(numero di posti limitato)
Teatro de Gli Incamminati
Una Tazza di Mare in Tempesta
dal “Moby Dick” di Herman Melville
un viaggio in mare di Roberto Abbiati
in compagnia di Johannes Schlosser
musiche originali Fabio Besana
produzione Teatro de Gli Incamminati
spettacolo realizzato con il contributo di Armunia
Ogni volta che mi accorgo di atteggiare le labbra al torvo, ogni volta che nell’anima scende come un novembre umido e piovigginoso, ogni volta che il malumore si fa tanto forte in me… allora dico che è tempo di mettermi in mare al più presto, questo è il mio surrogato della pistola e della pallottola.
Il mare. Che mare? Il rumore del mare. Cosa ti fa venire in mente il rumore del mare?
Il “Moby Dick” di Melville. Un libro. Tutto il mare in un libro.
S’accende qualcosa ogni volta che lo si prende in mano, il libro, e allora poi si comincia a immaginare in grande, balene, velieri, oceani, via, le cose più esagerate.
Una piccola installazione, una piccola performance, per poco pubblico che assista a piccoli oggetti che evochino grandi cose.
Tutto rubato da Melville, per pochi minuti.
Come se si fosse nella stiva di una baleniera. Tutto qui
Il Libro
“Un tentativo di balena” di Matteo Codignola (Adelphi – 2008) con le illustrazioni di Roberto Abbiati, racconta dettagliatamente le vicende dello spettacolo, con un prologo ed un divertente epilogo.
«Il presentatore più adatto per questo libro sarebbe l’impresario di un freak show, cioè uno di quei personaggi in cilindro e marsina che promettevano, a chi fosse entrato sotto la loro tenda, l’incontro con donne barbute, gemelli siamesi o vergini ottentotte» – si legge nella presentazione -. «L’impresario in effetti esiste, si chiama Roberto Abbiati, è attore e regista di se stesso, ma soprattutto costruisce bizzarre scenografie. Chi entra nella sua scatola, e possono farlo solo quindici spettatori alla volta, si troverà al cospetto di una specie di prodigio: la creatura più smisurata dell’immaginazione occidentale – Moby Dick – trasformata in modellino e protagonista di uno spettacolo in quindici minuti, che ne narra per intero la storia».
Il libro di Matteo Codignola rappresenta «un testo singolare, per un terzo divagazione su un virus che si propaga all’istante – l’attrazione per la miniatura, visiva o narrativa che sia –, per un terzo programma di una sala molto simile alla stiva del Pequod, e per lo spazio rimanente esplorazione di un mondo minuscolo, dove niente, né questo stesso piccolo libro, né la scatola che contiene, né il libro enorme che la scatola racchiude, sembra esistere a grandezza naturale: ma dove per la grandezza naturale, sorprendentemente, si finisce per non provare alcuna nostalgia».
Max 15 spettatori
Durata 20 minuti