di Molière
traduzione Cesare Garboli

con (o.a.) Giuseppe Cederna, Vanessa Gravina, Roberto Valerio
e con Paola De Crescenzo, Massimo Grigò, Elisabetta Piccolomini,

Roberta Rosignoli, Luca Tanganelli

scene Giorgio Gori
costumi Lucia Mariani
luci Emiliano Pona
suono Alessandro Saviozzi
adattamento e regia Roberto Valerio

produzione Associazione Teatrale Pistoiese Centro di Produzione Teatrale
con il sostegno di Ministero dei beni e delle attività culturali, Regione Toscana

Secondo anno di tournée per Tartufo, il fortunato allestimento del celebre testo di Molière, prodotto dall’Associazione Teatrale Pistoiese e firmato da Roberto Valerio, anche interprete in scena con Giuseppe Cederna e Vanessa Gravina.

Dichiara il regista
La trama del celebre capolavoro è a tutti nota: il protagonista, emblema dell’ipocrisia, indossa la maschera della devozione religiosa e della benevolenza per raggirare e tradire il suo sprovveduto e ingenuo benefattore Orgone. Tartufo è dunque un arrivista che veste i panni del virtuoso in odore di santità e Orgone è colui che gli regge lo specchio in un gioco di oscura manipolazione e dipendenza affettiva. Tartufo è scaltro, affascinante, pericoloso; i suoi gesti e le sue espressioni tradiscono una natura sanguigna, depravata, oscena, naviga nelle acque irrequiete della dissimulazione oscillando tra un’affettata eleganza e una grezza materialità. È sensuale e inquietante, tanto da ricordare qualcosa di diabolico, di sinistro. Il più delle volte, le versioni sceniche del Tartufo si sono concentrate sull’ipocrisia del personaggio del titolo. Non c’è dubbio che all’epoca in cui Molière scrisse la sua opera, i suoi obiettivi chiari erano i bigotti che usavano il rigorismo religioso come facciata per nascondere i loro empi comportamenti, senza nemmeno credere a ciò che stavano predicando. La battaglia era tra la verità e l’inganno, l’onestà e l’ipocrisia. Ora, 350 anni dopo, questa equazione va parzialmente modificata. Tartufo non può più essere un semplice impostore. È molto più di questo: un profeta anticonformista. Un guaritore. Un guru fanatico. Che denunzia, maledice e combatte (in apparenza) contro un mondo di materialismo, consumismo, lassismo, dissolutezza, permissività e amoralità. Questo angelo oscuro o demone pietoso irrompe in una famiglia borghese benestante, la sconvolge completamente, prende il controllo, la castiga, la rivoluziona, la assorbe. (Roberto Valerio)

Dichiara l’attore
Un Tartufo che si distacca dalla tradizione. Il regista ha coraggiosamente deciso, rischiando, di spostare l’azione dal ’600 a un periodo intorno agli Anni 70 in una famiglia borghese. Anche la traduzione di Cesare Garboli, in versi, è di quel periodo. Tutto si svolge in una casetta della media borghesia, che davanti ha un praticello verde. S’intravede una terrazza con piccola piscina. Le musiche sono di atmosfera. La famiglia prende il sole, immobile, ascoltando una canzone di Battisti, fra luci un po’ acide che fanno ricordare quadri di Edward Hopper.. Il regista mi ha chiesto un personaggio basso, laido, furbo ma anche carnalmente e sensualmente attratto da Elmira, la moglie di Orgone. Ed emerge come uno che sa approfittare degli altri crolla di fronte al corpo di una signora più ricca, più bella, inarrivabile per lui. Vuole sesso, vuole mettere le sue mani sul corpo e lo fa, senza vergogna. (Giuseppe Cederna)

Dichiara il regista
Il nostro spettacolo sarà una commedia molto divertente, che saprà unire la satira corrosiva alla profonda riflessione sull’animo umano e sui valori sociali; con una visione audace e contemporanea che sottolinea la crisi della nostra società moderna dilaniata tra materialismo senza senso e spiritualità fanatica. Porteremo sulla scena, attraverso una rappresentazione giocosa delle tensioni sociali, politiche, familiari, l’esistenza umana, coniugando diversi registri in una polifonia di strati di senso, ora amari ora pungenti, che ci seducono, ci divertono e che ci parlano, nondimeno, con grande urgenza. Esplorare la modernità di questo classico intramontabile, per farne uno spettacolo popolare. Uno spettacolo in cui sarà divertente rovesciare, confondere, sconvolgere, sovrapporre bene e male, in una promiscuità di temi, caratteri e intrecci che nascondono, dietro i rumorosi ingranaggi della commedia, un riso amaro. (Roberto Valerio)

NOTA
Il Tartufo (Tartuffe ou l’Imposteur) è una commedia tragica in cinque atti, del drammaturgo francese Jean Battiste Poquelin, detto Molière. Originariamente l’opera era una farsa all’italiana, in tre atti, dove l’opera si concludeva con la vittoria di Tartuffe. A tal proposito intervenne Luigi XIV, che fece correggere l’opera, che finì dunque con la sconfitta del Tartuffe e la vittoria di Orgone, distribuita in altri due atti. La prima versione, in 3 atti, venne rappresentata per la prima volta a Versailles 12 maggio 1664. La seconda versione, in 5 atti, venne rappresentata a Palais-Royal il 5 agosto 1667, dalla “Troupe de Monsieur, frère unique du Roi”.(Compagnia di Monsieur, fratello unico del Re). La contrapposizione tra Gesuiti e Giansenisti in Europa e in special modo in Francia non era un momento ideale per una satira pungente, come quella di Molière, e Tartufo non fu gradito agli ambienti conservatori e religiosi della monarchia, tanto che la cosiddetta «cabala dei devoti» ottenne la proibizione della rappresentazione pubblica della commedia. Nel 1667 la compagnia di Molière (che ormai era diventata compagnia del Re) ripropose al pubblico parigino la commedia, con il titolo di Panulfo o l’impostore, e con leggeri cambi di nome dei personaggi. Luigi XIV però rinnovò il divieto, al termine di una diatriba che coinvolse anche le autorità religiose. La questione si risolse nel 1669, a favore di Molière poiché il nuovo clima di distensione dovuto ad una diversa situazione politica rese possibile la revoca del divieto. Il 5 febbraio egli indirizzò al re una lettera, in seguito alla quale, quella stessa sera, si ricominciò a rappresentare Tartuffe.

 

Teatro Massimo di Cagliari
Mer – 10/11/2021 ore 20.30 – TURNO A
Gio – 11/11/2021 ore 20.30 – TURNO B
Ven  – 12/11/2021 ore 20.30 – TURNO C
Ven  – 12/11/2021 ore 16.30 – TURNO P
Sab – 13/11/2021 ore 20.30 – TURNO D
Dom  – 14/11/2021 ore 19.00  – TURNO E
I biglietti per i singoli spettacoli saranno in vendita alla fine della Campagna Abbonamenti

Platea primo settore intero € 35 

Platea primo settore ridotto € 27 

Platea secondo settore intero € 30

Platea secondo settore ridotto € 22

Loggia € 15 

biglietteria@cedacsardegna.it 

345/4894565

Prevendita / Box office

Vendita online / www.vivaticket.it