Archivio stagione 2013/2014
“Quando la moglie è in vacanza” fra teatro e cinema per La Grande Prosa al Teatro Massimo di Cagliari
CeDAC
Questa è la nostra Stagione
La Grande Prosa al Teatro Massimo
stagione 2013/2014
CAGLIARI – Teatro Massimo
20 novembre 2013 – 6 aprile 2014
“La Grande Prosa al Teatro Massimo” e la decima musa: sarà “Quando la moglie è in vacanza” – brillante commedia di George Axelrod sui “pruriti del settimo anno” e sui turbamenti e le tentazioni per l’uomo medio alle prese con una conturbante vicina in una torrida estate in città, ad inaugurare – mercoledì 20 novembre alle 20.30 (turno A) il cartellone del CeDAC al Teatro Massimo di Cagliari.
Ideale preludio alla pièce – interpretata da Massimo Ghini e Elena Santarelli con la regia di Alessandro D’Alatri – per gli spettatori amanti della decima musa sarà la proiezione del celebre film di Billy Wilder con Tom Ewell e un’incantevole Marilyn Monroe, in programma DOMANI (lunedì 18 novembre) alle 17 e domenica 24 novembre alle 11 al Cinema Odissea in viale Trieste 84 a Cagliari per la rassegna “Schermi e Sipari” ideata da Spazio 2001 in collaborazione con il CeDAC per portare… “La grande prosa” al Cinema Odissea”
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COMUNICATO STAMPA del 17 novembre 2013
Si alza il sipario su “La Grande Prosa al Teatro Massimo” di Cagliari: ad inauguraremercoledì 20 novembre alle 20.30 (turno A) l’intrigante stagione proposta dal CeDAC per affascinare e divertire il pubblico del capoluogo dell’Isola (con lo slogan “Questa è la nostra Stagione” a sottolineare ribadire il ruolo fondamentale degli spettatori) – sarà “Quando la moglie è in vacanza” di George Axelrod, un’effervescente commedia incentrata sull’ipocrisia della classe media, e sulla fragilità umana davanti alle tentazioni.
La pièce – approdata sullo schermo nella fortunata versione di Billy Wilder, con Tom Ewell (già protagonista della mise en scène a Broadway ) e la bellissima Marilyn Monroe – sbarca in Sardegna nel nuovissimo allestimento (fresco di debutto – domenica 17 novembre – a Latina) de La Pirandelliana, che segna il ritorno al teatro di Massimo Ghini accanto a una conturbante Elena Santarelli, per la regia di Alessandro D’Alatri, con un’originale colonna sonora firmata da Renato Zero. Completano il cast Edoardo Sala, Anna Vinci, Clara Costanzo, Francesca Pisanello, Chiara Rosignoli, Luca Scapparone, Davide Santoro. Le scenografie sono di Aldo Buti, il design luci di Adriano Pisi.
“Quando la moglie è in vacanza” sarà in cartellone al Teatro Massimo di Cagliari da mercoledì 20 fino a sabato 23 novembre alle 20.30(turni A,B,C e D) e domenica 24 novembre alle 19(turno E)mentre la replica pomeridiana è in programma sabato 23 novembre alle 17 (turno P).
“Quando la moglie è in vacanza” «è una commedia sulle manie erotiche dell’uomo medio e al tempo stesso una feroce satira di costume contro il perbenismo di una certa “middle class” che sembra non avere epoche» sottolinea D’Alatri nelle note di regia. Il protagonista, perfetta incarnazione di quel modello di società, si trova improvvisamente disarmato davanti all’apparizione di una giovane donna inevitabilmente attratta dal baluginante mondo dello show business, che sogna una carriera nella moda o nella pubblicità o nello spettacolo.
«Fa da detonatore – spiega D’Alatri – la prorompente fisicità della ragazza che come un uragano entra nella banale quotidianità di un maschio irrisolto. Un maschile che più che subire l’attrazione femminile sembra essere spaventato da quell’apparentemente irraggiungibile opportunità». Un ritratto volutamente ironico ma tutt’altro che banale (sia pure costruito sui luoghi comuni e sui mitii della seduzione) delle dinamiche e dei comportamenti, delle convenzioni e delle regole sociali, dei giochi di ruolo e i rapporti di potere fra maschile e femminile nel ricco e “evoluto” Occidente.
