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Pirandello / Ora Pro Nobis: opere e visioni pirandelliane con Nunzio Caponio sabato 11 aprile alle 20.45 al Teatro Centrale di Carbonia

CeDAC
XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo
Stagione di Prosa 2014/2015
GIU’ LA MASCHERA!

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Origamundi

Pirandello / Ora Pro Nobis

opere e visioni pirandelliane

adattamento e regia Nunzio Caponio

venerdì 6 marzo 2015 – ore 21.00 PALAU Cine Teatro Montiggia

sabato 11 aprile 2015 – ore 20.45 CARBONIA Teatro Centrale

COMUNICATO STAMPA del 07.04.2015

Viaggio tra le “opere e visioni pirandelliane” con Nunzio Caponio, attore, regista e dramaturg, protagonista sulla scena insieme a Tiziana Pani e Ivano Cugia di un originale “Pirandello / Ora Pro Nobis” – avvincente spettacolo multimediale (prodotto da Origamundi) che, sulla falsariga dei “Sei Personaggi”, descrive l’incontro fra l’autore e le creature scaturite dalla sua fantasia. La pièce – impreziosita dai video e le animazioni di Roberto Putzu e le scene e i costumi di Salvatore Aresu, con il disegno luci di Ivano Cugia (dopo il debutto venerdì 6 marzo alle 21.00 al Cine Teatro Montiggia di Palau) concluderà la tournée isolana sotto le insegne del CeDAC, nell’ambito del XXXV Circuito Teatrale Regionale Sardo con lo slogan di sapore pirandelliano “Giù la Maschera!” con l’atteso appuntamento di  sabato 11 aprile alle 20.45 al Teatro Centrale di Carbonia.

In una felice commistione fra i capolavori del teatro del Novecento e le nuove tecnologie, “Pirandello / Ora Pro Nobis” trae ispirazione dalla poetica del grande drammaturgo siciliano per raccontare la condizione umana in bilico tra l’essere e l’apparire, la vita palpitante e mutevole e la forma che codificandola la imprigiona dietro la fissità di una maschera. La visione moderna di un essere incapace di essere se stesso, costretto a inseguire e conformarsi a modelli esterni, a ubbidire alla convenzioni – per cui paradossalmente l’unica vera possibilità di libertà è offerta dalla pazzia, poiché solo un folle può permettersi di parlare e agire secondo la propria natura, mentre per tutti gli altri vigono regole e convenzioni – riflette e in certo senso anticipa le inquietudini del secolo breve.

Nelle commedie e tragedie di Luigi Pirandello (e il confine tra ironia e dramma è ben sottile, quel che fa ridere o sorridere chi guarda è il paradosso irresistibile,che per chi lo vive è spesso l’incubo e il tormento di un’esistenza) si concretizza lo spirito dei tempi, tra le contraddizioni profonde di una società ipocrita e moralista, in cui la trasgressione è consentita solo nell’ombra e nel segreto, e non fa peccato se non chi rivela la colpa, e il nome del peccatore.

Temi intriganti come l’identità – e l’essere per sé o dover essere per gli altri – sono al centro di pièces emblematiche (una per tutte, “Come tu mi vuoi”) ma anche romanzi come “Il fu Mattia Pascal” e “Uno, nessuno e centomila”: il drammaturgo, come il narratore, si pone la questione della scelta tra le infinite storie e i personaggi che gli affollano la mente, tanto da indurlo, o meglio quasi costringerlo, a mettere su carta, o portare sulla scena le loro vicende. L’eco dei disastri della “grande guerra” come l’evoluzione della società, la profonda diversità tra la città e la campagna, raccontano la storia del Belpaese sospeso tra l’arcaica immutabilità e il progresso tecnico e scientifico, le mutazioni economiche e culturali; e l’autore sottolinea su un piano più squisitamente psicologico il contrasto tra i modi civili che mascherano passioni e segreti e quelle esplosioni inattese in cui improvvisamente viene messa a nudo, senza possibilità di equivoci, la verità. Una lingua per certi versi “inventata”, magmatica ed evocativa, capace di dar conto del sentire individuale, tra sottili percezioni e divagazioni astratte ai limiti della filosofia, rende i testi dell’artista siciliano Premio Nobel affascinanti e per certi versi musicali, complessi e semplici a un tempo, in una stratificazione di significati che si affida in teatro alla bravura degli attori, i quali devono saper rendere credibili quei giochi di specchi e quelle iperboli linguistiche ai limiti del grottesco.

