PALMA BUCARELLI E L’ALTRA RESISTENZA
di e con Cinzia Spanò
aiuto regia Valeria Perdonò
allestimento tecnico Giuliano Almerighi
video a cura di Francesco Frongia
sound designer Alessandro Levrero
scene e costumi Saverio Assumma De Vita
produzione Teatro dell’Elfo
Il giorno in cui Hitler invade la Polonia il Ministro dell’educazione nazionale Bottai manda un ispettore in giro per l’Italia per capire quale sia il grado di sicurezza dei musei. La relazione dell’ispettore è di poche parole: se dovesse scoppiare la guerra, nessun posto, nessun museo, nessuna galleria sarebbe in grado di mettere in salvo in pochi giorni il proprio patrimonio artistico. Si decide quindi di spostare tutte le opere più preziose dai musei e nasconderle in posti sicuri in cui possano trovare riparo perché “la guerra è orribile dappertutto ma in Italia quando si combatte è come se si combattesse in un museo”. Dipinti, sculture e opere d’arte dei maggiori artisti di ogni epoca, da Botticelli a Michelangelo, da Leonardo a Caravaggio, e poi ancora Rembrandt, Raffaello, Tiepolo, Parmigianino, Donatello, Rubens, Velasquez, Dürer, Lippi, Pollaiolo e tanti altri vengono spostati dalle loro sedi e nascosti. Mentre gli scenari dopo l’entrata in guerra pian piano cambiano e a minacciare le opere d’arte non saranno più solo i bombardamenti degli alleati ma anche le razzie dei tedeschi, soprintendenti, direttrici e direttori di musei, storiche e storici dell’arte rischiano la loro incolumità per mettere in salvo i capolavori dell’arte italiana. E’ grazie al loro coraggio se quelle opere d’arte sono arrivate fino a noi. La storia del salvataggio delle opere d’arte durante la seconda guerra mondiale è una storia corale e sorprendente, che lo spettacolo racconta dal punto di vista di una grande protagonista: Palma Bucarelli. Storica direttrice della Galleria d’Arte Moderna di Roma, donna libera e volitiva, Bucarelli nascose le opere d’arte nei sotterranei di Palazzo Farnese a Caprarola. La ricostruzione della vicenda, resa possibile grazie all’intreccio di vari documenti, testimonianze e diari, ci restituisce una parte della nostra storia ancora troppo poco conosciuta e i protagonisti che la resero possibile, primi fra tutti Pasquale Rotondi e Emilio Lavagnino. E nell’attesa infinita che la guerra finisse i diari di Bucarelli ci offrono uno scorcio sull’occupazione di Roma, le persecuzioni ebraiche e l’eccidio delle Fosse Ardeatine.