Una commedia divertente e di sorprendente attualità, anche se a rleggerla e più di sessant’anni dalla prima – come ricorda il regista «la drammaturgia, oltre che divertire, inquieta anche un po’…», e forse proprio perché ci si rende conto che quel vivido affresco di segreti desideri, ambizioni, e quell’esplosivo mix di bellezza e sensualità, ingenuità e disincanto a fronte di rigidi ma forse non così solidi principi riesce ancora a infrangere gli schemi di un’esistenza tranquilla trasformando un’incantevole ragazza in femme fatale.
Il potere di eros conquista la mente e il cuore, scatena fantasie sfrenate che si contrappongono, con effetti grotteschi, alla realtà, ma è proprio il conflitto interiore tra desideri inconfessabili e coscienza di sé, a rendere così viva e coinvolgente la pièce; e per sapere come andrà a finire questa “strana avventura” non c’è che da andare a teatro…
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Schermi e Sipari/ “La grande prosa” al Cinema Odissea
Un’opportunità per spettatori e cinéphiles di riscoprire il fascino senza tempo di un’icona della bellezza femminile è offerta poi dalla rassegna Schermi e Sipari/ “La grande prosa” al Cinema Odissea firmata Spazio 2001 in collaborazione con il CeDAC e pensata come ideale corollario della stagione teatrale, che ha quest’anno un coté decisamente cinematografico. Si parte proprio con la proiezione di “Quando la moglie è in vacanza/ The Seven Year Itch”, in programma lunedì 18 novembre alle 17 e domenica 24 novembre alle 11 al Cinema Odissea in viale Trieste 84 a Cagliari.
I prossimi titoli – tutti strettamente legati al cartellone de “La Grande Prosa al Teatro Massimo” di Cagliari – saranno: “The History Boys” di Nicholas Hytner, “Una pura formalità” di Giuseppe Tornatore, “A torto o a ragione” di István Szabó (da “Taking Sides” di Harwood, tradotto in italiano come “La torre d’avorio”), “L’avaro” di Tonino Cervi (da Molière) con Alberto Sordi e “La coscienza di Zeno” nella versione di Sandro Bolchi.
per l’Ufficio Stampa del CeDAC/ Sardegna:
Anna Brotzu – cell. 328.6923069
cedac.uffstampa@gmail.com
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CeDAC
Questa è la nostra Stagione
La Grande Prosa al Teatro Massimo
stagione 2013/2014
CAGLIARI – Teatro Massimo
20 novembre 2013 – 6 aprile 2014
Tutto il fascino de “La Grande Prosa al Teatro Massimo” di Cagliari con la stagione 2013-14 del CeDAC: nove i titoli in cartellone tra commedie brillanti come Quando la moglie è in vacanza di Axelrod, moderne riletture e rivisitazioni di classici, da Molière a Goldoni, e testi cult del Novecento quali The History Boys di Bennett e La torre d’avorio di Harwood. Impreziosiranno la stagione sapienti intrecci fra letteratura e teatro, da La coscienza di Zeno con Giuseppe Pambieri agli Aquiloni di Paolo Poli (dai versi di Giovanni Pascoli), e una sfumatura di noir con Una pura formalità dal film di Tornatore.
“Questa è la nostra Stagione” è poi lo slogan e fil rouge dell’intero cartellone, quasi a ribadire il ruolo fondamentale del pubblico perché – come affermava Jerzy Grotowski il teatro è “ciò che avviene tra l’attore e lo spettatore”.
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Il sipario de “La Grande Prosa al Teatro Massimo” di Cagliari si aprirà mercoledì 20 novembre per il debutto in prima regionale di Quando la moglie è in vacanza con la regia di Alessandro D’Alatri: la fortunata pièce di George Axelrod, resa celebre dal film di Billy Wilder con Marilyn Monroe, racconta desideri inconfessabili e pericolose tentazioni per l’uomo medio davanti all’esplosiva bellezza della nuova vicina – in contrasto con l’ipocrisia e il perbenismo della società. Protagonisti sulla scena Massimo Ghini (per la prima volta su palcoscenici della prosa nell’Isola) e Elena Santarelli, novella Marilyn nel ruolo dell’avvenente e sensuale inquilina del piano di sopra, sullo sfondo di una torrida estate.
