di Carlo Goldoni

con

Andrea Renzi, Eva Cambiale, Toni Servillo,

Tommaso Ragno, Paolo Graziosi,

Anna Della Rosa, Gigio Morra, Betti Pedrazzi

e con

Francesco Paglino, Rocco Giordano, Fiorenzo Madonna, Chiara Baffi, Giulia Pica, Marco D’Amore, Mariella Lo Sardo

 

scene Carlo Sala

costumi Ortensia De Francesco

disegno luci Pasquale Mari, realizzato da Lucio Sabatino

suono Daghi Rondanini

aiuto regia Costanza Boccardi

foto Fabio Esposito

regia Toni Servillo

 

Teatri Uniti e Piccolo Teatro di Milano

Teatro d’Europa

Ciò che conquista della Trilogia della Villeggiatura è la sua assoluta originalità, la sua perfetta architettura teatrale. Sotto i nostri occhi, nello svolgimento delle tre commedie, assistiamo, come se si trattasse di un romanzo, alla trasformazione dei personaggi in “persone” i cui destini, le cui emozioni, ci riguardano e ci toccano profondamente. Questa trasformazione è visibile soprattutto in Giacinta, che sembra sottrarsi alla propria rappresentazione per rivolgersi, nei suoi monologhi, direttamente al pubblico, alla vita. I preparativi per la villeggiatura, l’ansia per la partenza, il tempo disteso delle partite a carte, delle conversazioni estive, a cui seguono i silenzi malinconici del rientro in città, hanno una scansione temporale, un movimento emotivo, un migrare sentimentale fatto di attese e delusioni, di speranze e conflitti, di ottimismo ed infelicità. I personaggi che via via incontriamo sembrano raccontarci un oggi animato dalla necessità di “esserci” piuttosto che di “essere”, da una ricerca ostinata e nevrotica della felicità, dall’incapacità di intravedere, all’orizzonte, novità che sostituiscano le abitudini. Goldoni ci offre un’analisi lucida e cruda di questo mondo, che è anche il nostro. Un mondo in cui i sentimenti e i destini sono spesso trattati con fredda aridità, alla stregua di una partita doppia.

Toni Servillo