di Agatha Christie

traduzione Edoardo Erba

 

con

Stefano Altieri, Annalisa Di Nola, Stefano Messina, Carlo Lizzani, Massimiliano Franciosa, Roberto Della Casa, Claudia Crisafio, Elisa Di Eusanio

 

scene Alessandro Chiti

costumi Isabella Rizza

musiche Pino Cangiatosi

luci Emiliano Baldini

 

regia Stefano Messina

 

Teatro Vittoria – Attori & Tecnici

 

Siamo negli anni “50 in pieno clima londinese, quando nella locanda di Castel del Frate, i giovani albergatori Mollie e Giles Ralston affrontano una drammatica avventura assieme a cinque eccentrici clienti. Tutti sembrano avere qualcosa da nascondere, mentre un efferato omicidio compiuto a Londra sembra stranamente collegato con la locanda. Nel frattempo all”isolamento ambientale, dovuto a una bufera di neve, si aggiunge quello acustico. Le linee telefoniche s”interrompono e le strade sono bloccate. Grazie alla sua abilità di sciatore, il sergente free mobil games Trotter della polizia di Scotland Yard riesce ad arrivare a Castel del Frate. Il poliziotto deve tutelare la loro incolumità e risolvere il mistero, ma il suo arrivo destabilizza tutti. Appare chiaro che tra di loro si cela l”assassino psicopatico che ha già ucciso una donna a Londra e che potrebbe colpire ancora. Ma sotto quale travestimento si maschera il colpevole? Perché l”assassino si trova proprio in quel piccolo albergo, lontano dal mondo? Toccherà al sergente Trotter individuare il misterioso omicida intenzionato a colpire ancora? Rappresentato per la prima volta il 25 novembre del 1952 nel West End a Londra, Trappola per topi, oltre ad essere un capolavoro della letteratura, è lo spettacolo più replicato della storia del teatro. È stato rappresentato ininterrottamente per 55 anni a Londra, con numerose repliche in giro per il mondo, in 45 Paesi diversi avvalendosi della traduzione in 24 lingue. Un record difficilmente eguagliabile, merito del genio creativo di Agatha Christie che, quando adattò per il teatro il racconto Tre topolini ciechi, seppe creare un giallo insuperabile, in cui ironia e suspence si fondono alla perfezione. La stessa scrittrice, che faticava a spiegarsi un simile successo, definiva così il suo capolavoro: “è il tipo di commedia alla quale si può portare chiunque. Non è proprio un dramma, non è proprio uno spettacolo dell”orrore, non è proprio una commedia brillante, ma ha qualcosa di tutte e tre e così accontenta la gente dai gusti più disparati”.