Sarà poi la volta – dal 4 all’8 dicembre – de The History Boys di Alan Bennett nella mise en scène del Teatro dell’Elfo, con la regia di Ferdinando Bruni e Elio De Capitani (che ha conquistato ben tre Premi Ubu nel 2011, tra cui quello come Miglior Spettacolo dell’anno e il Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2012 per la regia). La graffiante e ironica commedia (già vincitrice di sei Tony Awards, diventata anche un film cult) tocca il tema cruciale dell’educazione e dell’importanza della conoscenza, e il passaggio dall’età difficile e crudele dell’adolescenza al mondo degli adulti.
“La grande Prosa al Teatro Massimo” si tinge d’ironia e poesia – dall’ 8 al 12 gennaio 2014 – con Aquiloni, un’originale e divertente “allegoria del comporre poetico” che riscopre, con la cifra irriverente e la verve di un artista come Paolo Poli, l’universo letterario di Giovanni Pascoli. Tra le scenografie fantastiche di Emanuele Luzzati prendono forma e voce le poesie che hanno nutrito l’immaginario di generazioni di italiani tra i banchi di scuola e non solo, e da Myricae e dai Poemetti affiora la visione di una società arcaica e contadina e il pacificante dialogo tra uomo e natura.
Riflettori puntati – dal 22 al 26 gennaio – su Servo per due/ One Man, Two Guvnors di Richard Bean, liberamente tratto da Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni), con traduzione e adattamento di Pierfrancesco Favino e Paolo Sassanelli (che firmano anche la regia), Marit Nissen e Simonetta Solder. La pièce, prodotta da Gli Ipocriti e Compagnia REP, e interpretata da Pierfrancesco Favino con gli attori del Gruppo Danny Rose, parla dell’arte di arrangiarsi: Pippo, un moderno Arlecchino nella Rimini degli Anni Trenta, per sbarcare il lunario entra contemporaneamente al servizio di due padroni, Rocco e Lodovico, in una vorticosa giostra di equivoci, fraintendimenti e scambi di persona, situazioni grottesche e scatenata comicità.
Ritorna nell’Isola – sotto le insegne del CeDAC – Glauco Mauri, regista e protagonista insieme a Roberto Sturno di Una pura formalità, in cartellone dal 5 al 9 febbraio 2014: la trama è incentrata su un misterioso omicidio, ma l’indagine sul delitto si trasforma in un viaggio dentro se stessi, alla ricerca di un passato dimenticato. Un noir contemporaneo, trasposizione teatrale dell’omonimo film di Giuseppe Tornatore con Depardieu e Polanski, per una cronaca dell’inquietudine: un celebre scrittore, Onoff, il primo indiziato, per discolparsi è costretto a districare i fili della propria esistenza.
Focus sul dilemma tra arte e politica ne La torre d’avorio di Ronald Harwood – al Teatro Massimo di Cagliari dal 26 febbraio al 2 marzo 2014: la pièce diretta e interpretata da Luca Zingaretti, in scena con Massimo De Francovich, e con Paolo Briguglia, s’ispira alla figura di Wilhelm Furtwängler, il grande direttore d’orchestra tedesco che a differenza di molti suoi colleghi preferì restare in Germania durante il Terzo Reich. Pur non avendo mai aderito al nazismo, dopo la guerra il musicista fu sottoposto ad un’inchiesta da parte dei vincitori sui suoi presunti legami con il regime: Harwood ricostruisce l’interrogatorio ed il serrato confronto tra l’inquisitore, il maggiore Arnold, refrattario al fascino della cultura e l’artista che aveva voluto tenere accesa la grande tradizione della musica tedesca anche negli anni più bui della sua storia.