Un vivido affresco della Sicilia e dell’Italia – e forse dell’Europa – nella prima metà del XX secolo – emerge dall’opera di Pirandello, che indaga nei labirinti della mente e del cuore umano, oltre lo schermo delle apparenze, costringendo le figure dell’immaginario, e con esse lettori e spettatori, a interrogarsi sui reali moventi, sugli impulsi da cui scaturiscono scelte e comportamenti, su quella realtà enigmatica che è la distanza tra la maschera e il volto.

Pirandello / Ora Pro Nobis” propone una significativa antologia di quelle “opere e visioni” in cui si riassume il pensiero del drammaturgo e scrittore nato – come egli stesso amava ricordare – a “Caos”, con la forza icastica del racconto dei “pupi”, le marionette tradizionali siciliane, che si muovono per volontà esterna, mentre un “puparo” tira le fila delle loro esistenze terrene, governate dalla paura dello scandalo o al contrario da una sana indignazione che si scontra però contro l’indifferenza dei più. Quel fato è come un dono avvelenato, in cui la presunzione del libero arbitrio è solo un’ingannevole consolazione, perché è quasi impossibile sottrarsi alla rigidità di una forma, all’immobilità di una maschera e qualora, divenutine improvvisamente coscienti, si cercasse di liberarsene, si finirebbe inevitabilmente per cadere in un’altra forma, e indossare un’altra maschera: se noi non siamo altro che quel che sembriamo ad altri, non possiamo consistere per noi stessi, ma solo adattarci e comunicare con quell’ambiente, in un ciclo infinito in cui si moltiplica, tra microvariazioni intorno agli stessi temi, il fantastico “gioco delle parti”.

La complessa architettura dello spettacolo, che vede interagire attori in carne ed ossa e avatar virtuali, è completata dalle voci fuori campo di Alessandro Fulvio Bordigoni, Giorgia Barracu, Consuelo Melis e Fabrizio Murgia e le proiezioni in video dei personaggi interpretati da Margherita Margarita, Danilo ‘Il Drugo’, Rita Napolitano, Annalisa Zedde, Ismaelle Melville, Lorenzo Melini, Carla Teodora Puggioni, Laura Zedda, in una sorta di coinvolgente, e poetica, fantasmagoria.

CONTATTI: per l’Ufficio Stampa del CeDAC/ Sardegna:
Anna Brotzu – cell. 328.6923069 – cedac.uffstampa@gmail.com

 

 

INFO & PREZZI

PALAU

Biglietti:

intero €15 – ridotto €12

INFO: cell. 3317607446 – cedacpalau@tiscali.it

Fb: cedacpalau www.cedacsardegna.it –

 

 

CARBONIA

Biglietti

primi posti: € 15

secondi posti: €13

terzi posti e galleria: €11

palchetti: €7

info: tel: 328 1719747 – augustotolari.51@gmail.com

www.cedacsardegna.it

SCHEDA DELLO SPETTACOLO

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Origamundi

Pirandello/ Ora Pro Nobis

opere e visioni pirandelliane

con Nunzio Caponio,

Tiziana Pani e Ivano Cugia

voice over: Alessandro Fulvio Bordigoni, Giorgia Barracu, Consuelo Melis e Fabrizio Murgia.

in video: Margherita Margarita, Danilo ‘Il Drugo’, Rita Napolitano, Annalisa Zedde,
Ismaelle Melville, Lorenzo Melini, Carla Teodora Puggioni, Laura Zedda.

video e animazioni Roberto Putzu

scene e costumi Salvatore Aresu

progetto luci Ivano Cugia

adattamento e regia Nunzio Caponio

Lo spettacolo

Pirandello/ Ora Pro Nobis mette in risalto la contemporaneità del pensiero pirandelliano attraverso un’accattivante composizione delle opere del drammaturgo che mirano a svelare i principi salienti della dialettica pirandelliana; l’esistenza umana sospesa tra Vita e Forma. Un relativismo psicologico, che si svolge in due sensi, in senso orizzontale, riguarda il rapporto dell’individuo con gli altri, e in senso verticale riguarda il rapporto dell’individuo con se stesso.

