Lanusei – Piazzale Istituto Salesiano
5 settembre 2020 ore 21
di e con Senio G. B. Dattena
e con Mariano Cirina
Produzione Teatro Barbaro
Una delle cose più complicate di uno spettacolo è l’obbligo di scrivere le cosiddette note di regia. Molti registi ne farebbero volentieri a meno o vorrebbero che fossero altri a scriverle per loro. Io sono tra questi. Specie quando il testo, come in questo caso, è scritto dallo stesso regista. Ho cercato in giro qualcuno che le scrivesse in mia vece ma, ahimè, non ho trovato nessuno che si desse disponibile. Detto questo, scriviamole queste “benedette” note di regia. Se volessimo semplificare potremmo dire che è già tutto nel titolo o, se non tutto, c’è quantomeno una chiara dichiarazione d’intenti.
Piove governo ladro è un detto che vanta molte paternità; alcuni lo vogliono di origine contadina – quando il padrone in caso di pioggia pretendeva dal contadino una gabella più alta in quanto, a suo dire, il raccolto sarebbe stato maggiore – Altri lo fanno risalire al 1861, quando ai mazziniani torinesi saltò una dimostrazione a causa della pioggia. Il “Pasquino” (rivista satirica del tempo) pubblicò allora una vignetta rappresentante tre mazziniani sotto un ombrello con la didascalia: Governo ladro, piove!
C’è anche, a questo proposito, un divertente aneddoto raccontato da Gramsci che, se ne avrete voglia, andrete a leggervi.
Detto questo, siamo al punto di partenza. Che dire quindi? Piove, governo ladro, non è che uno dei tanti modi di dire che usiamo nel nostro parlare quotidiano. La nostra chiacchiera più o meno seria è disseminata di modi di dire e proverbi, di quella che un tempo si chiamava “saggezza popolare”. Modi di dire e proverbi che hanno una loro nobiltà e che spesso, con la loro capacità di racchiudere in poche parole un concetto che non riusciremmo ad esprimere in una pagina, ci vengono in soccorso. Provate a spiegarvi un proverbio e vedrete quanto parole sarete costretti a usare. Spesso però questi proverbi ci facilitano un po’ troppo la vita e a volte rischiamo di parlare solo grazie a loro.
Noi abbiamo voluto giocare con questo materiale straordinario con risultati divertenti e spesso esilaranti. Ebbene si, in questo spettacolo si ride. L’arduo compito di giocare con questo materiale è affidato a due barboni a loro modo raffinati. Due barboni che un tempo, forse, sono stati qualcosa o qualcuno. In una atmosfera rarefatta si muovono come due clown tentando discorsi, abbozzando ragionamenti, azzardando ipotesi che non li porteranno mai molto lontano.
Dire di più sarebbe rivelare troppo e quindi chiudiamo qui queste righe che non hanno la pretesa di dire niente di importante; un po’ come i nostri clown barboni, in loro non c’è altra pretesa che quella di far passare il tempo meno dolorosamente possibile. Un po’ come noi. Forse.
Biglietti: posto unico € 10 Informazioni: tel. 338.8727641 Email annarosapistis@yahoo.it