/ Prosa

Tanti Saluti

04 febbraio 2019

Nuoro / Boche Teatro

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05 febbraio 2019

Macomer / Ex Caserma Mura - Padiglione Tamuli

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06 febbraio 2019

Olbia / Cine Teatro Olbia

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produzione La Corte Ospitale
in collaborazione con Opera Estate Festival di Bassano del Grappa (VI), Fondazione Teatro Civico di Schio (VI), Echidna Associazione Culturale di Dolo (VE)

con Gianluigi MeggiorinGiuliana MussoMarcela Serli

regia Giuliana Musso

“Contenere la morte all'interno del cerchio della vita, dare valore alla cura dei morenti, imparare ad accompagnare al congedo i nostri cari, a partecipare, ad esserci come individui e come società d’uomini, è un progetto che porterà benessere a tutti. Un progetto di felicità.”

Raffaele Mantegazza, Pedagogia della morte

“Tanti Saluti” porta in scena il tema del morire ai nostri tempi. Sei brevi monologhi mettono al centro l’esperienza diretta e la sua autentica forza poetica. Attraverso una ricerca di stampo sociologico sono state raccolte le voci dei principali testimoni dell’evento: medici, infermieri, familiari. Abbiamo visitato i teatri del morire: ospizi, ospedali, hospice, case. Indagato le sue nuove declinazioni: cure palliative, accanimento terapeutico, protocolli di rianimazione, eutanasia. E abbiamo anche ascoltato chi è stato così vicino al punto della morte da non averne più alcun timore.
“Tanti Saluti” porta in scena anche tre clown e a loro consegna il non dicibile: il racconto delle nostre paure, degli smarrimenti e delle soluzioni paradossali che mettiamo in atto di fronte alla morte. Unici oggetti di scena: tre nasi rossi e una buffa cassa da morto.

Alcuni cenni sull’indagine teatrale
Nascere, morire. La morte, così come la nascita, è stata, nel corso del nostro recente processo di civilizzazione, progressivamente allontanata dalle pratiche della vita comune. Abbiamo depositato nelle mani guantate di lattice dei professionisti gli attimi supremi della nostra esistenza, quegli attimi che forse ci possono far intravedere il mistero che siamo, il senso che cerchiamo. Non possiamo però ignorare che il sistema medico legale ha maglie molto strette, non riesce a contemplare la variabile umana, davanti alla morte spesso non ha gesti o parole, non ha protocolli di com-prensione, com-passione. Inquadrati nel ruolo dei familiari, all’interno dell’istituto nosocomiale, a noi vivi è consentito solo di continuare a nutrire la speranza nella guarigione per non dover mai considerare, vivendolo, il senso del congedo.

“È evidente che non c’è idea – per quanto strana essa possa essere- che gli uomini non siano disposti ad accettare con gioia, se soltanto riesce a distoglierli anche in minima misura dalla coscienza della loro finitezza, se soltanto alimenta la speranza in una qualche forma d’immortalità”.

Norbert Elias, La solitudine del morente

Se è vero che di fronte alla morte abbracciamo la vita a quali smarrimenti ci porterà il narcisistico delirio di immortalità di questa nostra epoca? “Life is now”. Ed eccoci in un tempo libero dall’idea della morte e di conseguenza anche dal senso del limite. Abbiamo lasciato una valle di lacrime assediata dal pensiero nero dell’inferno per trasferirci nella valle della cosmesi collettiva dove “io valgo” se sono giovane, forte e vincente. Nella terra dell’ottimismo noi non invecchiamo, non ci ammaliamo e non moriamo mai. Ecco perché siamo disposti a tutto pur di non intersecare la prova evidente della nostra vulnerabilità e finitezza.

“Che sentimento ha costui di ciò che fa, se può cantare mentre scava una tomba?”

William Shakespeare, Amleto, atto V, scena I

Chi ci può condurre attraverso le sabbie mobili di queste contraddizioni e paradossi se non un clown? Chi può rappresentare le nostre paure senza terrorizzarci e proporci un sano “memento mori” senza trasformarci tutti in monaci trappisti? Ridere di questi argomenti è necessario, utile, illuminante. Non è forse ridicola fino alle lacrime la nostra stupida pretesa d’immortalità? Si può ridere della nostra paura della morte per non finire nella trappola del horror vacui, per stemperare il nichilista “tanto si deve morire” che toglie senso alla vita stessa, per infondere alla nostra esperienza di vita e di morte una leggerezza densa e liberatrice.
 Infine: ridere perché l’opera artistica possa, di fronte al mistero della morte, balbettare senza vergogna.

di Giuliana Musso

con Gianluigi Meggiorin, Giuliana Musso, Marcela Serli

direttore tecnico Claudio Parrino
organizzazione Miriam Paschini

regia Giuliana Musso

con la collaborazione di Massimo Somaglino e Maril Van Den Broek


Biglietterie

Nuoro / Boche Teatro

Apertura botteghino: ore 18.30
Spettacoli: ore 20.30

Tutti gli acquisti possono essere effettuati anche in Sardex 
Acquista online sul sito ciaotickets.com

Per info: 0784.203060 - 338.7529106 - info.bocheteatro@gmail.com
Gli uffici saranno aperti dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 13.30

Gli spettatori possono intrattenersi nel foyer del teatro, prima e dopo lo spettacolo, per una degustazione. Per ulteriori informazioni visitare il sito www.bocheteatro.com





Macomer / Ex Caserma Mura - Padiglione Tamuli

Inizio spettacoli ore 21 

Info: tel. 347 8777538 – Pagina Facebook Circuito Multidisciplinare Cedac / Macomer  dove si può prenotare attraverso chat 

Prezzi: 

 

Abbonamento a 13 spettacoli 

intero € 130; ridotto € 110 

 

 

Biglietti 

intero € 16; ridotto € 14; studenti € 5


Olbia / Cine Teatro Olbia


Inizio spettacoli ore 21 

Info: tel. 0789 28773 – cell. 328 2397198 – gianpiero@cinemaolbia.it 
Prezzi: 

Abbonamento € 110
Biglietti € 16