Secondo Pirandello, gli uomini sono come tanti «pupi» nelle mani di un burattinaio invisibile e capriccioso, che è il caso, quindi, quando nasciamo, ci troviamo inseriti, per puro caso, in una società precostituita, regolata da leggi, convenzioni, abitudini, già fissate in precedenza, indipendentemente dalla nostra volontà. Inseriti in un determinato contesto, o la società o noi stessi ci assegniamo una parte nell’enorme «pupazzata» che è la vita, ci fissiamo cioè in una forma, obbligandoci, in conseguenza, a muoverci secondo schemi ben definiti che accettiamo o per pigrizia o per convenienza, senza aver mai il coraggio di rifiutarli anche quando contrastano con la nostra natura. Ma a volte capita che l’anima “istintiva” che è in noi, esplode violentemente, facendo saltare i pudori e i freni inibitori e lasciando via libera al desiderio a lungo represso.

La trama

Un drammaturgo (Nunzio Caponio, nelle vesti di una proiezione futurista di Pirandello) situato in un “non luogo” convive con le costanti apparizioni dei personaggi da lui stesso creati. La continua messa in scena dei drammi ci avvia in un nuovo percorso drammaturgico frutto di un puzzle magistralmente assemblato delle opere dello scrittore, che racchiudono le basi salienti della filosofia pirandelliana.

Lo spettacolo vede in scena anche alcuni avatar creati digitalmente che impersonano lo spirito dei più famosi personaggi pirandelliani. Il protagonista si troverà così a recitare con attori digitali. Una scelta che mantiene pienamente le attitudini provocatorie e innovative delle drammaturgie e delle messe in scena di Lugi Pirandello, che portano lo spettatore a formulare nuove riflessioni sul teatro e sulla vita.

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Nunzio Caponio

Drammaturgo, attore, regista, Nunzio Caponio inizia le sue esperienze nell’industria cinematografica di Hong Kong dove si trova a recitare in numerosi film d’azione tra i quali Hit Man e Black Mask, al fianco di Jet Li.

Si trasferisce poi a New York per proseguire gli studi di recitazione e si diploma alla Lee Strasberg Theatre Institute. Fonda insieme a Sal Froio il Sanctuary Theatre Company, una compagnia teatrale formata da attori e scrittori professionisti per la messa in scena di testi inediti. A New York vengono prodotti con successo numerosi testi teatrali di Nunzio Caponio tra cui Not About Me, With In Therapy, Glory On A Shoestring, As If You Loved Me, A Room In Rome, The Invention Of Kung-Fu. Nunzio approfondisce gli studi di recitazione, apprendendo le metodologie di recitazione di Michael Chekhov e Sanford Meisner e attende corsi di sceneggiatura e regia cinematografica. A New York realizza una serie di video sperimentali che documentano il lavoro di artisti di fama mondiale come Doug Ohlson, Zilvinas Kempinas e sviluppa un nuovo approccio alla recitazione: lo Spiritual Acting. I laboratori di Spiritual Acting lo portano a Londra e Amsterdam dove insegna recitazione e collabora con Luc Sala per la produzione di numerosi video.

Giunge in Sardegna per tenere dei corsi di recitazione e decide di trasferirsi nell’Isola dove collabora con numerose compagnie teatrali tra cui: LucidoSottile (drammaturgo, attore e regista di Tre x Uno); Akròama/ Teatro Stabile d’Innovazione (insegnante speciale nel corso formativo per attori e interprete negli spettacoli In Cucina e Pocahontas); il Teatro Stabile della Sardegna (attore, drammaturgo e regista di Dentroterapia e In Una Stanza, e successivamente Club X) e con la Compagnia B (drammaturgo, attore, regista per Memorie di un viaggio di sola andata e Sono le cinque del mattino e sono già morto.

Tra le sue numerose creazioni teatrali ha recentemente firmato la regia e la drammaturgia di “One On One Shakespeare” con Simeone Latini, e poi “L’Ospite” (produzione Akròama 2012), e “Gita all’Inferno” (produzione Akroama 2013).

Dirige corsi di recitazione teatrale e cinematografica in Inglese e Italiano.

www.nunziocaponio.com