Un capolavoro del Seicento, L’Avaro di Molière – in scena dal 5 al 9 marzo – nella versione di uno dei più interessanti giovani registi italiani, il partenopeo Arturo Cirillo, ripropone l’eterno tema dell’avidità e dell’attaccamento al denaro, esasperato fino alla patologia. La meravigliosa commedia dell’autore francese, ispirata all’Aulularia di Plauto, descrive debolezze e manie del protagonista, che vive nell’eterno timore di esser derubato e pianifica il futuro dei figli in funzione della (propria) ricchezza. L’esistenza di Arpagone ruota intorno al denaro e intorno a lui familiari e servitori si muovono come schegge impazzite di un corale delirio, finché amore e saggezza, con l’aiuto del caso, riporteranno l’ordine e restituiranno a ciascuno la libertà di esser se stesso.
Nel cartellone de “La grande Prosa al Teatro Massimo” spicca anche La coscienza di Zeno di Tullio Kezich, dal romanzo di Italo Svevo – 19-23 marzo 2014 – nell’allestimento del Teatro Carcano di Milano per la regia di Maurizio Scaparro, con Giuseppe Pambieri nel ruolo del protagonista, il ricco commerciante triestino Zeno Cosini, che ripercorre in un flashback la propria storia, tra velleità e desideri, rinunce e piccoli tradimenti, l’inguaribile “vizio” del fumo e la coscienza del male di vivere. Un classico della letteratura del Novecento approda sulla scena nella felice trasposizione d’autore, già interpretata da Lionello e Bosetti, dove la consapevolezza dell’uomo contemporaneo si stempera in una fine e pregnante (auto)ironia.
Suggellerà la stagione 2013-14 del CeDAC al Teatro Massimo di Cagliari – dal 2 al 6 aprile – L’Impresario delle Smirne di Carlo Goldoni, nell’adattamento dell’attore e regista Roberto Valerio, che trasporta la vicenda, con il suo colorito affresco del mondo dello spettacolo tra piccole rivalità, gelosie e ambizioni, in un’atmosfera Anni Cinquanta, tra riferimenti al cinema di Fellini e Monicelli e all’avanspettacolo. Per una riflessione corale e coinvolgente sull’attualità e lo stato dell’arte e il ruolo del teatro nella società: il commediografo veneziano ben conosceva la realtà dietro le quinte, non molto diversa quella di ieri rispetto a quella d’oggi, tra l’ansia di successo (contrapposta alla fame), la mercificazione del corpo, gli inganni di mediatori e impresari e il potere e la seduzione del denaro.
Finale nel segno del metateatro quindi – in un classico e autobiografico gioco di teatro nel teatro – per “La grande Prosa al Teatro Massimo” di Cagliari firmata CeDAC, con protagonisti del calibro di Glauco Mauri e Giuseppe Pambieri, Paolo Poli, Luca Zingaretti e Massimo De Francovich, Elio De Capitani, Pierfrancesco Favino, Massimo Ghini in coppia con Elena Santarelli, e alcuni giovani e già affermati attori-registi come Arturo Cirillo e Roberto Valerio, e pure Peppino Mazzotta, l’ispettore Giuseppe Fazio nella serie dedicata al Commissario Montalbano.
Indubitabile fil rouge l’osmosi fra cinema e teatro, da Quando la moglie è in vacanza a The History Boys (che ha ispirato il film cult di Nicholas Hytner) e La torre d’avorio (titolo originale Taking Sides) di Harwood (già Premio Oscar per la sceneggiatura de Il pianista) trasportato sul grande schermo da Istvan Szabò, con Stellan Skarsgard ed Harvey Keitel nel ruolo dei protagonisti nel film A torto o a ragione. Ispirazione dichiaratamente cinematografica anche per Una pura formalità, dal film di Tornatore.
Sul palcoscenico del Teatro Massimo di Cagliari anche i grandi classici della storia del teatro, da L’Avaro di Molière reinterpretato da Arturo Cirillo a L’Impresario delle Smirne di Carlo Goldoni secondo Roberto Valerio, fino allo scoppiettante One Man Two Guvnors (Servo per due) di Bean, che altro non è se non una rivisitazione di un capolavoro goldoniano, portato in scena da Pierfrancesco Favino.
E poi la letteratura che si fa teatro e approda sulla scena, con le poesie di Pascoli reinterpretate dal grande Paolo Poli e naturalmente il romanzo di Svevo, che trasporta l’Italia in una temperie novecentesca e finalmente europea.
per l’Ufficio Stampa del CeDAC/ Sardegna:
Anna Brotzu – cell. 328.6923069
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