Con Chiara Murru

Regia Nicola Bremer

Testo di Christoph Nix

Produzione SpazioT

In collaborazione con Le Ragazze Terribili e Lo Teatrì | Alghero

Dopo la morte di suo marito Machlon, la donna moabita Rut si reca in Israele con sua suocera, Noemi. Lì trova lavoro come spigolatrice presso Boaz, un parente di Noemi. Boaz prova dei sentimenti per Rut e promette di sposarla, anche se in quanto moabita lei è una forestiera nella terra d’Israele. Ma prima di questo deve liberarla dalla legge, che per Rut prevede un altro uomo. Questi tuttavia rinuncia al suo diritto e il matrimonio con Boaz può avere luogo.
Così Rut e Noemi vengono accolti nella casa di Boaz. Christoph Nix ha preso la sostanza del libro di Rut dell’Antico Testamento, riscrivendo la sua storia con un linguaggio chiaro e moderno. In tal modo riesce a creare una parabola senza tempo sull’amore, che va al di là dell’estraneità e che concede la libertà di superare le norme tradizionali.

“Il bellissimo testo di Christoph Nix sembra dirci che ad un certo punto della vita è necessario provare sulla propria pelle la situazione di estraneità, di lontananza dalla propria terra e imparare così la solidarietà e l’accoglienza dell’altro. Solo se scegliamo di diventare stranieri, la nostra vita esce dai circoli soffocanti delle sicurezze e si apre alla fecondità. Forse è proprio il tempo della crisi ciò che ci costringe a uscire e farci stranieri. Come Rut, dovremmo
anche noi diventare consapevoli che le nostre radici non sono solo il luogo dove siamo nati o vissuti, ma anche il luogo dove scegliamo di vivere e a cui sentiamo di appartenere. Non c’è peggior idiozia che l’idolatria della terra, cioè quella dimensione nazionalistica e di assolutizzazione delle proprie radici geografiche che ignorano il fatto fondamentale che siamo tutti pellegrini e stranieri. È interessante come il termine gher in ebraico significa sia residente che straniero, perchè la terra va abitata non posseduta”.
Nicola Bremer – regista

DURATA: 55 minuti

 

Christoph Nix (1954), avvocato e regista, è stato direttore artistico del Teatro di Nordhausen (Germania), poi del Teatro Stabile di Kassel (Germania) e dal 2006 del Teatro Stabile di Costanza (Germania). I suoi spettacoli sono stati in tourneé in molti paesi di tutto il mondo, soprattutto in Africa. Nel 2018, presso il festival internazionale di Erbil (Iraq), ha vinto il premio come miglior regista, per la messa in scena di “Aspettando Godot”. Inoltre ha scritto diversi romanzi e racconti brevi.

Nicola Bremer (1989), autore e regista, ha diretto spettacoli che sono andati in scena in tutta Europa e nel Medio Oriente. Lavora soprattutto nei Teatri Stabili tedeschi, in particolar modo a Dresda e Costanza. Nel 2016 ha ideato la serie teatrale “Selfies einer Utopie”, che continua ad andare in scena in diversi teatri tedeschi. Per questo lavoro la rivista “Theater Heute” lo ha nominato come miglior artista emergente. Nicola Bremer dirige per la prima volta uno spettacolo in Sardegna.

Chiara Murru (1981) Vincitrice del Premio Miglior Regia al Roma Fringe Festival 2012, con lo spettacolo “Il Sentiero dei Passi Pericolosi – una tragedia stradale” di M.M. Bouchard. Vive e lavora ad Alghero (SS) dove è nata nel 1981. È insegnante, attrice e regista dello Spazio-T, una tra le più attive realtà teatrali in Sardegna. È ideatrice e regista della performance con le maschere dei mamuthones “#KOI cantandodanzavamo”, progetto selezionato da CeDAC per #giovaniidee 2015 di Sardegna Teatro. Collabora con diverse organizzazioni e festival, regionali, nazionali e internazionali.