L’Aquilone di Viviana

Unghie & Crisi

spettacolo di teatro e video mapping

con

Marta Proietti Orzella
Daniela Pulisci

light Designer e Vj Marco Quondamatteo

fonico Fabio Piras

regia e drammaturgia Ilaria Nina Zedda

 

La drammaturgia originale ha vinto nel 2009 il Primo Premio di Drammaturgia “Donne e Lavoro, Donne al Lavoro”

 

 

Donne al passo coi tempi, e se i tempi sono quelli della crisi… ecco che all’improvviso spariscono dalle strade delle nostre città i negozi “storici” e al loro posto troviamo negozi di manicure e ricostruzione unghie.

In questi ultimi anni tante donne, soprattutto giovani, hanno scelto di lavorare nell’ambito dell’estetica e benessere, che sappiamo essere tra i settori in costante crescita in questo periodo di recessione economica.  Ricordiamo purtroppo che in Italia le donne che lavorano sono quasi la metà rispetto agli uomini e questa disparità di genere riguarda gli stipendi e i livelli ricoperti nei vari ambiti professionali. Molto probabilmente, le donne che esercitano questo lavoro in nero, a casa propria, sono il doppio se non il triplo delle donne occupate nei negozi. Questa realtà lavorativa sommersa, invisibile, permette a tante donne di sopravvivere, di mantenere economicamente la famiglia e soprattutto come dicono loro, di “tirarsi su” i propri figli.

La drammaturgia nasce da una ricerca sul campo della durata di tre mesi svolta a Cagliari e nell’hinterland, realizzata nelle case delle ragazze che svolgono questo lavoro. Lo studio della condizione reale, il rapporto che s’instaura con le clienti, appartenenti ai vari livelli sociali, e soprattutto il lavoro, che dura in media tre ore ad incontro, hanno portato alla scrittura di questo testo.

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La storia

Il personaggio principale è Sonia, giovane single mamma che s’improvvisa estetista per necessità, ricreando nell’andito della sua piccola casa un personalissimo centro di bellezza. Sonia si presenta inizialmente come una donna forte e coraggiosa, nonostante la solitudine e i sacrifici affrontati è gioviale e piena di risorse.

Per le sue clienti, Sonia, è una specie di psicologa a buon mercato, le ascolta, pone loro domande e le aiuta a riflettere sulle loro debolezze. Ama raccontare aneddoti “al femminile” relativi alla capacità delle donne di un tempo di farsi rispettare dagli uomini, e di saper “guidare” saggiamente le relazioni. La cliente di Sonia è un Avvocato quarantacinquenne, che esercita la sua professione con serietà e successo, ma nonostante questo vive una sconfitta personale, data dal recente divorzio col marito. L’incontro tra Sonia e l’Avvocato è raccontato in modo ironico, le posizioni sociali sono messe a confronto ed in parte annullate: lei è una bella ragazza popolana che utilizza un linguaggio basso e scurrile, mentre l’altra, donna borghese in carriera, dinnanzi a tanta spontaneità, risulta essere timida e impacciata.

Nei racconti di Sonia incontriamo la vita di tutte le altre clienti che approfittano del momento di relax per confrontarsi con lei su vari problemi, quali l’amore, i desideri, le malattie e soprattutto le crisi esistenziali di ognuna di loro.

Ma anche la crisi economica è argomento di riflessione comune, come dice Sonia: “La crisi è come togliere il tappo. Essia una s’inci essinti tottus’atras.”

“…da quando c’è la crisi lavoro il doppio, perché le mani sono in primo piano e le donne vogliono farsi vedere belle. Magari non hanno i soldi per un paio di mutande nuove, ma per le unghie si. “L’atmosfera di intimità e confronto che nasceva in passato tra donne che “s’assuzianta a trabbalai imparis”, lavorando il pane o lavando i panni, si ritrova traslato oggigiorno nelle case di estetiste improvvisate che nel prendersi cura del corpo delle clienti, ricreano una complicità femminile ed uno spazio per il confronto e per un dialogo profondo.

Sonia è una donna forte, popolana, che non ha tempo di pensare a se stessa, perché deve occuparsi della sopravvivenza dei figli. Questo significa delle volte accettare delle condizioni lavorative non sempre trasparenti. Soprattutto quando i clienti sono uomini maturi e benestanti.

Dinnanzi a questo tipo di compromessi, Sonia fa cadere la maschera: cosa spinge una donna ad accettare qualsiasi tipo di richiesta da parte degli uomini? I soldi? L’impossibilità di credere in se stesse? La solitudine? Oppure la condizione prettamente contemporanea d’instaurare relazioni ambigue e mai profonde ? Questa cruda contraddizione rende Sonia un personaggio complesso, difficile e al contempo vitale.

Tra smalti e limette Sonia si prodiga in consigli, aneddoti e proverbi popolari per aiutare le clienti ad uscire dalle proprie crisi esistenziali. Tirando fuori le “unghie”. Almeno per farsele ricostruire. Un modo diretto, tragico e ironico, ma mai gratuito, per riflettere insieme sulla condizione della donna e sulla sua “ attraversata” in solitario, nella società contemporanea