci con le ali”, scritto a quattro mani insieme a Marco Lombardo Radice (con lo pseudonimo di Antonia). Il libro, pubblicato da Samonà e Savelli, tratta della storia d’amore tra due adolescenti, attraverso la quale gli autori tracciano un affresco sulla vita dei “fratelli minori” della generazione del sessantotto.
In seguito la Ravera ha scritto diversi romanzi (come “Le seduzioni dell’inverno”, finalista al Premio Strega 2008 e “Piangi pure”, vincitore al Premio Nazionale Letterario Pisa 2013 sezione Narrativa) e saggi e pubblicato alcuni racconti – “L’altro amore”,”Trinità”, “Imprevista” – in “Principesse azzurre” 2, 3, 4, a cura di Delia Vaccarello.
Ha inoltre collaborato a numerose sceneggiature per il cinema e per alcune serie televisive della RAI.